Giovani, capaci di accoglienza e di annuncio

L'incaricato diocesano per la Pastorale giovanile, don Francesco Fontana, e la collaboratrice FOCr Barbara Guarneri ospiti della nuova puntata di Chiesa di casa

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Capaci di accoglienza e di annuncio. È così che don Francesco Fontana, incaricato per la pastorale giovanile della diocesi di Cremona, immagina gli oratori del futuro. Ospite della nuova puntata di Chiesa di casa, il talk di approfondimento pastorale, don Fontana ha infatti sottolineato come il «cortile dell’oratorio è come il cortile di casa, un luogo di incontro in cui ci si sente ascolti, ma che si affaccia sul cielo e sulla strada». Un’accoglienza che, secondo Barbara Guarneri, giovane collaboratrice della Federazione oratori cremonesi, si declina con «la creazione di occasioni di incontro e ascolto con e per i giovani».

La veglia dei giovani alla vigilia di Cristo Re è dunque punto focale di un cammino condiviso, «che quest’anno ci porterà alla celebrazione internazionale della Giornata mondiale della gioventù a Lisbona» come ricordato da don Fontana. In quest’ottica è poi importante ricordare che la diocesi di Cremona ospiterà, in vista della GMG, un gruppo di giovani provenienti dalla parrocchia di Jesu Cristo Resuscitado, in Brasile, così da dar concretezza al progetto di collaborazione con la missione di Salvador di Bahia.

E se il punto di partenza della puntata è stato il «cortile», inteso come spazio domestico e di incontro, la riflessione degli ospiti si è poi declinata sulle modalità con cui proporre un dialogo ai giovani. «È innegabile che la diffusione del digitale abbia cambiato molti degli equilibri preesistenti — ha sottolineato Barbara Guarneri — ma questo non significa che le persone sentano il desiderio di continuare a rimanere distanziate tra loro. La vera sfida sarà quella di trovare le modalità per far sì che il cortile dell’oratorio torni ad essere punto di incontro per ragazzi e giovani».

Quando si parla di occasioni, ovviamente, non si pensa semplicemente ai momenti strutturati, secondo don Fontana, «anzi credo che nella quotidianità, nell’informalità si possano davvero creare spazi di dialogo e ascolto importanti». In questo senso appare decisiva la disponibilità, da parte di ogni comunità parrocchiale, a porre l’attenzione sulla vita dei giovani, proponendo loro esperienze di condivisione, formazione e crescita.

Proprio attorno a quest’idea si sono sviluppate le riflessioni che hanno concluso la puntata di Chiesa di Casa dedicata alla pastorale giovanile, suscitate dalla domanda provocatoria di Valeria D’Alia sul futuro degli oratori. «Il domani dei nostri cortili dovrà necessariamente essere diverso — ha spiegato don Fontana — perché il focus dovrà spostarsi dalla struttura “oratorio” verso l’esperienza “oratorio”».

Un passaggio non semplice da affrontare, «ma che può realmente aprire opportunità nuove e stimolanti — ha concluso Barbare Guarneri — offrendo l’occasione a noi giovani di sperimentare modalità di incontro e confronto differenti dal passato, capaci di renderci davvero protagonisti del nostro cammino di crescita».

Si prospetta dunque un futuro di cambiamenti per la pastorale giovanile, a partire proprio dalla veglia diocesana dei giovani, che per il secondo anno è stata vissuta, diversamente dal passato, per la festa di Cristo Re.

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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