Il presepe, tra arte e devozione

Ospiti della nuova puntata di Chiesa di Casa fra Andrea Cassinelli e la storica dell'arte Elena Poli

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Natale e presepe. Due termini che, storicamente, sono legati da una lunga tradizione. Per questo motivo la nuova puntata di “Chiesa di Casa” è stata interamente dedicata al presepe. Ospiti del settimanale diocesano sono stati fra Andrea Cassinelli, frate cappuccino del convento di S. Giuseppe a Cremona, ed Elena Poli, storica dell’arte e guida per il Crart.

La riflessione è partita proprio dal termine tradizione. «Il presepe è realmente parte di essa — ha commentato fra Andrea — nel momento in cui ci spinge a fermarci a pensare al Natale, a quel che sta accadendo, in modo semplice». D’altra parte è proprio nelle case e nelle piccole comunità che, spesso, ci si ritrova per prepararsi a celebrare il Natale vivendo momenti di festa e condivisione.

Presepe, però, «non è solo riproposizione di quanto fatto da san Francesco – ha ricordato Elena Poli – infatti nel mondo dell’arte la tradizione del presepe è strettamente legata alla rappresentazione della natività, già presente nei primi secoli».

Il legame con la storia, dunque, è estremamente rilevante. Tuttavia non manca uno stretto rapporto con l’attualità. «Ciascuno di noi è figlio della propria storia, del proprio passato: siamo ciò che siamo stati», secondo Fra Andrea, che ha aggiunto anche una lettura teologica: «la presenza di Dio è qui e oggi, non solo duemila anni fa. Questa è l’incarnazione».

Il tentativo di attualizzare il presepe, poi, è stato fatto anche dagli artisti di ogni epoca. E spesso ci si ritrova a chiedersi se abbia senso, ancora oggi, spendersi per una rappresentazione di questo tipo. «Forse la domanda che dovremmo porci è la seguente: “Perché, in passato, hanno sentito l’esigenza di proporre il presepe in una certa forma?”», ha raccontato Elena Poli. «Interrogarci in questo senso, forse ci aiuterebbe a renderci conto di come sia impossibile ragionare sull’espressione artistica e tradizionale a priori».

Ed è probabilmente questo il cuore del Vangelo. «Il presepe racconta di una compromissione, da parte di Dio, con la storia degli uomini – ha chiosato fra Andrea – e con il suo legame con la tradizione ci mette in contatto con il nostro passato, aiutandoci a prenderne coscienza per vivere ancor di più nel presente».

Il panorama artistico non si distacca molto da questa visione, secondo Elena Poli: «Ci sono da sempre grandi cambiamenti nel presepe, da Francesco ad oggi, ma è sempre rimasto un unico punto fermo: Gesù».

Con questa consapevolezza si arriva alle celebrazione del Natale 2022, consci della tradizione che, ancora oggi, si esprime, e desiderosi di vivere nell’attualità il Vangelo.

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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