Chiesa di Casa, la prima puntata guarda al nuovo anno pastorale

Il talk di approfondimento pastorale della Diocesi di Cremona vede intervenire questa settimana il vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni e Paolo Penci, presidente del Consiglio pastorale parrocchiale di Sant'Abbondio

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Dialogo e approfondimento. Saranno queste le dinamiche fondamentali della seconda stagione di Chiesa di casa, il talk di approfondimento pastorale della Diocesi di Cremona. L’obiettivo dichiarato è quello di avvicinare i fedeli agli aspetti più peculiari della vita ecclesiale. La programmazione seguirà dunque il calendario diocesano, così da poter fare conoscere attività e proposte di ogni ufficio.

Proprio per questo motivo, il primo ospite della seconda stagione di Chiesa di casa è stato don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale. Insieme a lui, Paolo Penci, presidente del Consiglio pastorale della parrocchia di Sant’Abbondio, a Cremona, a testimoniare il forte legame con il territorio che il programma proposti in tv e sui social vuole mantenere.

Strutturata intorno a quattro parole chiave, la prima puntata si è soffermata sugli aspetti programmatici del nuovo anno, in particolare sulle linee pastorali. «Si tratta di indicazioni generali, che sono frutto di un lavoro condiviso – ha spiegato don Maccagni – tra il nostro vescovo e tutti gli altri organi che sostengono la vita della diocesi». Indicazioni che quindi hanno necessità di una declinazione pratica. «Concretizzare all’interno di una comunità le idee e le iniziative proposte a livello diocesano non sempre è semplice – ha commentato Penci – ma siamo tutti ben consapevoli che le linee pastorali non sono un business plan, bensì uno strumento utile per la vita delle parrocchie e della Chiesa cremonese».

E quando si parla di comunità cristiana, ovviamente, non si possono trascurare i giovani, ai quali Chiesa di casa dedica uno spazio particolare. «La finestra» è infatti il nome della rubrica che farà da leit motiv di tutte le puntate: ad essa si affaccerà idealmente un giovane con una domanda per gli ospiti in studio.

A inaugurarla è stata Giulia Ghidotti, di Pandino, che ha posto, di fatto, il quesito sulla sinodalità: nella progettazione diocesana c’è spazio per i giovani, o è tutto demandato all’ufficio di Pastorale giovanile? «Non possiamo pensare di lavorare a compartimenti stagni – ha risposto don Maccagni – tanto più che i giovani sono una risorsa preziosissima per la nostra comunità e, di conseguenza, abbiamo bisogno di coinvolgerli ancor di più all’interno della vita della Chiesa».

Lo stile, allora, non può essere che quello del dialogo serio e condiviso. Quello stesso dialogo che, ogni settimana, si concretizza insieme agli ospiti di Chiesa di casa in televisione e sui canali social della Diocesi di Cremona.

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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