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Attentati di Parigi: sabato 21 presidio dei Templari cattolici nelle chiese cittadine di San Vincenzo e Sant’Agostino

I membri della Comanderia ex Val D'Oglio pregheranno, dalle 15 alle 19, in unione col Santo Padre per le vittime del fondamentalismo islamico

Sabato 21 novembre, dalle 15 alle 19, i Templari Cattolici d’Italia presidieranno con le loro insegne 100 chiese del nostro Paese e pregheranno, in unione con Papa Francesco, per le vittime degli attentati di Parigi avvenuti il 13 novembre scorso. Anche a Cremona i membri della Comanderia ex Val D’Oglio, guidata dal commendator Stefano Agazzi, saranno presenti in due chiese cittadine: quella di San Vincenzo e Giacomo in via Palestro – sede dell’associazione – e la chiesa di Sant’Agostino dove alle 18.30 sarà celebrata la Santa Messa. «Con questo semplice gesto di fede – spiega Agazzi – vogliamo garantire alla Chiesa cattolica il nostro appoggio tramite quello che è il vero coraggio, non quello delle armi, ma quello di presidio e custodia delle chiese e dei pellgrini, disarmati, ma protetti della forte armatura dell’Amore di Cristo, sull’esempio degli antichi cavalieri e dei martiri di ogni tempo».

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Domenica 22 la giornata diocesana di Avvenire

Distribuzione straordinaria del quotidiano dei cattolici italiani nato nel 1968 per leggere con gli occhi del Vangelo i fatti del mondo

Prezioso strumento di informazione e formazione, Avvenire è il quotidiano dei cattolici italiani, nato nel 1968, a cui la diocesi, domenica 22 novembre, solennità di Cristo Re,  dedica una giornata di attenzione. In circa 90 parrocchie verranno distribuite 3.500 copie del giornale (oltre a quelle che si possono comprare regolarmente in edicola) per far conoscere un mezzo di comunicazione che consente ogni giorno di leggere i fatti del mondo alla luce dei valori cristiani. Un giornale che vuole essere libero, che si impegna a raccontare la vita reale in tutte le sue sfaccettature e che aiuta a districarsi nel complesso panorama attuale dei media, senza finzioni. Un quotidiano dunque che si propone di aiutare il lettore a farsi strada tra la valanga di parole e immagini che ci travolgono ogni minuto.

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Giubileo della misericordia: incontro del clero sul ministero della Confessione

Giovedì 26 novembre, in Seminario, alle ore 10 sono invitati tutti i sacerdoti per una riflessione sul sacramento della Penitenza nei suoi risvolti teologici e pastorali

Giovedì 26 novembre, in Seminario, alle ore 10, sono convocati tutti i sacerdoti e i religiosi che, durante l’Anno Santo, saranno particolarmente dedicati al ministero delle confessioni nelle quattro chiese giubilari: la Cattedrale, il santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, il santuario della Misericordia di Castelleone e il santuario della Fontana di Casalmaggiore. «Se la partecipazione è doverosa per costoro – scrive l’amministratore apostolico mons. Lafranconi nella lettera di invito – è altresì aperta a tutti i sacerdoti che per il loro ministero sono coinvolti in questo servizio peni­tenziale. Estendo, dunque, l’invito a tutti i sacerdoti e religiosi».

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Gli attentati di Parigi. Mons. Franzini: «Uomo europeo chi sei?»

La riflessione del parroco della Cattedrale e affermato teologo che si domanda: «Come sta l'Occidente al suo interno?»

Il 13 novembre scorso alcuni attentati da parte di fondamentalisti islamici hanno seminato morte e dolore a Parigi e nel mondo intero. A tal proposito abbiamo chiesto una riflessione a mons. Alberto Franzini, parroco della Cattedrale e apprezzato teologo.

Da anni i popoli dell’Occidente, e soprattutto dell’Europa, sono destinatari di azioni terroristiche, le ultime delle quali – e probabilmente non siamo ancora al traguardo – hanno insanguinato Parigi, colpendo a morte cittadini pacifici e inermi. Di fronte a questo gesto di follia, che dire? E quali strade intraprendere per fermare questa barbarie omicida e distruttiva? Certo, i responsabili della vita pubblica non possono  non mettere in campo tutti quei mezzi – senza escludere quelli militari, se fosse necessario, e se usati  con quella ponderazione suggerita anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica –  per rispondere al dilagare della violenza e alle esigenze di sicurezza dei cittadini.

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Inaugurato il «Centro donna» di Casa Famiglia Sant’Omobono

Il taglio del nastro è avvenuto durante la festa di S. Omobono. Nella sede di via Ippocastani saranno svolti diversi laboratori che mirano ad una piena ed efficace integrazione delle persone

Nel 1197, Omobono Tucenghi, famoso mercante dal passaporto cremonese, moriva durante la celebrazione della messa nella chiesa di Sant’Egidio. Attorno alla sua figura si sono raccolte decine di storie di carità verso il prossimo e di prodigi miracolosi. Ma la traccia che Omobono ha lasciato è più profonda di quanto l’agiografia lasci intendere. Sull’opera esemplare del Santo si è costruito il braccio forte di una città votata a soccorrere chi è in difficoltà.

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Cremona: sì al registro del testamento biologico. Il parere di un dottore

Riproponiamo l'intervento del medico cremonese Michele Ceruti: "Più fiducia nella nostra professione"

Il consiglio comunale nella seduta di lunedì 16 novembre ha istituito il registro del testamento biologici, insieme al relativo regolamento. Una decisione, dal punto di vista etico, rilevante. A tal proposito riproponiamo uno stralcio della riflessione che il dottor Michele Ceruti aveva scritto per il nostro portale qualche giorno fa.

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Mons. Lafranconi nominato amministratore apostolico

Dal 16 novembre fino alla presa di possesso canonica il vescovo Dante guiderà la Chiesa cremonese

Al termine dell’incontro per l’annuncio del nuovo vescovo di Cremona, mons. Mario Marchesi, vicario generale, ha dato lettura del decreto di nomina di mons. Lafranconi ad amministratore apostolico della diocesi, a firma del card. Marco Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi. Mons. Marchesi ha altresì sottolineato che sono decaduti il consiglio presbiterale diocesano, il consiglio pastorale diocesano e anche il vicario generale. Questo il testo del decreto:

 

Per provvedere al governo della Chiesa Cremonese, vacante per la rinuncia dell’Eccellentissimo Dante LAFRANCONI, il Sommo Pontefice FRANCESCO, col presente Decreto della Congregazione per i Vescovi,

nomina e costituisce Amministratore Apostolico della Chiesa Cremonese

da oggi fino al giorno in cui il suo Successore prenderà possesso canonico, il medesimo Ecc.mo Dante LAFRANCONI , e gli conferisce i diritti, le facoltà e i doveri che competono, a norma di Legge, ai Vescovi diocesani, fatta attenzione tuttavia a quanto è contenuto nel n. 244 del Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi “Apostolorum Successores”.

Nonostante qualunque disposizione in contrario.

Dato a Roma, dalla sede della Congregazione per i Vescovi, il giorno 16 Novembre 2015

Marco card. Ouellet
Prefetto

+ Ilson de Jesus Montanari
Segretario

 

 

Cosa dice il n. 233 del Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi “Apostolorum Successores”.:

L’Amministratore Apostolico “sede vacante”. La Santa Sede può provvedere al governo della diocesi (758) nominando un Amministratore Apostolico. Anche se gli sono concesse tutte le facoltà del Vescovo diocesano, il regime della diocesi è quello della sede vacante, pertanto cessano gli uffici del Vicario Generale e dei Vicari episcopali, nonché la funzione dei Consigli presbiterale e pastorale. L’Amministratore Apostolico può però confermare, in forma delegata, il Vicario Generale e i Vicari episcopali, fino alla presa di possesso della diocesi da parte del nuovo Vescovo, ma non può prorogare i compiti dei Consigli, in quanto le loro funzioni sono svolte dal Collegio dei consultori.

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Mons. Antonio Napolioni, prete di Camerino, nuovo vescovo di Cremona

Classe 1957, è parroco di San Severino Marche e vicario episcopale della diocesi

Lunedì 16 novembre, alle ore 12, nella cappella di Santo Stefano del Palazzo vescovile, mons. Dante Lafranconi ha annunciato la nomina del nuovo vescovo di Cremona: si tratta di mons. Antonio Napolioni, classe 1957, del clero dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, finora parroco della parrocchia di San Severino Vescovo, in San Severino Marche, e vicario episcopale della medesima arcidiocesi. L’annuncio è stato dato in contemporanea anche presso la sala stampa della Santa Sede e nel Museo diocesano  di Camerino dall’ordinario locale mons. Francesco Giovanni Brugnaro.

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Il vescovo eletto Antonio alla diocesi: «Teniamo fisso lo sguardo su Gesù”

Nel suo primo messaggio mons. Napolioni annuncia che desidera ricevere l'ordinazione episcopale nella Cattedrale di Cremona dal vescovo Lafranconi

Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Dio che è in Cremona,

credo che tutti voi siate stupiti quanto me! Papa Francesco, il successore di Pietro, ha chiamato un parroco dall’antica Chiesa di Camerino-San Severino Marche per guidare nella carità la bella diocesi di Cremona. Sembra incredibile! Veramente la realtà è sempre superiore alle nostre idee, ai nostri schemi. Specie quando si lascia fecondare dalla fantasia dello Spirito, che sempre ama e guida la sua Chiesa, anche in questo tempo. Allora lo sconcerto umano può scomparire, e il dono della fede apre all’obbedienza, in un abbandono cordiale a quella che, per me e per voi, oggi è certamente la volontà di Dio.

Condivido con voi alcuni pensieri e sentimenti di questa delicata ora della mia vita.

Innanzitutto l’esigenza di tenere fisso lo sguardo su Gesù, che ci viene incontro, ci precede sempre. Lui è il Pastore, Lui l’unico Sacerdote, Lui il Vangelo sempre vivo, Lui il nostro presente e il nostro futuro. So che Lui mi si mostrerà nei vostri volti, nella ricchissima vicenda umana e cristiana di tante comunità.

Lui, il Risorto, ci chiama alla gioia del Vangelo, e siamo grati al Santo Padre Francesco per come la comunica con la parola, con la vita, con le sue scelte pastorali, con questa missione che mi affida: “servire il Signore nella gioia” (Salmo 99,2). Dietro questo motto, ripenso a quando, giovane educatore scout, scoprii che la gioia del servizio traeva il suo fascino proprio dal Signore Gesù, indicandomi un percorso di vita che poi ho condiviso con tanti. E che ora si ripropone, esigente e attraente, anche con voi.

Sono grato alla Chiesa che mi ha generato alla fede e ha fatto sbocciare la vocazione sacerdotale. Una storia ricca di santità e di valori umani è alle nostre spalle, e spero che abbia anche segnato la mia formazione. Sperimento la crescente paternità dell’Arcivescovo Francesco Giovanni, che ringrazio per la stima e l’affetto, sulla scia di quanti l’hanno preceduto nel medesimo servizio pastorale.

Oggi vengo inviato alla Chiesa di Cremona, in cui sono felice di succedere al Vescovo Dante, di cui conosco la saggezza, l’affabilità e la passione per la famiglia, tratti nei quali vorrei essergli discepolo fecondo. Penso con trepidazione a voi sacerdoti: fratelli con cui “essere presbiterio”, in costante ascolto del Signore e dei segni dei tempi. Ammiro già la fede con cui mi vorrete accogliere. Annunceremo in ogni modo che la vita è dono, vocazione e missione. Con voi ci impegneremo ancora a sviluppare il seminario. Un abbraccio colmo di venerazione dedico ai sacerdoti anziani e infermi, che più attualizzano il sacrificio di Cristo. Chiedo scusa da subito al popolo di Dio se dedicherò tanto del mio tempo ai preti, ai diaconi, ai seminaristi: la loro vitalità interiore e la loro fraterna comunione sono decisive per il bene di tutto il popolo di Dio.

La recente esperienza parrocchiale a San Severino Marche, che lascio con sincero dolore ma anche con serena fiducia, mi ha insegnato a partire dalla famiglia, facendo della comunità cristiana una “famiglia di famiglie”. So di trovarvi avanti in questo cantiere, che rinnova la Chiesa nella luce del Concilio, generandola nelle case e negli altri ambienti della vita quotidiana. Una vicinanza speciale, per ora nella preghiera, offro alle famiglie ferite, ai malati e agli anziani, a tutti coloro che soffrono disagio ed emarginazione. Grande speranza ci daranno i bambini, se sapremo offrire loro contesti educativi armonici e propositivi.

Ai giovani dò l’appuntamento a Cracovia, per la GMG 2016, e a tutte le occasioni in cui vorranno dialogare con me e con gli adulti della comunità cristiana. Saluto con stima le comunità di vita consacrata, maschili e femminili, grato per i carismi di contemplazione e servizio che sanno mettere in comunione con tutti.

Non sono mai stato a Cremona, né in alcun altro luogo della diocesi, ma una certa geografia padana mi è familiare dagli anni della formazione, in cui mi accompagnarono a lungo gli scritti di don Primo Mazzolari. Seguirò con passione l’iter della sua auspicata beatificazione. Profeticamente egli affermava che “niente è fuori della paternità di Dio, niente è fuori della Chiesa”: con grande rispetto per il pluralismo contemporaneo, sarà questa la ragione di un dialogo schietto con gli uomini e le donne del territorio, della cultura, delle Istituzioni. Il Vescovo non è certo un’autorità mondana, ma un umile segno della passione cristiana per tutto ciò che è umano. La figura di Sant’Omobono continui ad ispirare la formazione di un laicato che sappia spendersi anche nella cura della casa comune, in quell’alta forma di carità che è il servizio della politica, senza il quale si perdono il senso della democrazia e della giustizia sociale.

Sono stato chiamato all’Episcopato non per un onore alla mia persona, ma per un servizio sponsale alla Chiesa cremonese. Sento davvero che la mia vita ora vi appartiene, anche con le sue fragilità. Ho sempre pregato con le parole del Beato Charles de Foucauld, che ora si compiono ulteriormente: “mi abbandono a Te, rimetto la mia anima nelle Tue mani”. Lo dico al Signore vivente in voi, suo corpo.

Voglio dirlo anche col desiderio di ricevere l’ordinazione episcopale nella vostra-nostra splendida cattedrale, dalle mani del Vescovo Dante, perché sia massimamente evidente la continuità sacramentale della successione apostolica. Perché l’unica storia d’amore che Dio da sempre intreccia col suo popolo, scriva in noi le sue prossime pagine.

Sarò così nuovamente generato dalla Madre Chiesa, la cui bellezza splende in Maria, che nella mia diocesi di origine veneriamo come Madonna della Via e della Luce, e che nella mia nuova terra pregherò, con voi, come Santa Maria del Fonte, sorgente inesauribile di misericordia.

So che, soprattutto nell’Avvento e intraprendendo il cammino del Giubileo, pregherete tanto per me e per il mio futuro servizio in mezzo a voi, e questo mi colma di pace.

Vogliate ricevere, attraverso la mia povera preghiera, la benedizione del Signore.

don Antonio, vostro Vescovo eletto

San Severino Marche, 16 novembre 2015

Vai allo speciale sull’elezione del vescovo Napolioni

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Alla Casa dell’Accoglienza pranzo per mons. Cavalleri

A conclusione della Settimana della Carità l'omaggio al prete centenario che ha fatto della sua vita un inno alla solidarietà. Presenti il vescovo Lafranconi e il card. Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana

A conclusione della Settimana della Carità non poteva mancare un omaggio a mons. Mario Cavalleri, che proprio il 9 novembre scorso ha raggiunto l’invidiabile traguardo dei cento anni di vita. Don Mario, che attualmente si trova ricoverato presso la casa di cura Ancelle della Carità per una brutta caduta, è stato invitato ad un grande pranzo, sabato 14 novembre, nella tensostruttura che la Caritas cremonese ha allestito nel cortile della Casa dell’Accoglienza. Presenti oltre 300 persone.

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