Chiesa di Casa verso la Gmg, ascolto e dialogo le sfide per i giovani

Ospiti in studio: don Daniele Rossi (assistente Giovani AC Cremona), Martina Allevi (collaboratrice FOCr) e Pietro Ginevra (associazione “Gli amici di Robi”)

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Ascolto e dialogo. Sono questi i temi fondamentali emersi durante la nuova puntata, interamente dedicata al mondo dei giovani, di Chiesa di casa, il talk di approfondimento pastorale della Diocesi disponibile sui canali social ufficiali e in onda la domenica alle 12.15 su Cremona1. Nel fine settimana in cui la Chiesa universale celebra la Giornata mondiale della gioventù il focus non poteva che essere posto su chi ne è assoluto protagonista.

«Stando a contatto con i ragazzi e i giovani – ha raccontato don Daniele Rossi, assistente Giovani dell’AC di Cremona – si percepisce un forte bisogno di ascolto, unito a un desiderio di valorizzazione. La sfida, però, non è semplicemente ascoltare, ma anche tentare di dare risposte concrete. Nella mia esperienza ho osservato che, molto spesso, è ciò che viene maggiormente richiesto».

A confermare la percezione espressa da don Rossi è Martina Allevi, collaboratrice della Federazione Oratori Cremonesi. «Non sempre, da giovani, ci sentiamo pienamente ascoltati. Creare un canale di comunicazione non è semplice, lo sappiamo bene, perché abbiamo due sistemi differenti. Riuscire a generare un dialogo, però, mi pare fondamentale per costruire relazioni vere e autentiche all’interno della Chiesa e della società».

Chi, da diversi anni, incontra spesso il mondo giovanile nel territorio cremonese è l’associazione “Gli amici di Robi”. A raccontarne lo stile è Pietro Ginevra, docente di Scienze motorie e membro fondatore del gruppo. «Il nostro obiettivo è quello di cercare di rendere i giovani partecipi della vita della città, facendo loro capire che eventi come quelli che organizziamo, sportivi, musicali o puramente aggregativi, possono effettivamente essere proposti. Questo, secondo noi, può anche dare la spinta a nuove realtà diverse dalla nostra, che possono intercettare altri bisogni, avendo un’identità differente».

L’incontro, la relazione e la partecipazione sembrano dunque elementi chiave per costruire un vero e autentico dialogo. In questo senso, molto preziosa è stata l’esperienza della Gmg di Lisbona, vissuta dai giovani di tutto il mondo durante l’estate passata. Da sempre le Giornate mondiali della gioventù sono incredibili occasioni di incontro e condivisione, Il rischio, però, è sempre quello di viverle in maniera isolata e limitata nel tempo. «Molti ragazzi che sono stati a Lisbona – ha sottolineato don Rossi – hanno apprezzato la possibilità di confrontarsi, durante i momenti formativi e di catechesi, su questioni molto vicine alle loro vite. Su questo, nelle nostre comunità, si fa spesso molta fatica, perché i numeri sono ridotti i non ci sono le forze per attivare iniziative concrete. Diventa allora importante l’interparrocchialità, la collaborazione a livello zonale e la strutturazione di proposte che aiutino a respirare un clima che sia davvero ecclesiale anche al di fuori del singolo evento globale». E secondo Martina Allevi, «il bisogno di mantenere le relazioni e di coltivarle è molto forte: i ragazzi e i giovani stessi si stanno organizzando per vedersi, incontrarsi e poter mantenere vivi quei legami che si sono costruiti».

Ascolto e dialogo, dunque, sono elementi chiave solo se accompagnati da un percorso di valorizzazione e coinvolgimento all’interno del tessuto sociale e relazionale. «È necessario creare entusiasmo – ha concluso Pietro Ginevra – e far sentire anche i più giovani importanti e partecipi. Si tratta di un rischio? Sì, ma bisogna correrlo per portare freschezza e novità di idee. I più giovani sono linfa vitale e portano un ricambio che è davvero necessario per la crescita della nostra comunità».

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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