La “centralità della persona”, per la Chiesa italiana, “si traduce anche nell’impegno a unire la nostra voce a quella di tanti – a partire dalle associazioni laicali – per dire la contrarietà al tentativo di introdurre nell’ordinamento pratiche eutanasiche”. A ribadirlo, alla vigilia della sentenza della Corte Costituzionale sul suicidio assistito, è stato mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vicepresidente della Cei, che introducendo i lavori del Consiglio permanente (Roma, 23-25 settembre) – facendo eco ai pronunciamenti del card. Bagnasco e del Papa in materia – ha usato parole chiare e inequivocabili: “È difficile non essere profondamente preoccupati rispetto alla possibilità di ammettere il suicidio assistito, promosso come un diritto da assicurare e come un’espressione della libertà del singolo. Anche se ammantate di pietà e di compassione, si tratta di scelte di fatto egoistiche, che finiscono per privilegiare i forti e far sentire il malato come un peso inutile e gravoso per la collettività”. Continue reading »
Fonte:
AgenSir