Alla ricerca di volontari per il gemellaggio con Camerino

Il progetto di Caritas cremonese e pastorale giovanile prevede la presenza di gruppi oratoriani o parrocchiali per animazioni e vicinanza concreta agli sfollati

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Si intitola “Diamoci una mano” il progetto di gemellaggio tra le diocesi di Camerino-San Severino Marche e Cremona ideato e concretizzato da Caritas diocesana e ufficio di pastorale giovanile a favore delle popolazioni duramente colpite dal recente terremoto. «Dopo la primissima emergenza – si legge nel comunicato dei due organismi – si guarda al futuro e si cercano sinergie preziose perchè quelle terre possano risollervarsi».

La nostra diocesi ha focalizzato la sua attenzione su questa porzione di territorio marchigiano perchè il vescovo Antonio vi è nato e cresciuto: «Nella sventura questo legame provoca oggi a nuove forme di disponibilità, mentre l’emergenza continua e si prevedono mesi di profondo disagio per famiglie e comunità locali. La fraternità evangelica ci spinge ad offrire con realismo e coraggio una mano generosa e intelligente».

Il gemellaggio, in realtà, si è già concretizzato con la presenza a Pian di Pieca di una operatrice di Caritas cremonese fin dal 14 novembre scorso. Nicoletta D’Oria Colonna, affiancata da un volontario di Crema, garantisce la presenza più importante: «quella che si gioca sulle relazioni, l’ascolto e la condivisione anche degli aspetti più quotidiani della vita».

Caritas e pastorale giovanile ricordano poi che «l’attuale situazione – ancora di emergenza e aggravata dall’inverno e della sistematica mancanza di strutture agibili – non richiede né gesti solitari né presenze di massa». L’idea, infatti, è di garantire la presenza di alcuni gruppi di volontariato formati da un minimo di 5 ad un massimo di 10 persone che possono rendersi utili per diverse attività:

  • animazione nei luoghi comunitari per bambini, ragazzi e anziani;
  • condivisione di vita, con umiltà e discrezione;
  • laboratori di pre/dopo scuola (in base ai ritmi delle scuole, ancora per molto tempo a turno giornaliero).

Capofila dell’iniziativa di solidarietà è Caritas cremonese che garantisce il livello diocesano della proposta: «il gemellaggio – precisa la nota – è tra Chiese sorelle e chi desidera, entra nel progetto come espressione di una comunità più ampia di cui è segno».

Il progettto di rivolge a gruppi giovanili, alle associazioni e movimenti, agli oratori e alle comunità parrocchiali che credono possibile un coinvolgimento e una presenza di piccoli gruppi operativi per 3-7 giorni. I periodi indicati sono per ora le vacanze di Natale e di Pasqua e il periodo estivo. I gruppi di presenza non potranno superare le 7 unità per turno.

Il progetto prevede anche forme di gemellaggio a distanza tra comunità, gruppi di catechesi e gruppi giovanili con scambio di conoscenza e, appena possibile, scambio di visita. Si ipotizzano, inoltre, forme di invito e coinvolgimento di gruppi di ragazzi e adolescenti nelle proposte estive degli oratori e costruzione di momenti di incontro e conoscenza reciproca.

Concretamente le disponibilità vanno notificate alla Caritas cremonese che provvederà a stilare un calendario di presenze dei gruppi. Caritas richiede una formazione obbligatoria per i volontari e uno spazio di verifica con gli operatori.

Il campo-base dell’iniziativa durante la fase dell’emergenza sarà Scopoli a circa 45 minuti dalle parrocchie della diocesi di Camerino.

Per informazioni contattare la Caritas Cremonese (via Stenico 2/b – Cremona, telefono e fax 0372 35063; mail: caritas@diocesidicremona.it).

Scarica la brochura informativa del progetto “Diamoci una mano”

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