Archivi

image_pdfimage_print

Domenica sera spettacolo al Foppone a conclusione del laboratorio teatrale targato FOCr

La serata sarà occasione anche per "salutare” la struttura che la Pastorale giovanile lascerà tra qualche settimana

“Dimmi! No, niente”. Questo il titolo dello spettacolo che la Federazione Oratori Cremonesi e la Compagnia dei Piccoli presenteranno domenica 11 giugno, alle 21, nel cortile del Foppone, ancora per poco sede della Pastorale giovanile diocesana. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Da 11 a 5 zone pastorali

Dopo un'ampia consultazione si converge per dare nuovo slancio alle comunità della diocesi con una più efficace comunione

Di seguito il testo del decreto di modifica dell’assetto territoriale della diocesi.

La nostra Chiesa particolare, costituita da molteplici parrocchie e unità pastorali nel territorio diocesano, è articolata in Zone pastorali quali organismi che significano e attuano la comunione organica gerarchica, quali strumenti di partecipazione e corresponsabilità di presbiteri, consacrati e fedeli laici al fine di realizzare la cura pastorale mediante un’azione pastorale unitaria (cfr. Sinodo Diocesano 072).

Sin dai primi mesi del mio ministero pastorale in Diocesi, da più parti mi è stata manifestata l’esigenza di un rinnovato assetto territoriale della diocesi con un ripensamento della configurazione delle zone pastorali e una più organica mappatura delle unità pastorali esistenti e di quelle di futura costituzione.

Al fine di affrontare in modo puntuale e condiviso la questione, ho costituito una apposita Commissione diocesana che, sotto la mia guida, nel periodo settembre 2016 – marzo 2017 si è fatta carico di ripensare l’intero assetto territoriale della diocesi, analizzando la situazione zona per zona. Si è così giunti al convincimento che fosse opportuno passare dall’attuale divisione della diocesi in undici zone ad una rinnovata configurazione territoriale che, tenendo conto dell’esperienza ecclesiale sin qui fatta, prevedesse la riorganizzazione del territorio in sole cinque zone pastorali.

La rinnovata articolazione in cinque zone pastorali e la configurazione geografica di ciascuna ‑ tenendo conto della vita attuale della gente, dell’evoluzione delle Istituzioni e delle tradizioni religiose, sociali, e culturali dei diversi territori ‑ mira a favorire la comunione nel Presbiterio, una migliore partecipazione dei fedeli e delle comunità locali alla vita e alla missione della Chiesa particolare, in armonica convergenza con organismi e istituzioni diocesane.

Ora, ricevuto l’unanime parere favorevole del Consiglio Presbiterale e sentito il Consiglio Pastorale diocesano, sono giunto alla determinazione che si possa procedere, con serenità e fiducia, alla modifica dell’attuale assetto territoriale con la nuova configurazione di cinque zone pastorali.

Affinché si possa iniziare il nuovo anno pastorale 2017-2018 impostando in modo concreto la vita pastorale della diocesi nella prospettiva del nuovo assetto territoriale,

DECRETO

LA COSTITUZIONE DI CINQUE ZONE PASTORALI

i cui confini sono stabiliti dalla cartina geografica della diocesi, allegata al presente decreto, che ne costituisce parte integrante.

Con la costituzione delle nuove zone pastorali, in deroga alle disposizioni dell’ultimo Sinodo Diocesano (cfr. 075), cessano i Consigli pastorali zonali e vengono sostituiti da un Coordinamento pastorale zonale, il cui Regolamento verrà pubblicato in seguito con apposito atto.

Confido che la nuova ripartizione territoriale della diocesi possa favorire una migliore collaborazione pastorale da parte di tutte le componenti ecclesiali diocesane e zonali, per garantire una presenza di sempre maggiore prossimità della Chiesa ai bisogni spirituali dei fedeli e stimolare tutto il popolo di Dio ad un rinnovato slancio nell’annuncio del Vangelo agli uomini del nostro tempo.

+ Antonio Napolioni
vescovo di Cremona

 

I vicari zonali delle 5 nuove zone pastorali sono:

  • zona pastorale 1 – don Marco Leggio
  • zona pastorale 2 – don Pietro Samarini
  • zona pastorale 3 – don Pierluigi Codazzi
  • zona pastorale 4 – don Davide Ferretti
  • zona pastorale 5 – don Davide Barili

 

Istanze e obiettivi del riordino

«Si rende necessario un serio aggiornamento delle articolazioni interne alla diocesi: per individuare le unità pastorali da costituire nei prossimi anni, dobbiamo tener conto innanzitutto della vita della gente, delle trasformazioni civili, del tessuto umano e spirituale, delle risorse pastorali e strutturali. Ai diversi livelli, gli organismi di partecipazione saranno chiamati a praticare un effettivo discernimento comunitario sul territorio, per leggere attentamente il presente e il futuro del proprio contesto sociale ed ecclesiale, in modo da renderci tutti apertamente consapevoli delle scelte da compiere».

Così si esprimeva il nostro Vescovo Antonio, presentando le indicazioni pastorali all’inizio del suo primo anno in diocesi. Il discernimento non richiama solo l’idea di una lettura del territorio per individuare i bisogni che nascono dalle situazioni nuove venutosi a creare, ma uno sguardo di fede che la chiesa cremonese deve avere per individuare i passi concreti da compiere nell’oggi per continuare a servire e annunciare il Vangelo.

Quando si parla di nuove zone pastorali, di unità pastorali, di organismi di partecipazione ecclesiali, non si vuole dare il primato all’efficienza delle strutture e all’organizzazione, ma individuare gli strumenti più adeguati per rendere più vive le comunità parrocchiali (222 in tutte) sparse sul territorio diocesano e per aiutarle ad essere cellule missionarie.

Il discernimento, perché fosse autenticamente comunitario, ha coinvolto le varie componenti ecclesiali, dal Consiglio Presbiterale a quello Diocesano, ai Consigli zonali e, in alcuni casi, anche i Consigli parrocchiali. Il confronto, l’ascolto sincero, la raccolta di osservazioni e proposte, ha permesso al Vescovo di arrivare alla definizione delle nuove zone pastorali, cinque in tutto: la zona 1 bergamasca, la più popolosa; la zona 2 dalla parrocchia di Gallignano fino alle porte della città; la zona 3 urbana con le parrocchie della città e della periferia; la zona 4 dalla città fino a Piadena; la zona 5 casalasca–mantovana.   La drastica riduzione rispetto alle attuali undici risponde alla necessità, considerando la diversa tipologia dei territori della diocesi, di dare più consistenza all’incontro tra comunità parrocchiali, tra sacerdoti e laici.

La zona, sempre animata da un vicario zonale, avrà principalmente il ruolo di animare l’attività pastorale sul territorio, di offrire, in sinergia con gli uffici diocesani, percorsi formativi e spirituali per preti e operatori pastorali laici, di promuovere eventi, di dar voce a istanze e necessità del territorio.

Il vicario di zona presiederà il Coordinamento zonale, un gruppo di sacerdoti, laici e religiosi rappresentanti delle parrocchie e delle unità pastorali, ma soprattutto referenti delle quattro aree pastorali (giovani, famiglia, diaconia e cultura). Il suo ruolo sarà principalmente operativo e, in collegamento con gli uffici pastorali, aiuterà le comunità parrocchiali a crescere nella comunione fra loro in vista anche della costituzione delle unità pastorali e a far maturare una vera ministerialità laicale, a rendere più incisivo l’annuncio del Vangelo in ascolto di ciò che il territorio esprime.

Nelle indicazioni pastorali all’inizio del suo primo anno in diocesi, il vescovo Antonio richiamava l’urgenza di un laicato corresponsabile e maturo: «Conseguentemente, occorrerà promuovere le ministerialità laicali, soprattutto per aver cura anche delle più piccole comunità, e potremo coordinare progetti di ristrutturazione e ottimizzazione delle tante strutture, che spesso costituiscono più un onere che una risorsa».

Non ci facciamo illusioni, nessuna ristrutturazione organizzativa ha la capacità di rinnovare una realtà come la Chiesa che trova la sua origine e la sua anima nello Spirito del Risorto, ma proprio per non mortificare la Forza sempre nuova della sua Presenza, siamo chiamati a creare veri spazi di incontro, di ascolto e di individuare cammini percorribili perché possiamo essere strumenti docili ed efficaci.

Don Gianpaolo Maccagni
Vicario episcopale per la Pastorale

 

 

Facebooktwittermail

Nuovi dettagli logistici per la visita del Papa

In particolare riguardo ai bus per sacerdoti e all'ingresso in chiesa

Disponibili nuove informazioni logistiche in vista della visita di Papa Francesco a Bozzolo il prossimo 20 giugno. In particolare tutti i dettagli sui bus a disposizione dei sacerdoti e del Consiglio pastorale diocesano. Stabilite, inoltre, le modalità di accesso alla chiesa per i possessori di apposito pass: potranno entrare dalle 7 alle 8 dalla porta laterale di via dei Mille.

La scheda con tutti i dettagli tecnici

Facebooktwittermail

Oggi l’ingresso dell’arcivescovo Perego a Ferrara

Alle 15 il primo momento ufficiale al casello autostradale emiliano, alle 17 in Cattedrale il rito di insediamento

Dopo sessantatré anni un altro cremonese varca la soglia dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio: sabato 3 giugno, infatti, è il giorno dell’ingresso dell’arcivescovo Gian Carlo Perego, originario di Agnadello. Prima di lui, nel 1954, l’arcivescovo Natale Mosconi (1904-1988), dopo l’esperienza del cardinale Ignazio Giovanni Cadolini (1794-1850). Continua a leggere »

Facebooktwittermail

L’arcivescovo Perego si è insediato a Ferrara

Mons. Gian Carlo ha idealmente affidato l’inizio del suo ministero episcopale a Papa Giovanni XXIII nel 54° della morte

Nel giorno del 54° anniversario della morte di Papa Giovanni, monsignor Gian Carlo Perego si è ufficialmente insediato nella diocesi di Ferrara-Comacchio. Il 3 giugno ha assunto quindi un significato particolare: non solo per la concomitanza della festa di Pentecoste, ma anche per il ricordo del Papa Buono che aprì il Concilio e al quale il nuovo vescovo ha idealmente affidato l’inizio del suo ministero episcopale.  Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Veglie di Pentecoste guardando al Sinodo

Gli appuntamenti promossi tra il 1° e 3 giugno nelle zone pastorali

La veglia di Pentecoste, per il secondo anno consegnata alle zone pastorali, avrà quest’anno per tema l’invocazione dello Spirito sull’esperienza del Sinodo diocesano dei Giovani. Per questo, ad aiutare il momento di preghiera e riflessione, vi sarà anche la testimonianza di un giovane, proprio in merito al cammino di ascolto di questa prima fase diocesana. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

In Cattedrale la toccante testimonianza di Gianna Jessen

Nel 1977 riuscì a sopravvivere all’aborto salino cui la madre si era sottoposta in una clinica di Los Angeles

Cattedrale di Cremona gremita, la sera di martedì 30 maggio, per l’incontro organizzato da ProVita onlus in sinergia con il Movimento per la Vita, il Centro di Aiuto alla Vita e il Comitato Difendiamo i nostri figli di Cremona. L’occasione è stata la testimonianza di una donna semplice, fragile, minata da una grave disabilità, una paralisi cerebrale e muscolare, che lei considera un «dono»: Gianna Jessen. Secondo i progetti umani non avrebbe neppure dovuto essere nata. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Don Claudio Rasoli lascia la direzione del portale diocesano

Dal 2002 impegnato nella comunicazione diocesana, lascia questo ambito del servizio pastorale

Don Claudio Rasoli, da 15 anni impegnato nella comunicazione diocesana, lascia questo ambito del servizio pastorale. Ha ricoperto l’incarico di segretario di redazione presso il settimanale diocesano “La Vita Cattolica” dal 2002 al 2014. Dal 2009 al 2014 è stato responsabile dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e addetto stampa del Vescovo e della Curia. Dal 2009 è stato direttore del Portale internet diocesano “DiocesidiCremona.it”, favorendone il rilancio e accreditandone il ruolo nella informazione istituzionale della Chiesa cremonese. È direttore responsabile del periodico “Chiesa in cammino” del Seminario di Cremona, dal 2013. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Messa dell’arcivescovo Perego al Caimi di Vailate

Proprio qui l'Arcivescovo di Ferrara-Comacchio nacque il 25 novembre 1960

Messa solenne mercoledì 31 maggio all’ospedale Caimi di Vailate con un celebrante d’eccezione: monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio ed abate di Pomposa. Proprio al Caimi il prelato di origini agnadellesi è nato il 25 novembre del 1960, «potendo beneficiare – come ha detto nel suo saluto introduttivo Mario Berticelli, presidente della Fondazione Ospedale Caimi Onlus – delle attenzioni dispensate in un luogo come questo, dove si operava nel rispetto della dignità umana e dello spirito cristiano, valori che la struttura, pur avendo saputo evolversi, non ha mai perduto». Continua a leggere »

Facebooktwittermail