Archivi della categoria: La vita della Chiesa

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Via Crucis al Colosseo, dalle famiglie una preghiera di pace per Russia e Ucraina. Il testo della preghiera

Le storie, le gioie e le difficoltà di tanti nuclei familiari nelle 14 stazioni per il rito del Venerdì Santo con Papa Francesco. Nell’Anno famiglia “Amoris laetitia”, le meditazioni raccontano spaccati di vita quotidiana ma anche la guerra nell'est Europa e la durezza di vita dei migranti nei Paesi di accoglienza

Ci sono le famiglie nella loro quotidianità, le gioie dell’amore condiviso, i problemi di coppia, le preoccupazioni per i figli, la sofferenza delle malattie, il dolore per la perdita del coniuge nelle meditazioni della Via Crucis. E c’è chi vive la guerra, come i popoli ucraino e russo da oltre un mese protagonisti di un conflitto che continua a registrare morti atroci, o chi ha dovuto affrontare il distacco dal proprio Paese per cercare un futuro altrove e soffre d’esser chiamato solo migrante. Storie vere, concrete. La Passione che sarà raccontata al Colosseo, nel Venerdì Santo, è quella di Cristo, ma incarnata nella vita di ogni giorno di tanti focolari domestici. E vibrano di vissuto i testi scritti da una coppia di giovani sposi (I stazione), una famiglia in missione (II), da sposi anziani senza figli (III), una famiglia numerosa (IV), una famiglia con un figlio con disabilità (V), una famiglia che gestisce una casa famiglia (VI), una famiglia con un genitore malato (VII), una coppia di nonni (VIII), una famiglia adottiva (IX), una vedova con figli (X), una famiglia con un figlio consacrato (XI), una famiglia che ha perso una figlia (XII), una famiglia ucraina e una famiglia russa (XIII) e una famiglia di migranti (XIV). Continua a leggere »

VaticanNews
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Cammino in preparazione alla Pasqua per bambini e le persone con bisogni comunicativi complessi: scarica il sussidio

Un percorso per aiutare a vivere il Triduo attraverso il linguaggio della comunicazione aumentativa alternativa

Un cammino di preparazione al tempo di Pasqua per aiutare nella partecipazione attiva i bambini e le persone con bisogni comunicativi complessi attraverso il linguaggio della comunicazione aumentativa alternativa (CAA). È il sussidio messo a disposizione delle parrocchie dal Servizio nazionale della CEI per la Pastorale delle persone con disabilità, riprendendo l’iniziativa degli uffici diocesani di pastorale alle persone con disabilità e catechistici dell’arcidiocesi di Rossano-Cariati e della diocesi di Cassano all’Jonio al fine di proporre. Continua a leggere »

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Venerdì Santo, nella Preghiera Universale un’intenzione per la pace

Quest’anno, la Preghiera Universale, recitata durante la celebrazione del Venerdì Santo, non dimenticherà la tragedia che si sta vivendo in Ucraina. Di seguito l’intenzione di preghiera per la pace che potrà essere usata durante l’azione liturgica del prossimo 15 aprile, la stessa che Papa Francesco eleverà al Padre durante la celebrazione della Passione del Signore. Continua a leggere »

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Santa Teresa di Lisieux, mons. Follo: «Una vocazione riconosciuta dalla Chiesa e dal mondo»

La Conferenza generale dei paesi membri dell’Unesco ha inserito il 150º della sua sua nascita tra gli anniversari da onorare nel 2023

L’11 novembre 2021, la Conferenza generale dei paesi membri dell’Unesco iscriveva Teresa di Lisieux tra le 67 persone i cui anniversari di nascita sono da onorare e celebrare per il biennio 2022-2023. Noi abbiamo chiesto a mons. Francesco Follo, cremonese che è stato Osservatore permanente della Santa Sede all’Unesco dal 2002 al 2021, di condividere con noi la sua riflessione a proposito di tale nomina. Continua a leggere »

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“Una liturgia inclusiva: i cinque sensi e le persone con disabilità”: il 13 maggio convegno a Roma

Si svolgerà a Roma il 13 maggio, presso il Centro Congressi della Conferenza Episcopale Italiana (in via Aurelia 796) il Seminario “Una liturgia inclusiva: i cinque sensi e le persone con disabilità”, organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità e dall’Ufficio liturgico nazionale. Continua a leggere »

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Musica e liturgia, tre corsi di formazione organizzati da UNL

Pensati per gli operatori liturgici, ma anche per i docenti di musica sacra e altri operatori musicali a livello diocesano, parrocchiale e di istituti religiosi

L’Ufficio liturgico nazionale sostiene da anni alcune proposte formative liturgico-musicali per la formazione degli operatori liturgici delle chiese italiane. Anche quest’anno l’Uln ha organizzato, con il patrocinio del Pontificio istituto di musica sacra, tre percorsi formativi già noti, ora riproposti con un rinnovato ordinamento didattico e alcune novità. Continua a leggere »

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La disumanità della guerra secondo don Primo. A 70 anni da “Tu non uccidere”

In un articolo sull'Osservatore Romano don Bruno Bignami mette in luce la drammatica attualità del pensiero pacifista di Mazzolari

Sono passati 70 anni dalla stesura di “Tu non uccidere”, il volume con cui nel 1952 , dopo aver vissuto le due guerre mondiali, don Primo Mazzolari raccoglieva il suo pensiero pacifista per trasmetterlo ai giovani del suo tempo.

Il contenuto di quel libro – che fu poi pubblicato anonimo nel 1955 – è ripreso oggi da don Bruno Bignami in un articolo apparso sull’edizione del 9 marzo dell’Osservatore Romano, che ne evidenzia la “luminosa, persino profetica” attualità alla luce dei drammatici fatti di questi giorni.

Nel suo editoriale intitolato “La pace come ostinazione” il sacerdote cremonese, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per i problemi sociali e il lavoro, già presidente della Fondazione Mazzolari e curatore di numerose pubblicazioni degli scritti parroco di Bozzolo, riprende in particolare tre temi del pensiero pacifista di don Primo: l’assurdità della corsa agli armamenti, la certezza che “ogni guerra è fratricidio” e il ribadire che la guerra va sempre a scapito dei poveri.

«E nel frattempo, — scriveva Mazzolari in un passaggio ripreso da don Bignami — sempre nuovi ordigni e sempre più micidiali vengono inventati, esperimentati e conservati per la giusta guerra di domani». «Chi pretende di difendere, con la guerra, la libertà – si legge ancora in “Tu non uccidere” si troverà in un mondo senza nessuna libertà. Chi pensa di difendere, con la guerra, la giustizia, si troverà con un mondo che avrà perduto perfino l’idea e la passione della giustizia». L’unica arma di difesa, per Mazzolari, «è la giustizia sociale più che l’atomica»

Profonda poi la sottolineatura sulla “negazione della fraternità” rappresentata dalla guerra: “Se la guerra è negazione della fraternità – riflette don Bignami riprendendo passaggi dal testo di don Primo che toccano da vicino i comportamenti sociali, la scelta di stili morali di ciascuno oggi come 70 anni fa -, essa comincia con stili accondiscendenti verso la violenza, verso gli investimenti in armi, verso le forme di ingiustizia e di povertà: «il tacere, il non muoversi, o il muoversi lentamente, è nostro; ed è uno dei segni della nostra decadenza, che poi ci fa chiusi, lamentosi e sterili oppositori delle iniziative altrui». La guerra non è solo quella degli esplosivi, ma nasce col trattare «il fratello come utensile, materialisticamente».

«E quelli che ci lasciano la vita – scriveva don Primo – coloro che cadono, a migliaia, sono sempre gli umili, gli anonimi, il popolo che non ha mai voluto le guerre, che non le ha mai capite; mentre desiderava unicamente vivere libero e in pace». “La gente comune – commenta Bignami – è costretta a fuggire, le città diventano inferno, i civili subiscono massacri. E quando i poveri vengono lasciati nella tentazione di spargere sangue in difesa del pane e della dignità, la pace non godrà mai di buona salute”.

Da questi passaggi che così tremendamente riportano indietro le lancette della storia, la conclusione che non c’è niente di tanto disumano quanto la guerra: “La guerra – conclude l’articolo dell’Osservatore Romano – è ritorno allo stadio animale. Invocarla a soluzione dei conflitti appare inutile, aggiunge sofferenze a sofferenze e non risponde più alle esigenze del bene comune. Crimine contro l’umanità. Don Primo ricorda che «l’animalità fa il male per star bene», ma finisce per svuotare la fiducia in Dio e nell’uomo. La pace, invece, è l’unica ostinazione da perseguire. Tuttavia, diventare costruttori di pace significa non essere mai in pace. Parole che non passano”

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Appello per la pace: tutte le Chiese in Italia unite in una preghiera corale

Le drammatiche immagini delle azioni militari in Ucraina provocano dolore e scuotono le coscienze. Nel condannare fermamente la scellerata decisione di ricorrere alle armi, esprimiamo vicinanza al popolo ucraino e alle comunità cristiane del Paese. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale e minaccia la convivenza tra le nazioni. La memoria di quanto accaduto nel Vecchio Continente nel secolo scorso deve indurci a rinnegare ogni discorso di odio e ogni riferimento alla violenza, spronandoci invece a coltivare relazioni di amicizia e propositi di pace.

È il desiderio dell’umanità intera, è l’impegno dei Vescovi del Mediterraneo che riuniti in questi giorni a Firenze per l’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace” hanno chiesto ad una sola voce di far tacere le armi. Siamo chiamati, come diceva Giorgio La Pira, a “usare il metodo d’Isaia: convertire, cioè, in investimenti di pace gli investimenti di guerra: trasformare in aratri le bombe, in astronavi di pace i missili di guerra!”.

Facciamo appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche affinché si fermi al più presto la follia della guerra. Allo stesso tempo, invitiamo tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una corale preghiera per la pace e ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri.

Firenze, 24 febbraio 2022

La Presidenza della Cei

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Ucraina, appello di Caritas per aiuti immediati. La testimonianza di don Tibaldini

Il parroco di Vailate, impegnato dal 1992 in progetti di aiuto in Ucraina: «Famiglie disperate, in fuga o nei rifugi». Ecco come sostenere la popolazione colpita dalla guerra

«In questo momento difficile, c’è un grande bisogno di unità, sostegno, abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli». Don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, dopo il precipitare degli eventi e l’attacco da parte della Russia rilancia con forza un appello alla solidarietà. Una situazione drammatica che avrà ripercussioni non solo militari. Molti civili sono e saranno infatti sempre più coinvolti nei bombardamenti che stanno colpendo diverse città del Paese. C’è inoltre molta preoccupazione per l’enorme numero di profughi che sta cercando di lasciare le proprie città e le proprie case, per trovare riparo in altre zone dell’Ucraina o nei Paesi confinanti. Le notizie e le immagini raccontano di enormi colonne di cittadini in fuga con le loro auto dalle principali città, inclusa la capitale Kiev. Continua a leggere »

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