Festa di S. Lucia, l’incontro del Vescovo con i bambini

In attesa della speciale notte del 12 dicembre, momento di festa e solidarietà nella chiesa di Cremona intitolata alla santa siracusana

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Alla vigilia della festa della Santa più conosciuta dai piccoli, nel pomeriggio di lunedì 12 dicembre per molti bambini l’appuntamento è stato nella chiesa di S. Lucia, a Cremona. Un momento di festa all’insegna della solidarietà che ha visto intervenire anche il vescovo Antonio Napolioni.

L’incontro, coordinato da Rossella Galletti, ha visto protagonisti angeli e stelline, con Celestino e Megrez, i protagonisti della storia che in 15 istituti del territorio sta accompagnando l’anno scolastico. Un racconto di amore e amicizia che mira a cambiare il cuore e aprirlo alla solidarietà.

Così l’iniziativa, che ha visto anche comparire santa Lucia, in queste settimane è stata caratterizzata da un ingrediente solidale che intende sostenere il progetto di solidarietà alle popolazioni terremotate del Centro Italia portato avanti dalla Caritas diocesana attraverso il gemellaggio tra la Chiesa cremonese e l’Arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche, terra d’origine del vescovo Antonio.

Mons. Napolioni naturalmente non ha voluto mancare alla sua prima santa Lucia cremonese, incontrando i bambini e accogliendo da loro un regalo specialissimo: tante stelline realizzate proprio dai bambini come regalo da inviare ai loro coetanei marchigiani.

Intrattenendosi con tutti i presenti, in particolare molte famiglie delle parrocchie di S. Pietro al Po e S. Agostino, insieme al vicario don Roberto Musa, il Vescovo ha voluto impartire una benedizione davvero particolare. Imponendo le mani su uno dei presenti, ha chiesto al bambino di fare altrettanto sulla testa di un compagno e via dicendo a formare una catena formata da piccoli e grandi.

Quindi il Vescovo ha suggerito ai bambini una preghiera speciale, fatta di poche parole e di uno sguardo fisso all’altare per un incontro di sguardi con il Signore, lo stesso che a 20 anni gli ha cambiato la vita facendogli capire che la sua strada fosse quella del sacerdozio.

Prima di lasciare la chiesa non è mancato un momento personale di preghiera davanti all’altare di santa Lucia, in attesa della notte speciale che, già sul sagrato, aveva portato a preparare il fieno per l’asinello.

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