“TuXTutti”, al via un Grest fatto di altruismo e di carità

Don Francesco Fontana (Focr): «Perché il cuore del cristianesimo non è una serie di idee o bei discorsi, ma è un’esperienza concreta»

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“TuXTutti”. È questo è il titolo del Grest di quest’anno proposto in Lombardia e che in diocesi ha già preso in molti oratori. «Il tema è la cura, il servizio, l’amore del prossimo. E quanto mai significativa è l’icona biblica che è stata scelta: la parabola del Buon Samaritano – spiega il presidente della Federazione oratori cremonesi, don Francesco Fontana –. È proprio in questo brano di Vangelo che sono da ricercare le diverse dinamiche che compongono ogni gesto di amore e che sono, possiamo dire così, le espressioni tipiche della lingua di Dio, del modo con cui Dio si rivela all’uomo. Il Buon Samaritano, prima di essere un esempio da seguire per noi, per i bambini o gli animatori, è l’annuncio di come Dio ci ama. Lui che si rivela attento al nostro bisogno, tutto proteso, quasi sbilanciato, verso di noi, concretamente attivo e presente e poi sempre disposto a prendersi cura amorevolmente di ciascuno. Dio che in Gesù si è fatto TuXTutti».

Ragazzi e ragazze che, dalle elementari sino alle superiori, con ruoli diversi, sono ora i protagonisti della vita estiva in oratorio e che, proprio seguendo l’esempio del Buon Samaritano, sono chiamati a vivere e ad animare i Grest.

«L’esperienza estiva del Grest come sempre è un’occasione per poter mettere in pratica i grandi valori che derivano dalla nostra fede – prosegue don Francesco Fontana –. Un problema serio per ogni educatore alla fede è sempre quello di riuscire a mostrare ai suoi ragazzi e bambini che il cuore del Cristianesimo non è una serie di idee o bei discorsi, ma è un’esperienza concreta. In questo senso la vita dell’oratorio in generale e il Grest in modo particolare sono opportunità per cogliere questa “concretizzazione”, questa incarnazione del Vangelo». Per dirla in altri termini, è una vera e propria opportunità di fare pratica, guidata da chi ha la responsabilità pastorale ed educativa.

Come ricorda il presidente di Focr, gli ingredienti tipici dell’esperienza estiva in oratorio sono sempre gli stessi: un tempo lungo, senza frette e ansie, per stare insieme e fare esperienza, la vita comunitaria, il gruppo, la squadra, gli amici e le relazioni, dentro le quali si possa sperimentare la relazione con Dio, una guida sapiente e matura. «Perché il Grest, come l’oratorio, – preciasa – è solo uno strumento e occorre sempre che ci siano alcuni adulti che lo scelgono e se ne servono per uno scopo preciso: l’annuncio della vita buona del Vangelo».

Ma quando si parla di Grest, non ci si può limita all’esperienza fatta di mattine e pomeriggi in oratorio. Intorno c’è tutta una cornice di eventi organizzati ad hoc, per bambini e animatori, che vanno ad approfondire i valori messi in campo tutti i giorni: feste zonali, tornei sportivi per animatori e molto altro.

«Mi piacerebbe dare risalto alle attività proposte dalla Caritas in consonanza con il tema del Grest per le diverse fasce di età, orientate a mettere in relazione in parrocchia i bambini e ragazzi con i volontari che tutto l’anno, a nome della comunità intera, si danno da fare per offrire un aiuto ai bisognosi», spiega don Francesco Fontana. E conclude: «Si tratta di diverse attività che mettono insieme la dimensione concreta del fare qualcosa per qualcuno che ne ha bisogno con lo stile giocoso e allegro delle giornate di Grest».

Sono complessivamente 89 i Grest in diocesi, di questi 16 nella città di Cremona. Ma molte di più sono le comunità parrocchiali coinvolte visto che in molti casi si tratta di esperienze estive uniche per unità pastorali o collaborazioni tra parrocchie. In diocesi sono coinvolti 13mila bambini con 4.500 animatori, 400 coordinatori.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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