«La Chiesa non può arrendersi alla logica terribile del male»

Nella serata di lunedì 20 maggio i vescovi italiani in preghiera per la pace. Video-messaggio del card. Pizzaballa: «grazie per la vostra vicinanza», «interrompere circolo vizioso di violenza»

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«La Chiesa è una madre che ama e per questo non può arrendersi alla logica terribile del male». Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, concludendo il momento di preghiera dei vescovi italiani la sera di lunedì 20 maggio si è svolto nella basilica di San Pietro, dove sono arrivati in processione al termine della prima giornata della 79ª Assemblea generale, cominciata con l’incontro riservato dei presuli con Papa Francesco.

«La Chiesa è una madre che porta nel suo cuore quella sofferenza terribile, indicibile, delle vittime, delle tante madri che non vogliono essere consolate perché i loro figli non ci sono più». E ancora: «Maria si rende conto, fa sua la sofferenza, la capisce più di tutti perché la vede con gli occhi di Gesù», ha detto Zuppi: «La vede con gli occhi dei bambini, di quei tanti bambini che ci fanno capire il mondo partendo dal loro dolore, da quel grido terribile dei piccoli che giorno e notte invocano la pace con la loro insistenza e il loro pianto».

La preghiera del Rosario, la preghiera con Maria – per il cardinale – ci fa «cercare la via della pace nell’affrontare ogni seme di divisione e di odio, per ricostruire la famiglia umana» partendo «dall’essere, dal pensarsi insieme in nome di quella fraternità che viene dall’essere fratelli, e fratelli con tutti».

«Nessuno esiste senza gli altri – ha affermato il presidente della Cei –. Se gli altri non esistono più, anche noi smettiamo di esistere, come ha detto Papa Francesco a Verona. Questa insistenza ci aiuta a scegliere nel profondo di essere artigiani di pace, perché tanti artigiani di pace possano aiutare coloro che hanno il compito di costruire l’architettura della pace”, costruendo “ponti di solidarietà, di comprensione, di amore».

L’iniziativa, che ha visto idealmente unite tutte le Diocesi italiane e i fedeli attraverso la diretta televisiva di Tv2000, ha voluto essere un’occasione per manifestare la solidarietà e la vicinanza della Chiesa in Italia alle popolazioni che soffrono per la guerra e per invocare il dono prezioso della pace.

Alle 20.30, i vescovi italiani si sono ritrovati nell’area antistante l’aula Paolo VI per proseguire in processione fino all’interno della Basilica.

A introdurre la veglia un videomessaggio del card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. «Grazie per la vostra vicinanza, per le tantissime forme di solidarietà che tutta la Chiesa d’Italia, le varie diocesi, le varie realtà legate alla Chiesa stanno esprimendo alla nostra Chiesa e soprattutto a questa piccola comunità che ho trovato molto colpita, anche concretamente, con diversi morti, ma molto unita e molto forte». Con queste parole il card. Pizzaballa ha voluto esprimere il suo ringraziamento alla Conferenza episcopale italiana, in un videomessaggio registrato a Gaza e diffuso prima della veglia di preghiera. «Ho trovato tanto dolore e tanta sofferenza, ma non rabbia né rancore. Questo mi ha colpito e dice molto di questa comunità che vive qui proprio fuori da queste mura», ha detto ricordando che «in certi momenti non si possono risolvere i problemi, ma bisogna esserci. Stare lì e dire che ci siamo». «Stiamo facendo tutto il possibile – ha assicurato – per cercare di aiutare tutti, per venire fuori da questa situazione, perché questo circolo vizioso di violenza si possa interrompere quanto prima».

Nel suo saluto, il cardinale Pizzaballa ha voluto ringraziare il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, per la scelta di recarsi a giugno in Terra Santa. «Grazie – ha concluso – per aiutarci a vivere bene, per quanto possibile, da cristiani, da credenti, ma radicati nella terra e nella vita della gente, questo momento così difficile. Pregate per noi e noi continueremo, per quanto possibile, nonostante tutto, in questa circostanza a pregare e ringraziarvi».

TeleRadio Cremona Cittanova
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