«Scegliamo Cristo come unico Signore». L’ingresso di don Diego Pallavicini a Scandolara Ripa d’Oglio

Messa di insediamento per il nuovo parroco dell'unità pastorale "Il Sicomoro", formata dalle parrocchie di Grontardo, Levata e Scandolara

image_pdfimage_print

Guarda la photogallery completa dell’ingresso

 

Un benvenuto caloroso e sincero quello dell’unità pastorale “Il Sicomoro” che ha accolto don Diego Pallavicini come nuovo parroco delle parrocchie di Grontardo, Levata e Scandolara Ripa d’Oglio.

Il nuovo parroco si è insediato con la Messa nella chiesa di Scandolara nel pomeriggio di domenica 17 settembre, accompagnato dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, il vicario zonale, don Antonio Pezzetti, e diversi sacerdoti confratelli che non hanno voluto mancare alla gioiosa celebrazione.

L’ingresso è iniziato con il saluto da parte dei sindaci di Scandolara Ripa d’Oglio, Angiolino Zanini, e di Grontardo, Luca Bonomi, i quali non hanno voluto far mancare nelle parole di benvenuto la piena collaborazione delle amministrazioni comunali con la parrocchia, con un’attenzione particolare per l’educazione e la crescita dei più giovani.

 

Il saluto dei sindaci Zanini e Bonomi

 

La celebrazione eucaristica, accompagnata dal canto del coro parrocchiale, è iniziata con il decreto di nomina letto da don Pezzetti, al quale è seguito un canto di invocazione allo Spirito Santo. La Messa di insediamento è proseguita con l’aspersione dell’altare e dell’assemblea seguita dall’incensazione dell’altare da parte di don Diego.

Quindi il saluto di una rappresentante della parrocchia che ha voluto ricordare l’importanza del «dialogo e della corresponsabilità tra laici e sacerdote» nella vita della parrocchia: «Caro don Diego, qui troverai volontari su tutti gli ambiti: il volontariato è ricchezza del nostro territorio, non solo in parrocchia, ma anche fuori con le numerose associazioni onlus, che promuovono i valori civili e umani trasmessi dalla Resistenza». Ha poi aggiunto nel suo saluto: «Il sicomoro, nome della nostra unità pastorale nata undici anni fa, è l’albero dell’incontro con Gesù: anche noi potremmo elencare tutti problemi, che stiamo vivendo nelle nostre parrocchie, ma pensiamo che la cosa più importante sia la capacità di trasmettere l’amore di Gesù Cristo eucarestia. Benvenuto nella sua nuova famiglia». Quindi è stato fatto riferimento al dono che la comunità ha voluto fare al nuovo parroco: «Le nostre comunità hanno pensato di donarle la casula verde che ora sta indossando in questa prima Eucaristia da parroco. Il verde è il colore del Tempo Ordinario, il colore della vita e della speranza, simbolo della ferialità, perché è la quotidianità il vero banco di prova della nostra fede che ci permette di vedere o non vedere la straordinarietà del dono di Dio».

 

Il saluto della rappresentante parrocchiale

 

 

Dopo la lettura dei brani liturgici, nella sua omelia mons. Napolioni ha voluto sottolineare: «La Chiesa ha da tempo riconosciuto che viviamo in un mondo che cambia. Siamo in un periodo di sinodo per capire dove andare, con che passo e con quali priorità: oggi che arriva un nuovo parroco è importante fare questo punto della situazione, ma non lo fa il vescovo perché lo fa la Parola di Dio». Quindi il Vescovo ha proseguito riferendosi alle letture del giorno: «Il Vangelo di oggi ci chiede una cosa molto concreta: fai il pieno del perdono di Dio, ma non dimenticare di darne ai tuoi fratelli! Da che cosa vi aspettate riparta la parrocchia? Il parroco deve far sì che ognuno esprima la propria dignità e converga all’abc della fede, che riparta dal Padre Nostro». «Alcune parole della preghiera dipendono da noi – ha pertanto proseguito mons. Napolioni – “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, la parte più difficile e più facile di questa preghiera: Dio che è misericordia infinita ci dice di allenarci a far circolare questo perdono, altrimenti muore anche dentro di te e diventi un cristiano al contrario diventando amministratori e padroni dell’amore di Dio». Quindi a conclusione dell’omelia l’invito alla comunità parrocchiale tutta: «Vi invito ad essere comunità che fanno a gara a perdonarsi: che questo sia il programma di tutte le nostre comunità, anche del presbiterio perché il perdono che doniamo agli altri è l’unico vero tesoro che tiene uniti anche noi».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

Al termine della celebrazione eucaristica ha quindi preso la parola don Diego Pallavicini per rivolgere il suo saluto alla comunità riunita partendo della lettera di San Paolo a Timoteo: «Quante banalità e quante falsità ci vengono proposte come qualcosa da assecondare per non essere contrari alla modernità: noi vogliamo scegliere Cristo come unico Signore, come Colui che può indicarci la strada con la sua testimonianza: nella nostra comunità sia il Vangelo l’unica legge a livello personale parrocchiale e sociale». Infine, il ringraziamento al vescovo e ai confratelli che lo hanno accompagnato.

 

Il saluto del nuovo parroco

 

La festa è proseguita in oratorio con un rinfresco durante il quale i parrocchiani hanno potuto iniziare a conoscere il loro nuovo pastore in un momento di fraterna convivialità.

Nella serata di lunedì 18 settembre don Pallavicini presiederà il Rosario alle 21 presso il Santuario della Madonna della Strada, affidando così a Maria l’inizio del suo nuovo ministero e il cammino dell’unità pastorale all’inizio dell’anno pastorale.

 

 

Biografia del nuovo parroco

Classe 1976, originario di Motta Baluffi, don Pallavicini è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 2004. È stato vicario a Fornovo San Giovanni (2004-2011) e della parrocchia “Cristo Re” in Cremona (2011-2017). Successivamente è stato parroco delle parrocchie di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido. Dal 2023 è stato nominato collaboratore parrocchiale dell’unità pastorale “Madonna della Neve” formata dalle Parrocchie di Bordolano, Cignone e Corte de’ Cortesi. Nell’unità pastorale “Il Sicomoro” prende il testimone da don Gianpaolo Civa, trasferito come collaboratore nell’unità pastorale formata dalle parrocchie di Dosimo, Persico, Quistro, San Marino, Gadesco e Pieve Delmona.

 

 

Il saluto del nuovo parroco sul bollettino parrocchiale

Carissimi fratelli, sia lodato Gesù Cristo e sia benedetta la sua e nostra Madre, Maria Santissima.

Per iniziare questo mio saluto alle vostre comunità, delle quali sto per diventare servo per mandato dell’unico vero e grande Pastore, il Signore Gesù, vorrei richiamare quello che San Paolo scriveva ai Filippesi, aprendo la sua lettera a loro indirizzata: “Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù“.

Anche nel mio cuore il primo sentimento che nasce, pensando al cammino che stiamo per iniziare, è la riconoscenza: come Paolo, rendo grazie al nostro Dio per la fiducia che mi accorda, affidandomi il compito di essere suo testimone e strumento della sua Grazia e della sua Benedizione in mezzo a voi, perché tutti possiamo cooperare alla diffusione del Vangelo, così che ogni uomo giunga a conoscere l’amore di Dio in Cristo Gesù e ad accogliere la sua Salvezza, abbandonando la via del peccato per vivere con gioia nella sua Santa Legge e nella sua volontà. Sono consapevole di inserirmi in un cammino che è iniziato prima di me e che continuerà anche dopo di me, un’opera iniziata in tutti e in ciascuno dal Signore stesso, il quale la porterà a compimento se noi saremo docili alla sua azione. Ma allo stesso tempo sono certo che il mio lavoro in mezzo a voi sarà importante, per non rendere vana la grazia che il Signore ci offrirà in questi anni che condivideremo. Per questo siete già nelle mie preghiere e già sto immaginando quali potrebbero essere gli elementi indispensabili della pastorale che condivideremo, perché possiamo realmente radicarci nella fede, nella speranza e nella carità, in questo tempo così difficile che la chiesa sta vivendo.

Prima preoccupazione dovrà essere quella di rendere fedele e significativa la nostra vita Sacramentale: la Santa Messa della Domenica dovrà diventare per tutti noi un appuntamento irrinunciabile, senza del quale, come dicevano i primi cristiani affrontando Il martirio, noi non possiamo vivere! È partecipando alla Santa Messa Domenicale, e se possibile anche a quella feriale, che noi possiamo ascoltare e comprendere la Parola di Dio e quindi la sua volontà e che ci possiamo nutrire di Cristo stesso, che rinnovando per noi il sacrificio della Croce, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, perché possiamo avere le energie spirituali necessarie per vivere il Vangelo.

La Confessione e la Direzione Spirituale diventi per tutti un appuntamento frequente e desiderato, per essere liberati dal peccato che ci separa da Dio e dai fratelli e poterci risollevare dalle nostre cadute, così da riprendere il nostro cammino alla sequela di Cristo.

Non meno importante è la riscoperta del Culto Eucaristico, della Devozione Mariana, dell’Imitazione dei Santi, soprattutto dei nostri Patroni. La visita quotidiana al Santissimo Sacramento, gli incontri di adorazione di Gesù, la recita del Santo Rosario, le processioni e gli incontri di preghiera in occasioni di momenti particolari dell’anno liturgico saranno parte integrante del nostro cammino comunitario, perché davvero senza il Signore e senza la protezione di Maria noi non possiamo fare nulla.

Terzo ambito di impegno per tutti sarà sicuramente quello della formazione, per tutte le fasce di età: conoscere la nostra fede, in questa epoca storica, in cui viene da ogni parte ridicolizzata e contestata, e in questa società, dove è sempre più comune incontrare persone di altre religioni e culture, è assolutamente necessario. Approfondire la nostra conoscenza della Bibbia e del Catechismo della Chiesa Cattolica sarà un lavoro costante ed entusiasmante, che ci rimotiverà nella nostra decisione di aderire all’unico vero Dio e nel nostro impegno missionario.

Infine, ritengo che grande importanza ed attenzione vada data a chi condivide più da vicino il mistero della Passione del Signore, i nostri fratelli ammalati e chi si avvicina alla conclusione della sua vita terrena e si prepara al giudizio di Dio. Chiedo pertanto, fin da ora, di comunicarmi i nominativi di coloro che non possono uscire di casa e desiderano ricevere la Comunione Eucaristica e di non esitare a contattarmi per l’amministrazione del Sacramento dell’Unzione degli Infermi, così da offrire tutti gli aiuti spirituali necessari per accompagnare l’ultimo tratto del cammino terreno di ciascuno.

Carissimi fratelli, come risulta evidente, il lavoro non manca. Da parte mia è grande l’entusiasmo il desiderio di poter essere utile a ciascuno di voi per poter scoprire, riscoprire, approfondire la propria vocazione di figlio di Dio, chiamato a conoscere, amare e servire il Padre in questa vita per poi poterlo godere pienamente nell’altra. 

Vi do quindi appuntamento alla Santa Messa Solenne per il mio insediamento come vostro parroco, presieduta dal Vescovo Antonio Domenica 17 settembre alle ore 16.00 nella nostra chiesa dedicata a San Michele Arcangelo a Scandolara Ripa d’Oglio.

Vi propongo poi già da ora di incontrarci anche il lunedì successivo, 18 settembre, alle ore 21.00, nel nostro Santuario della Madonna della Strada per pregare insieme il Santo Rosario, affidare l’inizio del nostro cammino condiviso a Maria Santissima, consacrando a lei le nostre persone, le nostre famiglie, le nostre comunità e il mondo intero. Sarà anche l’occasione per scambiarci qualche informazione e qualche idea sulla realtà delle nostre parrocchie.

Pregate per me e aiutatemi a servirvi come Dio vuole.

A presto.

don Diego

 

 

Tutte le news relative agli ingressi 2023
Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail