Archivi della categoria: News

image_pdfimage_print

Ancora il terremoto: in ginocchio l’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche. Il 5 novembre in Casa dell’Accoglienza pasta all’amatriciana per non dimenticare

Danni ingenti a Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso, tappe lo scorso 26 settembre del sopralluogo effettuato da Caritas Cremonese insieme al vescovo Antonio

Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso sono le principali località messe in ginocchio dal terremoto della sera di mercoledì 26 settembre. Proprio i paesi dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche che la delegazione di Caritas Cremonese aveva visitato lo scorso 26 settembre, insieme al vescovo Antonio Napolioni, originario di questa terra, nel sopralluogo esplorativo in vista di un possibile progetto di gemellaggio che in questi giorni stava arrivando a definizione. Un progetto che ora dovrà tenere presente dell’evolversi della situazione. Intanto rimane confermato l’appuntamento del 5 novembre alla Casa dell’Accoglienza: una serata a base di pasta all’amatriciana per non dimenticare le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto e del 26 ottobre.

 

Le nuove scosse e il progetto Caritas

Ancora un forte terremoto nel Centro Italia. Questa volta l’epicentro nelle Marche, con le scosse avvertite in tutte le regioni. Le più forti alle ore 19.10, di magnitudo 5.4, e alle 21.18, di magnitudo 5.9. Diversi feriti, ma il bilancio in termini umani è ben diverso da quello di fine agosto.

I danni, però, sono ingenti: a Camerino il campanile della chiesa di S. Maria in Via, già danneggiata dal sisma del 24 agosto, è crollato su una vicina palazzina; a Ussita sono crollate parecchie case, così come la facciata della chiesa.

Proprio guardando a questo territorio si stavano definendo i dettagli del progetto di sostegno a cura delle Caritas di Lombardia, per le quali era stato deciso il gemellaggio con le frazioni attorno ad Amatrice. La decisione era stata presa dai delegati delle Caritas regionali e di Caritas Italiana durante la riunione che si è svolta nei giorni scorsi nel palazzo episcopale di Rieti: un’area composta da una 30ina di piccoli borghi, per lo più sparsi sui monti, lungo la faglia sorgente del sisma che a fine agosto ha aperto sul terreno un ferita ancora visibile per 25 chilometri. Sotto la lente, dunque, la zona di Amatrice, senza dimenticare neppure la vicina arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, terra d’origine del vescovo Napolioni.

sisma

A seguito del sopralluogo esplorativo del 26 settembre scorso, Caritas Cremonese, in sinergia con le Caritas locali, ha predisposto un progetto di solidarietà concreta, segno di attenzione e vicinanza tra Chiese sorelle, che doveva poter contare anche su esperienze di volontariato, rivolte soprattutto ai giovani degli oratori cremonesi. Un progetto che in queste ore si sta nuovamente calibrando.

 

Il sostegno già offerto dalla Diocesi

Ad oggi in diocesi di Cremona, a favore delle popolazioni terremotate, sono stati raccolti più di 175mila euro: oltre 150mila offerti il 18 settembre nelle chiese in occasione della Colletta nazionale promossa dalla CEI, e più di 25mila euro versati direttamente alla Caritas diocesana. Una somma che potrà ulteriormente essere incrementato non solo attraverso nuove offerte, ma anche attraverso la serata a base di pasta all’amatriciana promossa da Caritas Cremonese nell’ambito della Settimana della Carità.

 

Un’amatriciana per non dimenticare

La cena benefica si volgerà nella serata di sabato 5 novembre, a partire dalle 20, presso la casa dell’Accoglienza di Cremona, nel cui cortile interno sarà installata una tensostruttura riscaldata capace di accogliere centinaia di persone. Il menu, proprio a base di pasta all’amatriciana, servirà per sostenere e aiutare le popolazioni terremotate nella zona attorno ad Amatrice.

Il servizio cucina, a cura di Sandra Pagliarini, sarà garantito dallo staff Caritas supportato da alcuni volontari di Soncino e Cremona.

A ogni partecipante sarà chiesto un contributo minimo di 10 euro (5 per i bambini): il ricavato sarà totalmente devoluto alle popolazioni terremotate. Prenotazioni obbligatorie entro giovedì 3 novembre contattando la Casa dell’Accoglienza di Cremona (tel. 0372-21562; e-mail caritas@diocesidicremona.it).

Proprio la cena benefica del 5 novembre sarà l’occasione per illustrare le prime ipotesi operative, nel segno di un gemellaggio (attualmente in via di ridefinizione in considerazione della nuova tragedia) con progetti di sostegno socio-economico, in particole a favore delle fasce più deboli – minori e anziani – per le quali si ipotizzano iniziative di prossimità che aiutino a ricostruire appartenenza e identità.

Facebooktwittermail

Venerdì a S. Maria Maddalena la presentazione dell’affresco della Madonna con Bambino tra i santi Francesco e Genesio

A illustrare il lavori eseguiti e lo studio dell'opera saranno la restauratrice Alberta Carena e la storica dell’arte Mariella Morandi

Venerdì 28 ottobre, alle 16.30, a Cremona, nella chiesa di S. Maria Maddalena, all’angolo tra via Realdo Colombo e via XI Febbraio, sarà presentato l’affresco restaurato della “Madonna con Bambino tra i santi Francesco e Genesio”, situato nel presbiterio (a sinistra, per chi entra nella chiesa). Saranno la restauratrice Alberta Carena e la storica dell’arte Mariella Morandi a illustrare i lavori di riqualificazione dell’opera, di notevoli dimensioni, risalente all’inizio del XVI secolo, di autore ancora ignoto, ma di buona qualità esecutiva. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Cremazione non vietata, ma le ceneri, indivise, devono essere conservate nei cimiteri

Presentata l'Istruzione vaticana "Ad resurgendum cum Christo" della Congregazione per la Dottrina della Fede

“La cremazione non è vietata”, ma la Chiesa preferisce la sepoltura, e seppellire i morti è una delle opere di misericordia corporale. Lo ribadisce l’istruzione vaticana “Ad resurgendum cum Christo”, in cui ci si confronta con alcune “nuove idee in contrasto con la fede della Chiesa” e si danno precise indicazioni sulla conservazione delle ceneri: né in casa, né disperse “in natura”, né in “pezzi di gioielleria”. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

A Bellaguarda l’incontro del Vescovo con le Acli del Viadanese

Comuintà, lavoro e fede le tre piste suggerite da mons. Napolioni per il cammino a servizio del territorio

Mercoledì 26 ottobre, presso il Centro servizi di Bellaguarda, si è svolto l’incontro promosso dalle Acli della zona Viadanese con il vescovo Napolioni. La serata ha visto la presenza di un numeroso e attento pubblico, registrando la partecipazione anche di esponenti dei circoli Acli della zona casalasca, nonché del presidente regionale ACLI e quello provinciale di Mantova. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

«Chiesa a colori» per la veglia missionaria in Cattedrale. Consegnati i frutti della “Estate di carità” dei Grest

La serata, presieduta da mons. Napolioni, è stata caratterizzata delle testimonianze di Giulia Pedroni e Luca Maestri, missionari in Zambia e al Boschetto

Una comunità in uscita, una comunità evangelizzatrice. Questa l’immagine di Chiesa che è emersa chiaramente la sera di sabato 22 ottobre a Cremona, in Cattedrale, in occasione della veglia missionaria presieduta dal vescovo Antonio. La terza veglia interzonale, dopo quelle di Cassano d’Adda e Bozzolo. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

L’80% degli italiani non ha dimestichezza con il Vangelo

Un rapporto-ricerca del Censis rivela che un terzo di coloro che vanno a Messa non lo conosce

“Devota incompetenza”: è la formula coniata dal Censis per sintetizzare il rapporto degli italiani con il Vangelo, in genere ridotto ad un libro in bella mostra sugli scaffali di casa ma quasi mai degno di essere sfogliato. “Il Vangelo secondo gli italiani”, come recita il titolo del rapporto-ricerca  è un libro, insomma, da “comò”, la cui conoscenza si riduce a spigolature e reminiscenze catechistiche sulla vita di Cristo, anche per chi frequenta abitualmente i circuiti ecclesiali. Unica sorpresa in controtendenza: l’interesse suscitato tra i giovani.

“Circa l’80% degli italiani non ha dimestichezza col Vangelo”. Così il curatore, Giulio De Rita, ha sintetizzato i risultati del rapporto, presentato presso la sede del Censis contestualmente all’opera “Vangeli nella cultura e nell’arte”, un’edizione di pregio a tiratura limitata dei Vangeli, realizzata dalla casa editrice Utet Grandi Opere. “Quasi il 70% degli italiani possiede una copia del Vangelo – tutti ce l’abbiamo nello scaffale di casa – ma di questi il 51% non lo apre mai”. Se si somma questa percentuale al 30% degli italiani che non possiede una copia del Vangelo, si arriva al dato dell’80%: ciò significa che il 20% degli italiani non legge mai il Vangelo, e di questi il 33% frequenta la Chiesa. Circa un terzo di coloro che vanno a Messa, insomma, non lo conosce.

Solo il 21% degli italiani, tuttavia, si mostra distaccato nei confronti del Vangelo: il 48% lo considera un testo fondamentale del nostro patrimonio culturale, il 31% se ne dice “toccato nell’animo”, ma poi il 44% non sa quanti sono gli evangelisti e l’11% non sa citarne a memoria il nome di almeno uno. In compenso, il 78% degli italiani dimostra di sapere che l’Ave Maria non è contenuta del Vangelo. Più che parole, il Vangelo evoca immagini: solo il 20% degli italiani è in grado infatti di citarne un versetto, ma il 66% ne ha in mente un’immagine, come quella dell’Ultima Cena o del Presepe.

La buona notizia, però, è che torna l’interesse dei giovani per il libro sacro: dal rapporto Censis risulta infatti che i giovani hanno più confidenza con il Vangelo delle persone di mezza età: il 70% ne possiede una copia, contro il 65% della generazione di mezzo. Si tratta, in particolare, di un interesse molto polarizzato, che va dalla “indifferenza informata” alla “attenzione informata”: la metà dei giovani che ne possiedono una copia ammettono di leggerlo, anche se non spesso, contro il 43% dei 30-50enni.

“Far uscire il Vangelo fuori dagli scaffali e dai circuiti più scontati, per cercare di tramandarlo nei contesti in cui è più sorprendente, e quindi restituirlo come annuncio vivo, nuovo e sorprendente”. È il suggerimento di Marco Damilano, vicedirettore de L’Espresso, secondo il quale sul fronte cattolico occorre chiedersi “che frutti porta l’albero della formazione, dell’educazione che parte dalla catechesi, passa per l’ora di religione – il cui rifiuto di avvelarsene a scuola è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni, passando dal 6 al 12% – e interessa poi la formazione dei giovani adulti, le associazioni, i movimenti, i gruppi spirituali, tutti quelli che fanno informazione a vario titolo nel mondo cattolico, chi fa cultura, chi fa televisione…”. “Se lasciamo il Vangelo in un ghetto”, ha proseguito Damilano, la responsabilità è anche della “cultura laica”, “del mondo culturale in senso ampio”, che “ha perso dimestichezza con queste pagine e con quelle immagini”.

“Oggi viviamo in un mondo Occidentale che si sente fortemente minacciato”. E’ l’analisi di monsignor Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e autore del volume “I Vangeli nella cultura e nell’arte”. “Anche le persone che vorrebbero relegare il Vangelo al passato – la tesi dell’esperto – cominciano a capire che, di fronte a nemici che ritengono di avere un’identità radicata in testi sacri letti in un certo modo, anche l’Occidente deve riscoprire non generiche radici, ma le radici di un umanesimo cristiano: un umanesimo di cui tutti siamo eredi, ma che ha bisogno di essere rimesso nelle sue giuste prospettive, come lampada e luce nel nostro cammino”.

“A differenza degli ebrei e dei musulmani, noi non siamo una religione del libro”. La provocazione è giunta da Giuseppe De Rita, presidente del Censis. “Se non partiamo da una cultura del libro, come fanno gli ebrei e i musulmani, noi cristiani andiamo in regressione”, la tesi del sociologo, secondo il quale “in una cultura politeista il Vangelo come libro è il riferimento della nostra identità non solo religiosa, ma culturale”. “All’interno di una cultura che ci bombarda di messaggi, perché non arrivano i messaggi evangelici?”, il secondo interrogativo posto dal relatore: “Oggi i messaggi che arrivano sono troppi, si sovrappongono, e il modo in cui un tweet mette in circuito un messaggio non è lo stesso con cui lo metteva in circuito un’ edicola”. Altro problema, la mediazione: “Prima la svolgeva un élite, oggi chi fa mediazione deve rincorrere disperatamente la notizia”. Cosa resta, allora? “La devozione”, ha spiegato il sociologo.

“Oggi in Italia c’è un astensionismo culturale”. Ne è convinto Fabio Lazzari, presidente Utet Grandi Opere. “Il 40% delle persone non legge neanche un libro l’anno – ha fatto notare l’esperto – e di questi il 27% sono astensionisti totali, che non hanno nessun rapporto con la cultura: non leggono libri, non vanno al teatro, al cinema, in un museo…”. “I cattolici mostrano un così grande rispetto nei confronti delle Sacre Scritture che se ne stanno il più lontano possibile”, ha chiosato Lazzari citando Claudel.

Facebooktwittermail

Deceduto il saveriano cremonese padre Franco Fiori

Le esequie, presediute dal vescovo Lafranconi, saranno celebrate nella chiesa parrocchiale di Castelleone giovedì 27 ottobre alle ore 15

È deceduto nel pomeriggio di lunedì 24 ottobre a Parma, padre Franco Fiori, missionario saveriano, originario di Castelleone. Da alcuni anni il religioso si era ritirato nella Casa Madre dell’istituto per gravi problemi di salute. Le esequie saranno celebrate mercoledì 26 ottobre alle ore 14.30 nella città emiliana, quindi giovedì mattina il feretro sarà trasferito nella chiesa parrocchiale di Castelleone dove alle 15 saranno celebrate le esequie. A presiedere l’Eucaristia di commiato il vescovo emerito di Cremona, mons. Dante Lafranconi. Padre Fiori sarà tumulato nel cimitero di Castelleone dove riposano i suoi cari.

Padre Franco Fiori prima di approndare nell’istituto fondato da mons. Guido Maria Conforti ha frequentato alcuni anni il seminario di Cremona, poi insieme ai compagni padre Sergio Parmigiani e padre Carlo Lucini si è deciso per la missione. È stato in Sierra Leone per oltre 30 anni, dove ha lavorato con successo a favore dei lebbrosi, dei condannati a morte e dei bambini. Il suo ministero lo ha portato anche in altri paesi, come Stati Uniti ed Olanda.È tornato in Italia perché costretto da una grave forma di diabete. Per alcuni anni ha risieduto nella casa saveriana di via Bonomelli a Cremona e si è dedicato con costanza e generosità al ministero delle Confessioni in Cattedrale. L’aggravarsi della malattia lo ha costretto a trasferirsi a Parma.

Facebooktwittermail

Martedì l’inaugurazione dell’anno accademico all’Istituto di Scienze Religiose di Crema-Cremona-Lodi

Dopo la Messa con il vescovi Napolioni, Cantoni e Malvestiti, la consegna di 36 diplomi di laurea conseguiti negli ultimi 2 anni, di cui 13 a cremonesi

Nel pomeriggio di martedì 25 ottobre, alle 18 a Crema, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Crema-Cremona-Lodi il vescovo Antonio Napolioni, insieme ai confratelli Oscar Cantoni (Crema) e Maurizio Malvestiti (Lodi), celebrerà la Messa di inaugurazione dell’anno accademico 2016/2017. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Venerdì la presentazione del libro La tifosa di “Messi”

All'iniziativa promossa dal CSI di Cremona interverranno Francesca Mazzei, mamma e tifosa di “Messi” Messori, e il giornalista e scrittore Francesco Zarzana

Sarà presentato venerdì 28 ottobre, alle 18 presso la sala Spinelli del Centro pastorale diocesano di Cremona, il libro La tifosa di “Messi”. Storia della forza e del coraggio di una donna che, per amore del figlio, si è posta un obiettivo che sembrava impossibile: coronare il sogno del ragazzo di giocare a calcio. Continua a leggere »

Facebooktwittermail

Un pacco di pasta per un “abbraccio” da lontano a chi non ha da mangiare

Il 29 e 30 ottobre anche in alcune località del Cremonese l’iniziativa “Un pasto al giorno” dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di don Benzi

Il 29 e 30 ottobre oltre 4mila volontari in 1000 postazioni tra Italia, Inghilterra, Olanda, Germania, Portogallo, Svizzera, Russia, Bolivia e Cile, accoglieranno chiunque vorrà compiere un gesto di solidarietà. Un’offerta libera in cambio di un pacco di pasta da poco più di 100 grammi, una porzione, il pasto di un giorno. Da qui, appunto il titolo dell’iniziativa “Un pasto al giorno”. Continua a leggere »

Facebooktwittermail