Category Archives: La vita della Chiesa

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Don Oreste Benzi. “Dove noi, anche loro”: cento anni di rivoluzione gentile

A cento anni dalla nascita del “prete degli ultimi”, Rimini ne celebra la figura con tre giorni di eventi, testimonianze e riflessioni (5-7 settembre)

Non è polvere d’archivio quella sollevata dal centenario di don Oreste Benzi, ma fiamma viva che illumina ancora oggi le strade, si ferma accanto a chi non ha casa, spalanca la porta di una famiglia. Nato il 7 settembre 1925, il “prete degli ultimi” continua a “parlare” con la voce di chi non ha mai smesso di abbracciare con lo sguardo e con la vita gli invisibili. Continue reading »

Giovanna Pasqualin Traversa (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
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Striscia di Gaza: appello interreligioso, “tacciano le armi, nessuna pace sull’odio”

“Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi”. È il passaggio centrale dell’appello nazionale firmato dai leader delle comunità religiose italiane, diffuso venerdì 29 agosto dalla Cei insieme a Ucei, Ucoii, Coreis e alla Moschea di Roma. Il documento nasce dalla “improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace”. Continue reading »

TeleRadio Cremona Cittanova
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Dalla CEI solidarietà e sostegno ai patriarchi latino e greco ortodosso di Gerusalemme

Con una nota la Chiesa italiana esprime solidarietà e sostegno ai patriarchi latino e greco ortodosso di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa e Teofilo III, che martedì 26 agosto, in una nota congiunta, hanno annunciato che non lasceranno Gaza per “continuare a prendersi cura di tutti coloro che si troveranno nei due complessi”. Continue reading »

TeleRadio Cremona Cittanova
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Aree interne, sottoscritta anche dal vescovo Napolioni la lettera aperta a Governo e Parlamento. I vescovi: «Serve uno sguardo diverso»

In risposta al Piano strategico nazionale, un documento, sottoscritto al momento da 139 tra cardinali, arcivescovi, vescovi e abati, sollecita "le forze politiche e i soggetti coinvolti a incoraggiare e sostenere, responsabilmente e con maggiore ottimismo politico e sociale, le buone prassi e le risorse sul campo, valorizzando un sistema di competenze convergenti, utilizzate non più per marcare differenze, ma per accorciare le distanze tra le diverse realtà nel Paese"

“Nella difficile fase in cui siamo immersi è indubbio che nel Paese si stia allargando la forbice delle disuguaglianze e dei divari, mentre le differenze non riescono a diventare risorse, tanto da lasciare le società locali – e in particolare i piccoli centri periferici – alle prese con nuove solitudini e dolorosi abbandoni. Sullo sfondo, assistiamo alla più grave eclissi partecipativa mai vissuta. S’impone, dunque, una diversa narrazione della realtà, capace nel contempo di manifestare una chiara volontà di collaborazione e di sostegno autentico ed equilibrato, al fine di favorire le resistenze virtuose in atto nelle cosiddette Aree interne, dove purtroppo anche il senso di comunità è messo a rischio dalle continue emergenze, dalla scarsa consapevolezza e dalla rassegnazione”.

Inizia così la “Lettera aperta al Governo e al Parlamento”, sottoscritta da 139 tra cardinali, arcivescovi, vescovi (e tra loro anche il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni) e abati, indirizzata all’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Isole e Aree fragili”. Il testo, pubblicato sul sito chiesacattolica.it, resta aperto per ulteriori adesioni. Continue reading »

Gigliola Alfaro (AgenSir)
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Striscia di Gaza, Patriarcati latino e greco-ortodosso: “Sacerdoti e suore hanno deciso di rimanere e continuare a prendersi cura di tutti coloro che resteranno nelle parrocchie”

“I sacerdoti e le suore hanno deciso di rimanere e continuare a prendersi cura di tutti coloro che si troveranno nei due complessi. Non è questa la giusta via. Non vi è alcuna ragione che giustifichi lo sfollamento deliberato e forzato di civili”. È quanto affermano, in una dichiarazione congiunta diffusa oggi, il Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme e il Patriarcato Latino di Gerusalemme, guidati rispettivamente da Teofilo III e dal card. Pierbattista Pizzaballa, in merito all’annuncio del governo israeliano di prendere il pieno controllo della città di Gaza attraverso una massiccia mobilitazione militare e un’imminente offensiva. Continue reading »

Daniele Rocchi (Agensir)
TeleRadio Cremona Cittanova
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Ecumenismo, Papa Leone XIV: «Cristiani chiamati a diventare artefici di riconciliazione»

Il Santo Padre ha inviato un messaggio ai partecipanti della Settimana ecumenica di Stoccolma

“Ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che ci divide”. Lo ha scritto Papa Leone XIV nel messaggio inviato ai partecipanti alla Settimana ecumenica di Stoccolma nel centenario dell’Incontro ecumenico del 1925. Continue reading »

AgenSir
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Messaggio di Papa Leone XIV al Meeting di Rimini: “Per la pace, se non si riesce a far prevalere il dialogo, le comunità religiose e la società civile osino la profezia”

“Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace”. E “là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”. Lo scrive Papa Leone XIV a mons. Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini, nel messaggio per il 46° Meeting per l’amicizia fra i popoli. Continue reading »

AgenSir
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Maria, donna di speranza

Il 15 agosto si celebra l’assunzione di Maria al cielo. La sua esistenza così umana e divina ci interpella nel quotidiano per poter assumere uno stile di vita immerso nel Mistero. Ripercorrendo alcune tappe della vita di Maria, possiamo scorgere nel suo cammino i passi da lei compiuti che rendono credibile ancora oggi la speranza.

Il 15 agost celebriamo l’assunzione di Maria al cielo. La sua esistenza così umana e divina ci interpella nel quotidiano per poter assumere uno stile di vita immerso nel Mistero. Ripercorrendo alcune tappe della vita di Maria, possiamo scorgere nel suo cammino i passi da lei compiuti che rendono credibile ancora oggi la speranza.
“Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1,28), è il saluto dell’Angelo a Maria. È un’espressione tipica che indica la presenza di Dio in occasione di un incarico o di una missione da affidare, è un invito esplicito a credere con fiducia alla presenza del Signore. Maria è consapevole che il Mistero la supera e, pur rimanendo in contatto con forti emozioni, non si blocca, anzi si domanda tra sé e sé il senso del saluto e cerca Dio che abita nella profondità della sua esistenza. La libertà di Maria si gioca nella relazione con Dio da cui si sente amata e prediletta. È la fiducia in Lui che la porta a dare forma alla speranza.
Chiamata a partecipare alla realizzazione del Suo progetto, gioisce, ma non si esalta, non si sente arbitro degli accadimenti, non dimostra espressioni di onnipotenza. Maria ancora oggi indica la strada da percorrere per ritornare ad essere testimoni di vita piena: vivere le relazioni sull’esempio dell’amore Trinitario.
Donna dell’ascolto, dell’accoglienza della vita nell’attimo presente traduce il suo sì a Dio in comportamenti credibili.
Maria, dopo aver pronunciato il suo “Eccomi” a Dio, portando con sé Cristo, subito rende concreta la prossimità e la sua vicinanza alla cugina Elisabetta, andando in fretta a servirla. L’incontro tra Maria ed Elisabetta dimostra la dimensione umana di due donne che si accolgono nella gratuità alla presenza di Dio.
Maria, donna della generatività, ci fa cogliere come procedere lungo il cammino della vita con speranza: ella vive davanti al Signore con atteggiamento adorante nel cuore, considerando l’altro un dono di Dio da curare e da custodire nella concretezza.
Durante le nozze di Cana (Gv 2,1-5) Maria dimostra una grande capacità di sintesi: con uno sguardo concreto sulla situazione, si accorge che ai commensali manca il vino. Non parte da un’analisi sterile o da considerazioni parziali giudicanti, si ferma ad un dato di realtà e presenta il problema a Gesù, a cui chiede il suo intervento, mentre invita i servitori a fare ciò che Egli dirà loro (cfr. Gv 2,5).
L’attenzione al particolare coniugata con una visione globale della realtà permette a Maria di non chiudere gli orizzonti e di aprirsi a nuove possibilità. Non è spinta da vedute individuali: rimane sempre in relazione con gli altri. Struttura il tempo non a scopo difensivo, ma accogliendo e donando l’amore, poiché dà significato ad ogni momento penetrando gli avvenimenti alla presenza di Dio. Donna della speranza individua nelle difficoltà delle alternative per il bene e la cura degli altri.
Sotto la croce (Gv 19,25-27) Maria è in silenzio, avvolta dal dolore, perché anche per lei è giunta la sua ora. Nella solitudine incontra l’Altro, Gli riconosce lo spazio, interagisce e si abbandona a Lui e, in questa comunione senza riserve, continua a farsi dono, a rispondere di sé agli altri.
La sua chiamata alla maternità non termina con la morte del Figlio, infatti Gesù, ormai in croce, vedendo la madre e il discepolo che egli amava, disse a Maria: “Donna, ecco tuo figlio!” e al discepolo: “Ecco tua madre”. E da quel momento il discepolo la prese con sé.
Sulla croce, dopo aver donato tutto, Gesù compie ancora un atto d’amore, chiede a Maria la custodia di Giovanni, simbolo della Chiesa, e a Giovanni di accogliere con sé Maria. È il testamento spirituale che Gesù lascia ai credenti. Maria, che con il suo sì radicato nella fede ai piedi della croce, diviene madre della Chiesa, partecipa fino in fondo all’ora di Cristo, accogliendo in sé tutta l’umanità.
Quando pensiamo di non avere più nulla da dare, Maria ci insegna a non pensare a noi stessi, a non rimanere chiusi nel dolore, ma ad avere il cuore aperto per essere dono per gli altri,
I discepoli, dopo l’ascensione di Gesù, si riuniscono insieme ad alcune donne e a Maria nel cenacolo (cfr. At 1,12-14), luogo dove avevano celebrato con Gesù l’ultima cena. La presenza di Maria, la piena di grazia, è per loro uno stimolo per vivere con fede l’accaduto, per credere che il Signore è veramente presente nella loro vita. La Madre di Gesù li aiuta a guardare al di là del limite razionale, per scorgere l’oltre di Dio.
In questo tempo in cui siamo tentati di non vedere la luce in fondo ai nostri tunnel, perché abituati ad avere tutto e subito, Maria ci esorta a credere anche all’impossibile, perché l’ha sperimentato personalmente durante la sua vita.
Terminato il corso della vita terrena, Maria fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo: è ciò che ha proclamato il papa Pio XII nel 1950 come dogma di fede con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus.
Papa Francesco durante l’Angelus del 15 agosto 2016 ha detto: “L’Assunzione di Maria è un mistero grande che riguarda ciascuno di noi, riguarda il nostro futuro. Maria, infatti, ci precede nella strada sulla quale sono incamminati coloro che, mediante il Battesimo, hanno legato la loro vita a Gesù, come Maria legò a Lui la propria vita. La festa di oggi ci fa guardare al cielo, preannuncia i “cieli nuovi e la terra nuova”, con la vittoria di Cristo risorto sulla morte e la sconfitta definitiva del maligno. Pertanto, l’esultanza dell’umile fanciulla di Galilea, espressa nel cantico del Magnificat, diventa il canto dell’umanità intera, che si compiace nel vedere il Signore chinarsi su tutti gli uomini e tutte le donne, umili creature, e assumerli con sé nel cielo”.
L’esperienza di Maria ci esorta a seguire il Signore per diffondere ovunque la speranza. Solo accogliendo da lei l’invito a vivere in ogni istante quello che Gesù ci dirà, renderà sempre più umana e divina la nostra vita fondata sulla fede in Cristo in atteggiamento di prossimità verso tutti.
La certezza che dal cielo Maria continua a vegliare e ad intercedere presso il Padre per tutta l’umanità, ci rende capaci di essere sempre segni di speranza.

Diana Papa (AgenSir)

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Tutela minori e adulti vulnerabili. Il vocabolario della prevenzione/9: sexting

Nona puntata della rubrica sulla prevenzione e la tutela curata dal Servizio regionale delle Diocesi lombarde per la tutela minori e adulti vulnerabili

“Sexting” è la parola al centro della nona puntata della rubrica sulla prevenzione e la tutela curata dal Servizio regionale delle Diocesi lombarde per la tutela minori e adulti vulnerabili. Ogni mese una parola chiave della prevenzione. In tre tempi: significato nella pratica educativa, domande per le relazioni educative personali e comunitarie, strumenti per l’approfondimento. Continue reading »

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