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L’attesa è finita: oggi la Chiesa cremonese avrà un nuovo pastore

Dalla diocesi in dono a mons. Napolioni un pastorale da utilizzare nelle sue visite alle parrocchie

L’attesa è finita. Oggi, presumibilmente verso le 16.30, mons. Napolioni, con la mitra in capo e il pastorale nella mano, siederà sulla cattedra e assumerà la guida della Chiesa cremonese come suo, almeno per la cronologia ufficilae, 85° pastore. La macchina organizzativa di questo storico pomeriggio è davvero imponente e grazie alla stretta collaborazione tra l’amministrazione civile ed ecclesiale tutto andrà per il meglio: il vescovo eletto, scortato da due agenti della polizia locale in motocicletta, giungerà dal Seminario in piazza del Duomo alle 14.55. Sarà accolto dal suono festoso del Complesso Bandistico Città di Cremona e dall’abbraccio del sindaco Gianluca Galimberti. Prima dei discorsi ufficiali Sara Castellani, 15enne dell’Istituto superiore di studi musicali “Claudio Monteverdi” eseguirà un brano sacro al violoncello. Poi la parola al primo cittadino, affiancato dalle massime autorità civili e militari del territorio, tra di esse il sottosegretario Pizzetti e il prefetto Picciafuochi. Sul palco anche il primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui e quello di San Severino Marche Cesare Martini con diversi assessori. Mons. Napolioni risponderà brevemente con un suo saluto alla città.

Terminata la parte istituzionale il vescovo eletto entrerà in Cattedrale accolto dal presidente del capitolo mons. Giuseppe Perotti: bacerà lo stipite, il crocifisso e aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta.

La Cattedrale, che aprirà i battenti alle 14, sarà colma di fedeli. La composizione dell’assemblea dice la storia di quest’uomo, parso a tutti, fin dall’inizio, affabile e concreto. Ci saranno circa 500 fedeli della diocesi di Camerino-San Severino Marche soprattutto parrocchiani del “don Orione” dove don Antonio è stato parroco per cinque anni, ma anche persone che lo hanno apprezzato nei suoi tanti incarichi diocesani, ultimo dei quali quello di vicario episcopale per la pastorale. Ci saranno tanti preti marchigiani che hanno sperimentato la sua paternità prima come vicerettore e poi come rettore del Seminario regionale. Ci saranno gli Scout, provenienti un po’ da tutta Italia, per manifestare gratitudine al loro assistente nazionale. Ci saranno oltre quaranta vescovi – tra di essi i cardinali Menichelli, Coccopalmerio, De Giorgi e Farina – che dicono l’apprezzamento e l’affetto della Chiesa italiana per questo nuovo pastore. Sarà presente, spiritualmente, la comunità di Taizè che don Antonio conosce bene e che stasera pregherà in modo speciale per lui. E ci saranno i cremonesi – preti, religiose, laici – desiderosi di abbracciare il loro nuovo vescovo, ma anche di cominciare a conoscerlo: atteso è il suo discorso che pronuncerà al termine della celebrazione, subito dopo il canto del Te Deum e la sua prima benedizione episcopale.

Il rito – ripreso da ben cinque televisioni e seguito da oltre 30 giornalisti e fotografi – sarà lungo e complesso, ma assai affascinante. A memoria d’uomo si ricorda solo mons. Tagliaferri che si fece ordinare vescovo nella nostra Cattedrale. La prima parte della celebrazione sarà presieduta da mons. Lafranconi che con i vescovi Brugnaro e Gioia consacrerà don Antonio. Bella e significativa la scelta di chiedere al vescovo Dante di presiedere il rito e di donare lo Spirito: gesto che manifesta chiaramente la successione apostolica, ma anche il desiderio di imboccare, pur nel rinnovamento, una strada già tracciata.

Saranno un centinaio i cantori diretti da don Graziano Ghisolfi: oltre al coro della Cattedrale di Cremona hanno dato la loro disponibilità il coro della Parrocchia della Cattedrale, quello di Castelverde, il S. Pio V di Soncino, il “Il Discanto” e il coro interparrocchiale di S. Severino Marche. All’organo Mascioni il maestro Fausto Caporali, all’organo positivo Giani ci sarà Camillo Fiorentini. Non mancheranno neppure alcuni altri strumenti di supporto: alle trombe Antonio Stabilini e Gigi Ghezzi, ai tromboni Ivo Salvi e Massimo Blini e al corno Matteo Taboni. Sotto la direzione di don Graziano Ghisolfi, sarà proposto un repertorio che privilegia autori cremonesi come Claudio Monteverdi, Antonio Concesa, Federico Caudana, Federico Mantovani, Fausto Caporali e Roberto Grazioli.

Momento centrale sarà dopo l’omelia di mons. Lafranconi con l’interrogazione dell’ordinando circa gli impegni episcopali, il canto delle litanie, l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione. Seguiranno i riti esplicativi: anzitutto l’unzione con l’olio del sacro crisma a significare la particolare partecipazione del vescovo al sacerdozio di Cristo, poi la consegna del libro dei Vangeli con l’invito ad annunziare la Parola di Dio con grandezza d’animo e dottrina. Mons. Napolioni riceverà quindi l’anello, che mons. Lafranconi gli metterà al dito anulare della mano destra: si tratta dell’anello conciliare che san Giovanni Paolo II donò all’arcivescovo Gioia, che ha voluto a sua volta donarlo a mons. Napolioni, già suo segretario. A seguire l’imposizione della mitra, dono (come la casula) della comunità cristiana di San Severino: delle famiglie della parrocchia e delle monache clarisse. Infine la consegna del bastone pastorale: quello usato da mons. Bruno Frattegiani (già arcivescovo di Camerino – San Severino Marche che ordinò sacerdote mons. Napolioni il 25 giugno 1983) e che il novello Vescovo tante volte da bambino tenne durante il servizio da ministrante.

L’insediamento alla Cattedra, il saluto della Chiesa cremonese con alcuni suoi rappresentanti e l’abbraccio di pace con gli altri vescovi concluderanno questo momento solenne. Con l’offertorio mons. Napolioni assumerà la presidenza dell’assemblea celebrando, per la prima volta, da vescovo e da cremonese l’Eucaristia.

Alla fine della celebrazione mons. Franzini, parroco della Cattedrale, consegnerà a mons. Napolioni il dono della diocesi: un pastorale da usare nelle visite alle parrocchie.

Quando ormai sarà calata la sera, con il Comune illuminato dalle torce, sacerdoti e vescovi usciranno dalla Cattedrale e sulle note degli inni sacri della banda cittadina accompagneranno mons. Napolioni nella sua nuova casa, il palazzo vescovile.

“Servite Domino in laetitia” recita il motto scelto dal nuovo pastore. È l’augurio di tutta la Chiesa cremonese.

Claudio Rasoli

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Il pastorale dono della diocesi al nuovo vescovo

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L’abbraccio dei consacrati al vescovo Antonio: «Dove ci sono i religiosi c’è la gioia»

Lunedì 2 febbraio, nella giornata mondiale loro dedicata, mons. Napolioni ha presieduto il canto del Vespro nella chiesa monastica di San Sigismondo. Ricordati gli anniversari di professione

«Dove ci sono i religiosi c’è la gioia». È con questa iniezione di fiducia e di speranza che mons. Napolioni ha concluso la sua meditazione durante l’incontro con i religiosi e le religiose della diocesi nella ventesima Giornata mondiale della vita consacrata celebrata il 2 febbraio nella chiesa monastica di San Sigismondo a Cremona. Una giornata, vissuta nell’anno santo della misericordia, che chiude solennemente l’anno della vita consacrata così fortemente voluto da papa Francesco. Continue reading »

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Cinque strade per Cracovia: il cammino verso la GMG 2016

Alcune indicazioni di don Paolo Arienti, responsabile della Pastorale Giovanile, sulla preparazione dei giovani in vista della Giornata Mondiale della Gioventù di questa estate.

Si avvicina per giovani ed educatori il tempo della preparazione in vista della Gionata mondiale della Gioventù: per partire verso Cracovia non basta, infatti, dedicare solo qualche sguardo distratto al tema di quest’anno o conoscere nel dettaglio programmi e spostamenti stabiliti. Occorre accompagnare quanti desiderano partecipare in un cammino di preparazione che renda davvero unico ed significativo il pellegrinaggio. Lo ricorda don Paolo Arienti, responsabile della Pastorale Giovanile, che ha richiamato con una lettera a tutti i sacerdoti alcune indicazioni fondamentali per non arrivare impreparati alla GMG 2016. Cinque i concetti fondamentali su cui porre l’attenzione prima di partire per la Polonia.

CAPIRE. Molte sono le trasformazioni che la GMG di Cracovia sembra mettere in atto, proprio a partire dalle età coinvolte: l’adesione al pellegrinaggio non dev’essere incondizionata, ma, piuttosto, fondarsi sul desiderio di prendere parte al viaggio come esperienza fondante per la propria fede. Nasce dalla fede la volontà di iniziare questo cammino e bisogna comprendere che la meta non è certamente un Papa simpatico e carismatico – per quanto possa essere questo importante -, ma l’incontro con la Croce.

IMMAGINARE che la GMG non è l’obiettivo, né la meta della preparazione, ma rimane uno strumento che, insieme ad altri percorsi ed altre proposte, stimola la riflessione dei giovani sulla propria vita e la propria fede.

PARTIRE non consiste solo nel preparare lo zaino, ma cominciare a muoversi mentalmente verso la meta, che non è solo un luogo fisico ma anche un annuncio, una buona notizia: beati i misericordiosi. È bene organizzare momenti di riflessione in cui parlare di questo tema un po’ scomodo che il Vangelo ci consegna e interrogarsi su quanto questo possa riguardare la propria vita.

RITORNARE dopo aver fatto esperienza è necessario non solo cercare di fare memoria una volta tornati a casa, ma radicarsi in ciò che si è vissuto non restando solo «avventurieri dello spirito», in modo che la fede vissuta arrivi ad orientare le scelte e la stessa vita.

RESTARE davanti alle croci. Soprattutto dove esse resistono, davanti all’illusorio benessere, di fronte al «tutto e subito» che sembra ormai diffuso ovunque. Proprio ai giovani, che sperimentano anch’essi l’esperienza della sofferenza, è necessario insegnare a rimanere vicino alle situazioni difficili, faticose, che richiedono sforzi maggiori e maggiore forza d’animo. Grande sfida sia per chi parteciperà alla GMG, sia per chi rimarrà a casa, perché «in ballo c’è un altro viaggio di cui la GMG è espressione, richiamo, sintesi».

La lettera di don Paolo Arienti

 

Alcune note tecniche.

  • Le iscrizioni sono aperte in diocesi fino alla fine di febbraio.
  • A livello nazionale si è scelto di non proporre la GMG ad adolescenti troppo giovani, preferendo riservare l’accesso all’arco di età almeno dalla classe 1999, massimo 2000, con attenzione alla maturità dei ragazzi.
  • Nel programma è previsto un gemellaggio che prevede la conoscenza della chiesa locale e la possibilità di vistare il campo di concentramento di Aushwitz, sperimentando così l’incontro con una cultura diversa dalla nostra e con una parte imprescindibile della storia europea.

Le proposte di pellegrinaggio della pastorale giovanile

Incontri di formazione.

La diocesi propone nei mesi primaverili tre incontri di preparazione per le diverse zone:

«Esci dalla tua terra e va’». La GMG e il cammino dei giovani: l’avventura del pellegrinaggio.  

Domenica 10 aprile nelle zone 1-2;

Venerdì 15 aprile nelle zone 9-10-11;

Venerdì 22 aprile nelle zone 5-6-7-8;

Venerdì 29 aprile nelle zone 3-4.

 

«Egli era la luce, ma le tenebre non l’hanno accolto». La fede, la cultura, il bene e il male in terra polacca.

Domenica 8 maggio nelle zone 1-2;

Venerdì 13 maggio nelle zone 9-10-11;

Domenica 15 maggio nelle zone 5-6-7-8;

Venerdì 20 maggio nelle zone 3-4.

 

«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia». Le provocazioni della GMG di Cracovia.

Domenica 12 giugno incontro diocesano a Cremona (a breve la sede e l’orario)

Vai allo speciale GMG del nostro portale

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Operai al lavoro all’orologio astronomico del Torrazzo per il ricollocamento delle lancette

Il punto della situazione nell'intervento di mons. Achille Bonazzi, responsabile dell'Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici

Nell’autorizzazione da parte della competente Soprintendenza relativa a “Opere di manutenzione straordinaria dell’orologio”, rilasciata il 6 febbraio 2015, si legge “vista la grande particolarità delle opere manutentive e conservative previste dovrà essere realizzata accuratissima documentazione per ogni singola fase dei lavori (sia scritta che fotografica), da inviare a questo ufficio”. L’intervento è iniziato il mattino del 5 novembre dello scorso anno e immediatamente ci si è reso conto che due erano le linee da seguire: una di restauro nel senso stretto della parola dei due quadranti dell’orologio e sulle lancette del drago, della terra, del sole e della luna. L’altro di tipo meccanico per conferire linearità ai meccanismi a carico soprattutto delle bronzine che risultavano usurate. Continue reading »

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“La nostra Chiesa ha un nuovo Pastore”: messaggio del vicario generale, mons. Mario Marchesi

“Insieme con lui, continueremo l’opera di servizio al Regno di Dio già svolta dai suoi predecessori, in particolare da S. E. Mons. Lafranconi”

Pubblichiamo il messaggio del vicario generale, mons. Mario Marchesi, in vista dell’ordinazione e ingresso in Diocesi del nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

La nostra Chiesa ha un nuovo Pastore. L’abbiamo già incontrato e gli abbiamo manifestato i sentimenti di devozione filiale e di doveroso ossequio. Da parte sua ha voluto farsi presente con un messaggio, nel quale possiamo scorgere la sua disponibilità al disegno di Dio e la sua determinazione ad inserirsi nel nostro cammino spirituale e pastorale, per aiutarci, con la grazia dello Spirito di Dio, a conoscere sempre più il vangelo e a testimoniarlo con la santità della nostra vita. Continue reading »

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La preghiera del priore di Taizè per il vescovo Antonio e la diocesi

Sabato nella preghiera serale di intercessione ci sarà un ricordo particolare per mons. Napolioni e per la Chiesa cremonese

Anche a Taizé, nella comunità monastica ecumenica ed internazionale fondata nel 1940 da Roger Schutz, meglio conosciuto come frère Roger, sabato 30 gennaio, si pregherà per mons. Antonio Napolioni e per la diocesi di Cremona. Un monaco, fr. John particolarmente legato al nuovo vescovo, avrebbe dovuto partecipare all’ordinazione, ma proprio il 30 gennaio si tiene il Consiglio della comunità. I religiosi, però, manifesteranno la loro vicinanza durante la preghiera della sera recitando una particolare intenzione scritta da fr. Alois, successore di fr.Roger. La pubblichiamo integralmente perchè tutti possano farla propria nel giorno dell’ordinazione e dell’ingresso di mons. Napolioni.

Per don Antonio Napolioni, vescovo di Cremona:

Sii laudato, Gesù Cristo, per la bella vocazione che hai indirizzato al tuo servo Antonio. Continua a sostenerlo, a dargli la fedeltà e la gioia nel compimento del suo ministero episcopale a Cremona.

Dio eterno, tu mandi il tuo Spirito Santo su tutta la creazione e lo deponi nel cuore di ognuno. Per mezzo di lui vuoi attirare tutti gli esseri umani a te. Per mezzo di lui, tu mandi il tuo servo Antonio come testimone di Cristo a coloro che tu gli affidi

Preghiamo per tutti i presbiteri e i fedeli della diocesi tra i quali egli è ora chiamato ad essere servitore della comunione. E con lui diciamo: Vieni, Spirito Santo.

Frère Alois, priore di Taizé

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Sabato 30 gennaio in Cattedrale la Messa di ordinazione episcopale del nuovo Vescovo di Cremona: ecco come sarà la liturgia

Schermi in Cattedrale e in piazza del Comune permetteranno a tutti di seguire la Messa, che sarà preceduta in piazza dal saluto del sindaco Galimberti

Prenderà il via ufficialmente alle 14.55 in piazza del Comune, a Cremona, con il saluto delle autorità civili, l’insediamento del nuovo vescovo, mons. Antonio Napolioni, in agenda sabato 30 gennaio. Quindi in Cattedrale si svolgerà la liturgia di ordinazione episcopale, presieduta dal predecessore, mons. Dante Lafranconi.

 

L’ingresso in Cattedrale

Dopo il saluto del sindaco Gianluca Galimberti mons. Napolioni raggiungerà la porta principale della Cattedrale. Secondo consuetudine sarà accolto dal Capitolo dei Canonici con il presidente, mons. Giuseppe Perotti, che gli offrirà il crocifisso da baciare. Quindi il Vescovo eletto saluterà simbolicamente la sua nuova comunità ecclesiale baciando lo stipite del portale. Poi aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta. Mons. Napolioni sarà quindi accompagnato processionalmente alla Cappella del Santissimo Sacramento, dove sosterà in preghiera privata prima di recarsi in sagrestia per indossare le vesti liturgiche.

 

L’inizio della Messa

Con i sacerdoti già posizionati nel transetto meridionale, dalla sagrestia capitolare si muoverà la processione d’ingresso con i ministranti, i Vicari zonali, i sacerdoti del Collegio diocesano dei Consultori, i preti in rappresentanza dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, il Capitolo della Cattedrale. Poi il Vescovo eletto, accompagnato dal vicario generale, mons. Mario Marchesi, e don Alessandro Bertoni, il più giovane di ordinazione del clero cremonese. I tre prenderanno posto nella navata centrale davanti ai familiari di mons. Napolioni.

A chiudere la processione sarà la trentina di vescovi concelebranti (tra cui alcuni cardinali) con mons. Dante Lafranconi, che presiederà il rito, e gli altri due consacranti: l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, mons. Francesco Brugnaro, e l’emerito, mons. Francesco Gioia, presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem. Sarà proprio l’arcivescovo Brugnaro, all’inizio della celebrazione, a presentare alla Chiesa locale il vescovo eletto Antonio.

 

Presentazione dell’eletto

Dopo la proclamazione delle letture e del Vangelo, avrà inizio il rito di ordinazione episcopale. Dopo il canto “Veni, Creator Spiritus”, mons. Napolioni si porterà davanti a mons. Lafranconi. Ad accompagnarlo saranno don Bertoni e mons. Marchesi, il quale, rivolgendosi al Vescovo presidente, chiederà l’ordinazione episcopale. Alla presenza del cancelliere, mons. Marino Reduzzi, che poi farà il verbale, il presidente del Capitolo, mons. Giuseppe Perotti, mostrerà al Collegio dei Consultori e all’assemblea la Bolla papale, che poi leggerà. Seguirà l’omelia da parte di mons. Lafranconi.

 

L’ordinazione

Dopo l’omelia, il Vescovo eletto si porterà davanti a mons. Lafranconi che, secondo l’antica tradizione dei Padri, lo interrogherà sul proposito di custodire la fede e di esercitare il proprio ministero, secondo l’intenzione di Cristo e della Chiesa in comunione con l’ordine dei vescovi sotto l’autorità del Papa, successore di Pietro.

Quindi, mentre mons. Napolioni si prostrerà a terra, saranno intonate le Litanie dei Santi, con riferimento sia ai santi cremonesi sia a quelli dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche. Poi l’eletto si inginocchierà davanti a mons. Lafranconi che gli imporrà le mani. Un gesto che ripeteranno subito dopo anche gli altri Vescovi presenti. Poi sarà imposto sul capo di mons. Napolioni il libro dei Vangeli: due diaconi terranno il libro sopra il suo capo fino a che non sarà terminata la preghiera di ordinazione, una parte della quale sarà pronunciata da tutti i vescovi presenti.

 

I riti esplicativi

Il rito di ordinazione proseguirà con i riti esplicativi. Anzitutto l’unzione con l’olio del sacro crisma sul capo dell’ordinato, cui sarà poi consegnato il libro dei Vangeli. Mons. Napolioni riceverà quindi l’anello, che mons. Lafranconi gli metterà al dito anulare della mano destra: si tratta dell’anello conciliare che san Giovanni Paolo II donò all’arcivescovo Gioia, che ha voluto a sua volta donarlo a mons. Napolioni, già suo segretario. Poi l’imposizione della mitra, dono (come la casula) della comunità cristiana di San Severino: delle famiglie della parrocchia e delle monache clarisse. Infine la consegna del bastone pastorale: sarà quello usato da mons. Bruno Frattegiani (già arcivescovo di Camerino – San Severino Marche che ordinò sacerdote mons. Napolioni il 25 giugno 1983) e che il novello Vescovo tante volte da bambino tenne durante il servizio da ministrante.

Mediante l’imposizione del libro dei Vangeli sul capo dell’ordinando si metterà in luce la fedele predicazione della parola di Dio come principale compito del vescovo; con l’unzione del capo verrà significata la particolare partecipazione del vescovo al sacerdozio di Cristo; con la consegna dell’anello la fedeltà cui è tenuto il Vescovo nei confronti della Sposa di Cristo che è la Chiesa; mediante l’imposizione della mitra l’impegno alla santità; mediante la consegna del pastorale il ruolo di guida e di pastore.

 

L’insediamento

Il nuovo Vescovo di Cremona, con la mitra e il pastorale, salirà alla cattedra e si siederà, assumendo la presidenza della celebrazione al posto di mons. Lafranconi. Seguirà il saluto ufficiale della Chiesa cremonese con alcuni suoi rappresentanti: tre presbiteri (il vicario generale, il presidente del Capitolo, il più giovane prete ordinato), due suore e un religioso e alcuni laici: due ragazzi, una famiglia e un rappresentante del Consiglio per gli affari economici della Cattedrale. Con questo gesto la Chiesa cremonese dice la propria disponibilità alla collaborazione e all’obbedienza. Dopo il saluto dei rappresentanti della Diocesi, il vescovo Antonio riceverà da mons. Lafranconi e dagli altri vescovi presenti l’abbraccio e il bacio di pace, quale segno della sua aggregazione al collegio episcopale.

 

La professione di fede

Il vescovo Antonio proclamerà quindi davanti all’assemblea il Credo, segno della fede che è chiamato a custodire. Dopo la presentazione dei doni, da parte di alcuni Scout e di un disabile, la Messa proseguirà con la liturgia eucaristica presieduta dal nuovo Vescovo di Cremona.

 

L’inno di ringraziamento

Dopo le Comunioni, mentre il coro intonerà il “Te Deum”, mons. Napolioni, accompagnato dai due Vescovi consacranti, percorrerà la navata della Cattedrale benedicendo l’assemblea. Poi rivolgerà la sua parola all’assemblea. Seguirà la benedizione solenne, seguita dall’inno a sant’Omobono, patrono della città e della diocesi di Cremona. Si formerà quindi la processione con tutti i sacerdoti: percorsa la navata centrale e attraversata piazza del Comune e piazza S. Antonio Maria Zaccaria, mons. Napolioni sarà accompagnato in Palazzo vescovile, dove risiederà.

 

Il coro e i canti

L’animazione con il canto della Messa di ordinazione episcopale sarà garantita da una compagine di circa un centinaio di elementi: insieme al coro della Cattedrale di Cremona diretto da don Graziano Ghisolfi vi saranno il coro della Parrocchia della Cattedrale diretto da mons. Antonio Trabucchi, la schola cantorum di Castelverde diretta da Giorgio Scolari, il coro S. Pio V di Soncino diretto da Roberto Grazioli, il coro “Il Discanto” diretto da Daniele Scolari e il coro interparrocchiale di S. Severino Marche diretto da Morena Rinaldi. All’organo Mascioni il maestro Fausto Caporali, all’organo positivo Giani ci sarà Camillo Fiorentini. Non mancheranno neppure alcuni altri strumenti di supporto: alle trombe Antonio Stabilini e Gigi Ghezzi, ai tromboni Ivo Salvi e Massimo Blini e al corno Matteo Taboni. Sotto la direzione di don Graziano Ghisolfi, sarà proposto un repertorio che privilegia autori cremonesi come Claudio Monteverdi, Antonio Concesa, Federico Caudana, Federico Mantovani, Fausto Caporali e Roberto Grazioli.

 

La partecipazione dei fedeli

La Cattedrale sarà aperta dalle ore 14. Sono stati riservati appositi settori ai sacerdoti concelebranti, ai familiari, alle autorità, alla rappresentanza dei religiosi, ai fedeli provenienti dall’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e a una delegazione di giovani e Scout. L’accesso ai diversi settori sarà regolato da appositi pass. Chiunque comunque potrà accedere nei settori liberi della Cattedrale dove sono state prediposte seggiole e numerosi schermi per la visione anche nei transetti  e nelle navate laterali.

In ogni caso è allestito in piazza del Comune un maxi-schermo che permetterà di seguire in collegamento audio-video tutta la funzione.

A disposizione dei fedeli anche il libretto della celebrazione: sulla copertina l’immagine, tratta da una miniatura dai Corali della Cattedrale della metà del XV secolo, raffigurante il vescovo sant’Imerio, patrono secondario della città e della diocesi di Cremona.

 

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La prima settimana a Cremona del vescovo Napolioni: tutti gli appuntamenti dal 31 gennaio al 7 febbraio

Domenica 31, in mattinata, il presule visiterà la Casa della Speranza, nel pomeriggio sarà al santuario di Caravaggio per affidare alla Vergine il suo ministero episcopale

Sarà particolarmente intensa e ricca di incontri la prima settimana cremonese del nuovo vescovo mons. Antonio Napolioni. Già il giorno successivo all’ordinazione, domenica 31 gennaio, il novello pastore, alle 9.30, visitera la Casa della Speranza, l’opera segno di Caritas Cremonese, che dal 2001 accoglie persone affette da HIV/AIDS. Nel pomeriggio, invece, sarà al santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio: alle 16 presiederà una solenne Eucaristia e affiderà alla Vergina Maria l’inizio del suo nuovo ministero episcopale.

Lunedì 1° febbraio, alle 9, mons. Napolioni celebrerà la sua seconda Messa in Cattedrale, questa volta per affidare al Signore tutti i fedeli defunti. Alle 12.30, invece, visiterà la Casa dell’Accoglienza e pranzerà con gli ospiti della struttura guidata da don Antonio Pezzetti e dal dottor Cristiano Beltrami.

Martedì 2 febbraio, festa della Presentazione al tempio di Gesù, presso il monastero di San Sigismondo a Cremona, alle ore 16.30, il presule presiederà la celebrazione del Vespro nella XVII Giornata mondiale della vita consacrata: sarà la prima occasione di incontro con i religiosi e le religiose che operano nella nostra diocesi.

Giovedì 4 febbraio, in Seminario, il Vescovo parteciperà al consueto ritiro mensile del clero, mentre venerdì 5, alle 11.30, presso il Palazzo Vescovile, presiederà la preghiera e incontrerà gli operatori della Curia.

Sabato 6 febbraio, memoria liturgica del beato Francesco Spinelli, mons. Napolioni sarà a Rivolta d’Adda presso la casa madre delle suore adoratrici del Santissimo Sacramento. Alle 10 nella cappella maggiore celebrerà l’Eucaristia nella festa del fondatore quindi incontrerà gli ospiti e il personale di “Casa famiglia” e successivamente le suore di “Casa Santa Maria”. In serata, a Cavatigozzi, alle ore 21, presso la palestra comunale, presiederà la veglia di preghiera in preparazione alla Giornata nazionale per la vita.

Domenica 7 febbraio saranno due gli appuntamenti in agenda: alle 10 celebrerà l’Eucaristia nella chiesa cittadina di Sant’Agata in occasione della festa patronale, mentre alle 20.30, in Cattedrale, assisterà, insieme a mons. Lafranconi, al concerto del Coro delle voci bianche del teatro alla Scala di Milano.

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Anche i cremonesi al Family Day: in 500 a manifestare contro il decreto Cirinnà

Domenica 31 gennaio migliaia di famiglie al Circo Massimo a Roma per mostrare la bellezza e la forza della famiglia naturale

Era presente anche una folta delegazione cremonese al Family Day che si è tenuto a Roma domenica 31 gennaio: circa 500 persone si sono dirette, con pullman e macchine, nella Capitale. Deciso a manifestare contro il ddl Cirinnà, il Comitato cremonese “Difendiamo i nostri figli” è sceso in piazza insieme ad altre associazioni e famiglie italiane, che hanno gremito il Circo Massimo.  Continue reading »

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Il saluto del vescovo Dante al Seminario: «Siate discepoli su cui Gesù può contare»

Giovedì 21 gennaio mons. Lafranconi ha celebrato l'Eucaristia con i futuri sacerdoti e poi si è trattenuto a cena

Giovedì 21 gennaio, mons. Lafranconi ha voluto salutare la comunità del Seminario a pochi giorni dalla conclusione del suo servizio episcopale a Cremona. L’incontro è stato semplice, ma allo stesso tempo intenso, in quanto ancora una volta il vescovo Dante ha mostrato la sua tenera paternità. L’incontro ha preso inizio alle 18.30 con due liturgie, entrambe presiedute dal Vescovo: la recita comunitaria dei Vespri e la Santa Messa, concelebrata dai Superiori: don Enrico Trevisi, rettore, don Marco D’Agostino, vice rettore e don Primo Margini, direttore spirituale, a cui si sono aggiunti anche don Paolo Fusar Imperatore, don Antonio Facchinetti – residenti in Seminario – e don Flavio Meani, segretario particolare.
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