Pandino ha dato il benvenuto al parroco don Fabio Santambrogio e al vicario don Giuseppe Valerio

L'insediamento dei due sacerdoti nella mattinata di domenica 29 settembre con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni

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La parrocchia di Santa Margherita di Pandino ha dato il benvenuto, nella mattinata di domenica 29 settembre, ai nuovi sacerdoti: il parroco don Fabio Santambrogio, che prende il posto di don Eugenio Trezzi, destinato alla parrocchia di San Michele in Cremona come collaboratore, e il vicario parrocchiale don Giuseppe Valerio, che prende il testimone da don Andrea Lamperti Tornaghi.

Giunto in corteo dalla chiesa di Santa Marta, il nuovo parroco è stato accolto alle 10.30 sul sagrato della chiesa parrocchiale dal sindaco Piergiacomo Bonaventi: «Siamo onorati – ha detto il primo cittadino nel suo saluto pubblico – di averla nella nostra parrocchia e di condividere con lei un percorso che ci porterà lontano e che sarà ricco di emozioni».

 

Saluto del sindaco

 

Poi la Messa solenne, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni in una chiesa gremita di fedeli. Molti, sindaci compresi, hanno accompagnato don Fabio dalle parrocchie dell’unità pastorale Nostra Signora della Rotonda (Calcio, Pumenengo e Santa Maria in Campagna, in Bassa Bergamasca) che ha guidato negli ultimi anni. Presente anche Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta d’Adda, il paese in cui don Fabio, nato a Milano il 25 maggio del 1968, è cresciuto.

Diversi anche i sacerdoti concelebranti. Tra loro in particolare il vicario zonale mons. Giansante Fusar Imperatore (che all’inizio della celebrazione ha letto il decreto di nomina), il collaboratore parrocchiale don Angelo Ferrari, a servizio della comunità di Pandino e insieme anche a quella di Rivolta d’Adda, rappresentata dal parroco mons. Dennis Feudatari.

Dopo l’aspersione dei fedeli e l’incensazione dell’altare a salutare i nuovi sacerdoti a nome della parrocchia, che ha fatto dono di una stola, è stata Giulia Ghidotti. “Caro don Fabio, a Pandino avrà modo di incontrare tante persone, con ruoli diversi in parrocchia e soprattutto con storie personali di vita che le caratterizzano. Le diamo il benvenuto così, in modo gioioso, tutti assieme, senza però nascondere le nostre fragilità di uomini perché anch’esse sono parte della nostra comunità. Ci aspettano tante occasioni di confronto, condivisione, riflessione, momenti che siamo pronti a vivere, certi che porteranno frutto per edificare la nostra Chiesa. Consapevoli che il cambiamento porta con sé le giuste dosi di curiosità che permettono di affrontarlo al meglio, siamo pronti e desiderosi di metterci in cammino con lei, con don Giuseppe e con don Angelo per continuare a costruire relazioni vere che fortifichino il senso dell’essere comunità”. 

Nell’omelia il vescovo ha toccato diversi punti. In particolare ha esortato i fedeli a sfruttare la ricchezza della nostra diocesi, che ha ancora molti preti, ma che dovrà sempre più sperimentare, negli anni a venire, la comunanza e la collaborazione fra parrocchie. «Dovete fare buon uso di questa ricchezza – ha detto Napolioni – e dobbiamo essere ancora più stimolati a vivere il Vangelo per diventarne tutti profeti». E ha aggiunto: «Godetevi questi preti nella misura in cui potete camminare con loro per diventare cristiani adulti, cristiani contenti, cristiani missionari, impegnati in quelle cose nuove che oggi sono più difficili».

 

Omelia del vescovo Napolioni

 

Il nuovo parroco ha parlato invece a fine celebrazione ringraziando, fra i tanti, proprio il suo predecessore per averlo preso per mano ed averlo introdotto nella storia della comunità di Pandino. Ai pandinesi don Fabio ha chiesto di camminare insieme: «Camminare insieme nella comunione, partecipazione e missione – ha precisato – è ciò che deve caratterizzare la Chiesa sinodale che Papa Francesco ci ha proposto di vivere nella nostra Chiesa». «Siamo chiamati a coniugare i tre verbi del sinodo – incontrare, ascoltare e discernere – per rendere questa parrocchia un vero intreccio di sacramenti di fede, di parola di Dio e di impegni attivi a favore delle persone, soprattutto quelle in difficoltà». E ha poi aggiunto: «Come un pastore conosce le sue pecore una a una, anch’io voglio conoscere i miei parrocchiani uno a uno. Parlarci, conoscerci e promuovere la carità fraterna è doveroso e anche se siamo tutti oppressi dai problemi non dobbiamo mai perdere la voglia di vivere e di lavorare insieme».

 

Saluto del nuovo parroco don Santambrogio

 

 

Profilo dei nuovi sacerdoti

Don Fabio Santambrogio, nato a Milano nel 1968, è stato ordinato sacerdote a Verona nella Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (Opera don Calabria) il 25 maggio 1996. È stato vicario in diocesi di Roma prima nella comunità cittadina di S. Maria Assunta (2004-2007) e poi a San Paolo in Genazzano (2007-2008). Dal 2008 al 2009 è stato collaboratore parrocchiale a Soncino (S. Maria Assunta e S. Pietro) e a Isengo, comunità di cui è quindi stato nominato vicario dopo essere stato incardinato in Diocesi di Cremona nel 2009. Nel 2013 il trasferimento a Martignana di Po come parroco. Dal 2015 era parroco di Calcio e dal 2022 anche Pumenengo e Santa Maria in Campagna. Ora il vescovo l’ha scelto come nuovo parroco di Pandino.

 

Don Giuseppe Valerio, nato a Crotone nel 1993, originario della parrocchia di Spinadesco, è stato ordinato diacono il 1° ottobre 2023; l’ordinazione sacerdotale l’8 giugno 2024. Nell’anno del diaconato ha prestato servizio nell’unità pastorale di Piadena, Drizzona e Vho. Inizierà il ministero sacerdotale da prete novello come vicario a Pandino.

 

 

 

Saluto del parroco don Santambrogio sul bollettino parrocchiale

VENGO IN MEZZO A VOI CON TANTA GIOIA

Giunga al cuore di ciascuno di Voi il mio primo affettuoso e sincero saluto come vostro nuovo parroco. Un saluto carico di attese, speranze e trepidazioni per l’incarico che il Signore, per mezzo del nostro Vescovo Antonio, ha voluto affidarmi. Per questo motivo desidero innanzitutto ringraziare Gesù Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, che, nonostante i miei limiti umani, ha voluto chiamarmi qui, tra di voi, a confermare la fede, rafforzare la speranza, irrobustire la carità. Un grazie particolare al Vescovo Antonio per la fiducia e l’affetto che da sempre ha avuto verso di me. Sono contento e onorato di intraprendere questo nuovo cammino pastorale nella terra che un tempo fu segnata dalla presenza di Maria che veneriamo con il titolo Madonna del Riposo nel bellissimo santuario del Tommasone dove anche in anni passati venivo a pregare e a trovare pace e misericordia. Insieme, cari amici parrocchiani, vogliamo percorrere le strade di Dio per crescere nella fraternità e nella comunione, offrendo una testimonianza bella, coerente e credibile della nostra fede, seguendo sempre gli insegnamenti della Chiesa, nostra Madre e Maestra, per essere cristiani per convinzione e non solo per tradizione. Conosciamo tutti le difficoltà che vive il mondo di oggi, sotto tutti i punti di vista. Noi cristiani, avendo Gesù come punto di riferimento, siamo chiamati a portare speranza li dove l’uomo l’ha smarrita. Penso alle tante situazioni di sofferenza corporale e spirituale di molta gente, soprattutto alla mancanza di lavoro che toglie dignità. Ma, grazie a Dio, sono anche tante le esperienze positive di vita umana e cristiana. Pertanto la Parrocchia, come ci ricorda insistentemente Papa Francesco, è chiamata ad essere casa di speranza, luogo di comunione e segno della presenza di Dio tra le case degli uomini. Il Signore ci conceda di saper mettere i nostri talenti al servizio suo e del prossimo per poter essere aperti alle necessità di tutti coloro che busseranno alla nostra porta e faccia sentire sempre nel nostro cuore l’ansia missionaria e l’urgenza di essere chiesa “in uscita, capace di saper ascoltare e annunziare, soprattutto a chi lo ha dimenticato o mai conosciuto, l’amore e la misericordia di Dio. Nato e cresciuto a Rivolta d’Adda sotto la protezione di San Francesco Spinelli, grande prete, e guidato fin dall’asilo dalle suore Adoratrici, chiedo per me e per voi quello che don Francesco Spinelli diceva; “la tua vita sia un inno di lode , di amore di ringraziamento a Dio che ti ama d’infinito amore” e ancora “ scoprite ogni giorno il volto di Cristo nei volti dei vostri fratelli soprattutto di quelli meno amabili”. Vi chiedo di pregare per me, perchè sia sempre all’altezza del compito che il Signore mi ha voluto affidare e chiedo anche un atteggiamento di pazienza e comprensione. E di questo vi ringrazio fin da ora. Invoco la benedizione del Signore, per intercessione della B.V. Maria , Madre del Riposo, su ciascuno di voi, in particolar modo sui giovani sulle famiglie e sugli ammalati.

Vostro parroco don Fabio

 

 

 

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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