Seminario, una comunità rivolta all’essenziale

Nell'ambito della Giornata diocesana del Seminario del 12 dicembre, ospiti di Chiesa di Casa il vicerettore don Francesco Cortellini e il seminarista Massimo Serina

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Rivolti all’essenziale. Questo il titolo della Giornata del Seminario, celebrata in diocesi di Cremona domenica 12 dicembre. Per approfondire le dinamiche tipiche della vita dei giovani in cammino verso il presbiterato la nuova puntata di “Chiesa di casa” ha avuto come ospiti don Francesco Cortellini, vicerettore del seminario di Cremona, e Massimo Serina, di Rivolta d’Adda, seminarista di terza Teologia.

Punto focale della prima parte della trasmissione è stata la parola ”scelta”, apparentemente decisiva per chi decide di avvicinarsi al seminario. «Quella del seminario – ha precisato don Cortellini – è in realtà una scelta parziale di vita: risponde al desiderio di fare un cammino». Inizio della formazione e ordinazione, dunque, non coincidono tra loro. «Ogni giorno la persona sceglie di percorrere quel cammino alla luce del proprio rapporto con Dio, decidendo liberamente se proseguire verso il ministero o rivedere il proprio percorso dopo aver maturato una maggior consapevolezza della propria vocazione».

La dinamica appare quindi come quella di una risposta alla chiamata ricevuta dal Signore, «anche se c’è, a tutti gli affetti, la scelta della persona che decide di coglierne il valore», ha raccontato Serina. «Il seminario è a tutti gli effetti un’opportunità che si affaccia, un’intuizione su quello che potrebbe essere il miglior modo per servire il Signore».

Come ogni scelta, anche quella del Seminario prevede rinunce e privazioni, che, spesso, possono essere considerate molto limitanti. La vita del prete, però, non è fatta solo di fatiche, secondo don Cortellini, ma «il vero senso dell’essere rivolti all’essenziale è quello dell’innamoramento: chi sceglie di stare con il Signore riconosce che è Lui a poter essere il tutto della sua vita».

Il cammino di Seminario, oltre ad aiutare i giovani che vi si affacciano a compiere il proprio discernimento vocazionale, prevede un percorso formativo importante, basato su quattro dimensioni fondamentali: formazione umana, spirituale, culturale e pastorale. «L’ultima è certamente la più avvincente – ha scherzato Massimo Serina – perché ci vede impegnati sul campo, in parrocchia, ogni fine settimana. Gli altri tre aspetti della formazione sono più intimi e, di conseguenza, spesso ci mettono a dura prova a livello personale».

Un’impressione confermata anche dalle parole del vice rettore. «Il cammino di ogni seminarista prevede un accompagnamento personale utile alla costituzione di un equilibrio tra ruolo e umanità: non esiste una ricetta già pronta, ma va costruita insieme».

Condivisione, discernimento e cammino sembrano dunque le parole chiave della vita di seminario. Una vita che è rivolta all’essenziale nel senso più bello del termine, come le parole di don Francesco Cortellini e Massimo Serina hanno saputo testimoniare nel migliore dei modi.

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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