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Università Cattolica, a Cremona la laurea magistrale in Management e innovazione digitale

Antoldi: «Nel mercato del lavoro c’è bisogno di esperti di tecnologie digitali ma anche di processi organizzativi. Questa laurea, unica su tutto il territorio nazionale, è un mix di tecnologie e di umanità, di relazioni sociali e di creatività». Cotugno: «Formeremo nuovi profili che serviranno per assicurare la transizione digitale e l’innovazione tecnologica, a partire dall’intelligenza artificiale»

Inizia una nuova fase per il corso di laurea magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale, nel campus di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che si trasforma ora nella magistrale in Management e innovazione digitale. Un corso nato in piena pandemia, al tempo delle mascherine FFP2 e del distanziamento sociale, per rispondere al meglio alle crescenti esigenze delle aziende del territorio cremonese e non solo. E che oggi, a distanza di cinque anni, è sempre più consolidato e centrale nell’offerta formativa della Facoltà di Economia e Giurisprudenza.

«Quando, nel settembre 2020, insieme ad alcune aziende cremonesi abbiamo ipotizzato la laurea magistrale in Imprenditorialità e innovazione digitale ci sembrava una grande sfida» spiega Fabio Antoldifounder del corso magistrale, docente di Strategia aziendale e direttore del Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale (Cersi). «Oggi, dopo cinque anni, questo corso di laurea è una bella realtà, frutto di un lavoro intenso con le imprese del territorio e non solo. È un corso che ha saputo chiamare a Cremona oltre 200 studentesse e studenti provenienti da tutta l’Italia, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia. Sono giovani, quelli che hanno scelto l’Università Cattolica a Cremona, che vogliono studiare l’innovazione e l’imprenditorialità in questa città».

Oggi questo percorso di laurea si è consolidato e sta per attraversare una seconda fase. «Una fase di maturità e di crescita, sui temi del management e dell’innovazione» aggiunge il professor Antoldi. «Ci saranno ancora più relazioni con le imprese, e l’offerta didattica sarà aggiornata ulteriormente per rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche e per rispondere sempre più e sempre meglio alle esigenze delle aziende. Nel mercato del lavoro c’è bisogno di esperti di tecnologie digitali ma anche di processi organizzativi e di mercato. Questa laurea magistrale, unica su tutto il territorio nazionale, è un mix di tecnologie e di umanità, di relazioni sociali e di creatività».

Il corso di laurea, infatti, intende formare figure professionali sempre più richieste dal mercato del lavoro, a causa del forte sviluppo dell’economia digitale: dall’innovation manager, ossia il manager di progetti di innovazione nelle imprese digitali, all’esperto di trasformazione digitale fino all’imprenditore digitale e al fondatore di start up innovative. «Per me è un onore raccogliere il testimone del professor Antoldi» racconta Matteo Cotugno, nuovo coordinatore della magistrale. «La Facoltà di Economia e Giurisprudenza ha deciso di proseguire nel percorso di innovazione didattica lanciando un corso in Management e innovazione digitale. Andrà a formare nuovi profili che serviranno per assicurare la transizione digitale e l’innovazione tecnologica, a partire dall’intelligenza artificiale. Ovviamente, quando si parla di questi temi, bisogna sempre tenere ben presente la componente etica, e anche su questo l’Università Cattolica è in prima fila. Profitto ed efficienza non possono essere le uniche guide, ma è importante coniugare innovazione, sostenibilità e la centralità delle persone umane».

Gli studenti, fin dal primo anno, saranno coinvolti in un percorso costante di learning by doing, grazie alla collaborazione organica con un pool di imprese innovative e del settore ICT che, fin dal primo semestre, offriranno ai partecipanti del corso una serie di attività integrative. Dimenticatevi quindi le lezioni frontali: si apprenderanno nuove competenze grazie a workshop e seminari sui temi tecnologici, ma anche project work, business game, mentoring da parte di manager e imprenditori, stage e microstage, hackathon e business challenge su problemi reali, oltre a periodi di incubazione di idee e startup.

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Tecnologia come strumento a servizio dell’uomo, incontro a Santa Monica

In Università Cattolica gli studenti in dialogo con Massimiliano Delsante, Ceo di Robomagister. Al centro l’uomo o la tecnica? Risposte al confine tra scienza, filosofia e teologia

La tecnologia può restare un fattore umanizzate? A servizio cioè dell’uomo e non viceversa? Può esserlo e rimanere tale solo partendo dal presupposto che tecnologia e innovazione non sono altro che strumenti nelle mani dell’uomo per concretizzare lo scopo primario che Dio gli ha dato: custodire quel giardino, la Terra, che gli è stato affidato.

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TeleRadio Cremona Cittanova
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Pensare globale, agire sostenibile: 27 studenti della Cattolica alla FAO

Dalla collaborazione tra il Dipartimento di Economia agro-alimentare e la FAO, l’opportunità per 27 studenti magistrali di partecipare alla Global Conference on Sustainable Livestock Transformation.

Non capita tutti i giorni di entrare nella sede della FAO a Roma e partecipare a un confronto internazionale sulle grandi sfide del futuro. È quello che hanno vissuto gli studenti della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, invitati a prendere parte alla Global Conference on Sustainable Livestock Transformation, organizzata in occasione dell’80° anniversario della FAO.

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Venti giorni negli Stati Uniti, tre tappe (Washington DC, New York, Ohio), corso di inglese, chat esclusive, evento con 3mila giovani: tutto questo è Networking Catholics, il progetto pilota del Centro Pastorale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha coinvolto studenti dei campus di Piacenza e Cremona in un’esperienza di crescita accademica, culturale e spirituale, che coniuga education excellence e faith commitment, facendo tappa in alcune prestigiose università degli Stati Uniti.

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All’Università Cattolica le prime due borse di studio intitolate alla memoria del commendator Vito Zucchi

Due nuove borse di studio per premiare il merito e l’eccellenza, nel campus di Santa Monica. Sono i riconoscimenti conferiti a due studenti della laurea magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Angelica Darosi e Luca Mazzini, grazie al sostegno della Fondazione Banca Popolare di Cremona. Come ha ricordato Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, «il conferimento delle borse di studio segna un merito anche in capo all’istituzione che eroga la borsa stessa», perché «il dono restituisce alla società ciò che si è avuto. L’obiettivo non è solo formare professionisti di alto livello, ma uomini e donne in grado di stare nel mondo e affrontare le sfide che il mondo ci pone».

Angelica Darosi è di Cremona. «Il mio cammino è iniziato al liceo scientifico Gaspare Aselli» racconta. «Dopo la laurea triennale a Brescia, ho deciso di tornare nella mia città, in questo campus meraviglioso, perché penso che la trasformazione digitale non sia solo una questione tecnologica, ma anche una sfida culturale e strategica per le imprese. All’Università Cattolica ho imparato ad affrontare le sfide con spirito critico solido, consapevole e innovativo».

Luca Mazzini, invece, abita a Polengo, a sud di Casalbuttano. Ha studiato ragioneria all’Istituto tecnico commerciale Eugenio Beltrami di Cremona e, in seguito, si è laureato in Economia aziendale nel campus di Santa Monica. «Dopo la laurea triennale, ho scelto questo corso perché sono convinto che le tecnologie digitali saranno sempre più cruciali» racconta Mazzini. «Mi sento arricchito dalle esperienze che mi sta offrendo l’Università Cattolica e sono davvero grato a chi ha investito in noi, giovani cremonesi, riconoscendoci questa borsa di studio».

Competenze umanistiche, management, innovazione tecnologica. Ma anche la scoperta di Cremona, per molti studenti: una città che ha tanto da offrire e raccontare. Fabio Antoldi, coordinatore della magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale, ha spiegato che «nel mercato del lavoro c’è bisogno di esperti di tecnologie digitali ma anche di processi organizzativi e di mercato. Questa laurea magistrale, unica su tutto il territorio nazionale, è un mix di tecnologie e di umanità, di relazioni sociali, di creatività». Il corso di laurea, infatti, intende formare figure professionali sempre più richieste dalle imprese, a causa del forte sviluppo dell’economia digitale: dall’innovation manager, ossia il manager di progetti di innovazione nelle imprese digitali, all’esperto di trasformazione digitale fino all’imprenditore digitale e al fondatore di start up innovative. «Il futuro è nelle vostre mani» ha detto Antoldi agli studenti.

«Quando fu costituita la Fondazione, alla guida venne chiamato un’illustre personalità del mondo imprenditoriale cremonese, il commendator Vito Zucchi» ha affermato Ernesto Quinto, presidente della Fondazione Banca Popolare di Cremona, durante la bella cerimonia nella quale erano presenti anche Ermiresa e Alessia Zucchi. «Le sue grandi doti imprenditoriali e umane hanno fatto crescere e consolidare la Fondazione nel tessuto sociale, economico e culturale del territorio cremonese, con importanti numeri di progetti approvati e finanziati». Per celebrare i primi venti anni di attività della Fondazione «nella continuità dello spirito voluto dal suo primo presidente, oggi più che mai siamo convinti che investire sulla cultura e sulla formazione delle nuove generazioni sia l’investimento più redditizio per il futuro di un Paese. Aiutando i nostri giovani a valorizzare i loro talenti, contribuiremo a valorizzare il loro futuro e quello dell’economia italiana».

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Smea, l’alleanza tra formazione e territorio all’Università Cattolica è realtà

   Cremona, come ogni città, è il suo tessuto sociale e territoriale. Comprenderlo e valorizzarlo è il ruolo di ogni istituzione, ma anche degli attori che lo abitano: imprese, scuole, università. Spesso, investire su un particolare settore, su una zona specifica, significa credere nelle persone, dare loro la possibilità di acquisire gli strumenti utili a spendersi in prima persona. Nella nuova puntata del podcast Torrazzo … Continue reading »

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Ben 92 tocchi colorano di nero e di blu il cielo di Cremona. Sono i copricapi scagliati in aria con gioia dai laureati triennali e magistrali nell’ultimo anno accademico nel campus di Santa Monica. Una grande felicità per il traguardo raggiunto, che è già storia. Perché moltissimi di loro hanno già trovato un lavoro, in tanti casi ancora prima di concludere il percorso universitario.

«Amiamo conservare e consolidare questa tradizione perché è davvero un momento di festa in cui, in questo luogo particolarmente adatto e ispirato, si possono incontrare le persone che hanno accompagnato più da vicino le scelte e i percorsi di queste giovani speranze del nostro futuro» spiega Anna Maria Fellegara, Pro-Rettore Vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Sono ragazze e ragazzi che hanno investito su se stessi, con impegno e determinazione. Questa festa ci aiuta ad approfondire il senso di comunità che l’Università Cattolica vuole perseguire ed esprimere. È certamente fondamentale per la speranza di futuro di una città avere una sede universitaria. La ricchezza di Cremona è quella di poter disporre di tante università. Noi facciamo la nostra parte con grande impegno e piacere perché il territorio cremonese ha sempre risposto in maniera molto generosa e sapiente. Cremona è definitivamente una città universitaria».

La festa, iniziata nelle prime ore del pomeriggio con la consegna delle toghe e dei tocchi agli studenti, è proseguita con la liturgia della parola presieduta da mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona. «É sempre la provvidenza di Dio che ci guida, ed è la dinamica profonda della nostra esistenza che rende le nostre giornate faticose, e perciò appaganti» dice mons. Napolioni. «La laurea è un mandato», come lo è «lasciare il mondo un pomigliore di come l’abbiamo trovato».

Nel suo intervento, Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, ha sottolineato che «nell’anno giubilare della Speranza sono i giovani i veri portatori di speranza». Citando una recente indagine dell’Istituto Toniolo, secondo la quale metà dei giovani italiani non ha speranza nel futuro, a confermare una fotografia sulla società italiana scattata dal Censis solo pochi anni fa e provocatoriamente intitolata “La società irrazionale”, il professor Allena ha voluto sottolineare che «l’Università Cattolica forma studentesse e studenti per creare non solo i manager e i dirigenti del futuro, ma donne e uomini che possano comprendere ed affrontare le sfide che il futuro porrà». Ed è proprio per questo che «nelle aule della Cattolica si respira qualcosa di particolare, che non è misurabile con nessuna metrica, ma è riferito proprio a quel rapporto che si crea tra gli studenti e i docenti, e che fa sì che questi anni siano indimenticabili».

La «student experience», del resto, è al centro dei pensieri anche di Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. «Lo studio è un processo articolato, oggi molto più complesso rispetto al passato» racconta il professor Cocconcelli. «Si basa sull’esperienza che si acquisisce dentro un campus universitario. Sono fondamentali la visione critica e la capacità di porsi le domande. Le sfide che dobbiamo affrontare sono sempre più grandi e in questa fase storica, in cui centinaia di milioni di persone ancora soffrono la fame, dobbiamo produrre di più e produrre meglio. Anche per questo le Scienze agrarie, alimentari e ambientali ricoprono un ruolo sempre più cruciale».

Prima dell’aperitivo davanti al Magazzino Carri, la bella festa, alla quale ha partecipato anche Andrea Virgilio, sindaco di Cremona, si è conclusa con il momento più atteso. Il lancio dei tocchiblu per le lauree triennali, nere per quelle magistrali – riempie lo spicchio di cielo chiuso tra il corpo aule e la grande parete del chiostro di Santa Monica. «Ho scelto Cremona perché solo qui ho trovato un corso perfetto per completare al meglio il mio curriculum» racconta Francesca Saulle, laureata nella magistrale in Agricultural and food economics. «Grazie a questo corso di studi ho trovato subito lavoro, se tornassi indietro sceglierei ancora la Cattolica, e ancora Cremona». Dello stesso avviso Vincenzo Valerio Del Prete, laureato nella magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale, secondo cui «Cremona e questo corso mi hanno insegnato ad affrontare le difficoltà della vita. Porto con me la consapevolezza che nella vita bisogna investire e provarci sempre. Oggi sono un project manager di una società di consulenza e mi occupo in particolare di design thinking attraverso l’intelligenza artificiale».

Tra i 92 laureati, anche tanti studenti provenienti dalla Provincia di Cremona: Sofia Lozza, Elisa Mei, Silvio Sensini, Rachele Bergamaschi, Sara Broggi, Alessandro Cattadori, Lara Santini, Blerina Bushi, Rebecca Casazza, Claudia Facchi, Elisa Ferretti, Daniel Fiamenghi, Derian Jerem Garcia Delgado, Alberto Giorgi, Awanjit Kaur, Muskan Kaur, Alessia Loira, Gabriele Lorenzi, Angela Martorano, Luca Mazzini, Federica Mencaraglia , Stefano Milano , Viviana Pantani, Nicoló Podestà , Gaia Raimondi, Gabriel Rigonelli, Nicola Rossoni, Sukhmeet Singh, Sarah Angela Soave, Luca Tonghini, Jacopo Francesco Zirilli, Beatrice Anzani, Brando Cocchi, Alessandro Feraboli, Sara Ferrari, Matteo Troiano, Laura Rosaria Visconte.

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Itinerari di Arte e Spiritualità: torna anche a Santa Monica la mostra collettiva dell’Università Cattolica

Il 18 marzo l'inaugurazione di "Esse Potest - Compresenze (Im)possibili" nel campus di Santa Monica

Il Centro Pastorale di Milano e il Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore annunciano per il 2025 la nuova mostra “Esse Potest – Compresenze (Im)possibili“, un’esposizione artistica che riflette sul concetto di compresenze apparentemente impossibili e la convivenza degli opposti.

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Da Cremona e Piacenza al cuore d’Europa, il viaggio di studio ideato dagli studenti per gli studenti dell’Università Cattolica

Dai campus di Cremona e Piacenza, settantadue studenti della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sono stati protagonisti di un tour didattico tra le eccellenze del settore a livello europeo. Trevisan: «Così rinasce una grande tradizione della nostra Facoltà, grazie agli studenti»

Prendi una buona idea e mantienila. Inseguila, e lavoraci fino a quando non funziona bene, diceva Walt Disney. Devono aver pensato qualcosa di simile una decina di studenti dell’Università Cattolica, sparsi tra i campus di Piacenza e di Cremona, quando hanno deciso di riportare in vita una tradizione che la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali aveva abbandonato da tempo. Loro, grazie al sostegno di diversi docenti, ci hanno lavorato tanto e bene. E hanno trasformato in realtà un viaggio di studio per le strade d’Europa fino a Bruxelles, un vero e proprio tour didattico attraverso le eccellenze del settore.

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