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Apostolato biblico, far ripartire la vita con la Bibbia

Il corso di apostolato biblico, sostenuto e incoraggiato dal CDV, che don Maurizio Compiani terrà in due poli della diocesi, Cremona e Caravaggio, parte a Cremona sabato 29 settembre alle 17,30.

E’ rivolto a coloro che sono intenzionati a riprendere in mano la propria vita, magari dopo qualche fatica o in assenza di un previo cammino di fede strutturato, lasciandosi guidare dai messaggi di verità e di speranza contenuti nella Sacra Scrittura.

Ecco la locandina con il calendario degli incontri di Cremona. Per info, contattare anche don Davide Schiavon (cell. 3339234456; mail: d.schiavon@libero.it).

RDC locandina Cremona_web

Casalbuttano, gli adolescenti e la vocazione

Il gruppo adolescenti dell’oratorio di Casalbuttano, nella sera di domenica 25 marzo, si sono confrontati sul tema del senso della vita e di come costruire qualcosa di positivo. Ecco lo spunto di riflessione.

Casalbuttano, incontro con le superiori, domenica 25 marzo 2018

A cosa serve la vita? Come costruirla?

  • A divertirsi
  • A riempirla di tante cose
  • A capire meglio il mondo
  • A fare del bene al mondo
  • A dimostrare qualcosa, a se stessi o agli altri
  • A stabilire dei record
  • A riposarsi
  • A voler bene a qualcuno
  • A costruire qualcosa
  • A lasciare un segno di sé per la posterità.
  • A essere contenti di esistere e ringraziare per questo motivo.

Ora cerchiamo di capire come la pensa l’autore di questa poesia:

“If” by Rudyard Kipling  “Se” di Rudyard Kipling
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don’t deal in lies,
Or being hated, don’t give way to hating,
And yet don’t look too good, nor talk too wise;If you can dream—and not make dreams your master;
If you can think—and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you’ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build ‘em up with worn-out tools;If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: “Hold on!”

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings—nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds’ worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that’s in it,
And—which is more—you’ll be a Man, my son!

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo pero’ considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtu’,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona contera’, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sara’ la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

Per riflettere.

In questa fase della tua vita…

  • Ti senti utile o sprecato?
  • Le tue energie ti sembrano ben utilizzate?
  • Stai lavorando per te stesso? Per gli altri? Per qualcosa di più grande?
  • Ti sembra che i tuoi obiettivi siano abbastanza “sfidanti”? Possono tenerti impegnato a lungo, oppure pensi si esauriranno presto?
  • Ti viene mai voglia di trovare qualcosa di tanto grande e tanto “giusto” da essere in grado di tirar fuori il meglio di te?

 

Ora paragoniamo la nostra vita alla costruzione di un edificio e mettiamo a confronto varie strategie:

  • Cominciare da una capanna, mettendo insieme un po’ di rami e un po’ di foglie. Quando non andrà più bene, la butteremo giù a penseremo al da farsi
  • Partiamo costruendo una baracca in legno. Potrebbe anche bruciare, ma non è troppo difficile da costruire ed il tetto è già più solido.
  • Prendiamo un appartamento in affitto. L’affitto è salato, la casa non è nostra, ma siamo liberi di trasferirci altrove quando vogliamo.
  • Costruiamo una casa nostra, partendo dalle fondamenta. Un amico fidato ha detto che ci dà una mano, sia per i materiali, che per la manodopera. E’ un lavoro più lungo e faticoso, ma poi sarà nostra per sempre e il nostro amico, ingegnere edile, ci garantisce che è antisismica e, per le manutenzioni, ci aiuterà lui.

 

  1. A cosa assomiglia la capanna?
  2. Cosa ti fa venire in mente la baracca in legno?
  3. E l’appartamento in affitto?
  4. A chi paragoneresti l’amico ingegnere?
  5. Quali sono i “mattoni” della casa in muratura?
  6. L’uomo della poesia “If”, che si impegna a costruire una casa in muratura, che cosa ha in comune con l’esempio numero 4 della nostra rassegna? Che cosa c’è di simile? E cosa di differente?

La casa costruita sulla roccia (MT 7, 21-27)

21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. 24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

 

 

E tu, nella tua vita, che abitazione desideri?

S. Amborgio, i genitori riflettono sulla fede e la vita

Si è rivelata fin da subito molto partecipata la riflessione con i genitori dei ragazzi di catechismo della parrocchia di S. Ambrogio a Cremona, nel pomeriggio di sabato 17 marzo. Ecco il testo utilizzato per la riflessione.

S. Ambrogio – Un momento di riflessione con i genitori dei ragazzi del catechismo. Sabato 17 marzo 2018

GENITORE: UN MESTIERE SOLITARIO?

ALCUNE VOCI DALLA VITA QUOTIDIANA Io: è tutta settimana che corro, ho le idee confuse e non riesco a metterle in ordine. Mio figlio: perché dovrei impegnarmi, se nella mia classe non lo fa quasi nessuno? Il mio datore di lavoro: devi coprire il turno della notte anche stavolta. Mia moglie: possibile che la parte del “cattivo” con i figli tu non voglia mai assumertela e debba sempre essere io quella che dice i “no”? Mio marito: pensaci tu, che sei più portata, a queste faccende dei figli. I miei conti: questo mese sembra proprio che le uscite siano maggiori delle entrate. I mass media: ascolta tutte le opinioni, così potrai finalmente formartene una tua, personale. Gli insegnanti di mio figlio: avrebbe grosse potenzialità, ma sembra che non abbia ancora deciso di farle fruttare. Io: ma chi me lo fa fare?

Dal vangelo secondo Marco Mc 9,2-10

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. A GRUPPI: ci confrontiamo a gruppetti, utilizzando, se lo si desidera, questi spunti: • In quali delle “voci” copra riportate mi riconosco maggiormente? In quali meno? • C’è qualche “strategia” particolare per non rimanere intrappolati in queste logiche? • Quali sono le soluzioni che più spesso pratichiamo per sfuggire allo stress? • Il brano di Vangelo riportato potrebbe in qualche modo essere d’aiuto? E la fede in generale?
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CONFRONTO TUTTI INSIEME Per proseguire insieme la riflessione: siamo soli in mezzo a tutto questo? Due possibili risposte: SI’. Allora la vita diventa una gara a eliminazione, in cui resta in piedi il più forte. NO. Allora dobbiamo trovare chi sono i potenziali alleati. Qualche punto rassicurante. • La vita non è una giungla • Non dobbiamo caricarci sulle spalle tutto quanto. • Abbiamo dei modelli da prendere come riferimento • Possiamo farci aiutare e, a nostra volta, aiutare qualcuno • Esiste qualche “manuale di istruzioni” per la vita. DI uomo, di donna, di genitore. • Esistono una casa più grande ed una famiglia più grande dei quali siamo membri di diritto. • Da questa famiglia e da questa casa più grande abbiamo tutto il diritto di aspettarci degli aiuti, ma anche il dovere di fornire un contributo. • Se ci sentiamo stanchi, spossati, “scarichi”, forse non ci siamo “nutriti” correttamente, o non abbiamo fatto i giusti esercizi.

Qualche approfondimento, altrettanto rassicurante. • La vita di fede non è un peso ulteriore, ma, piuttosto, un punto di ristoro. • E’ facile capirlo applicando all’anima i criteri di benessere che solitamente applichiamo al corpo (o alla mente) • Esiste una dimensione comunitaria che dovremmo sentire come naturale, familiare, rassicurante. • Ritrovare un modo di vivere “interiormente sano” è possibile e fattibile, più di quanto si pensi.

LASCIAMOCI AIUTARE DAI VANGELI DI QUARESIMA, con spunti: • Per i genitori • Per i figli

Vangelo Per noi Per i figli Le tentazioni Di riuscire a cavarcela, come genitori, navigando a vista e senza direttive Di vederli ricchi, famosi, realizzati (ricchi fuori e poveri dentro) La trasfigurazione La ricarica che può darci il Signore la gioia di vedere Dio all’opera in loro La cacciata dei mercanti dal tempio Saper difendere gli spazi sacri del dialogo, del silenzio, della preghiera Difenderli da ciò che li può contaminare. Insegnare loro a non lasciarsi contaminare
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lI sacrificio e la luce Non aver paura della verità, perché, anche se può essere scomoda all’inizio, ci porta sicurezza e gioia in seguito
Insegnare loro a rinunciare a qualcosa per far splendere dentro di sé la luce di Cristo
Il seme che muore Accettare in un’ottica di fede le apparenti “sconfitte” quotidiane
Accettare il distacco, per il loro bene
Domenica delle Palme
Andare alla radice del rapporto con Dio senza prendere troppo sul serio successi o insuccessi
Insegnar loro a diffidare dei successi illusori
Lavanda dei piedi (giovedì santo)
Saperci mettere a servizio della famiglia, del prossimo, della Chiesa
Insegnar loro che fare qualcosa per gli altri non è umiliante
Morte in croce (venerdì santo)
Comprendere che Dio è più importante anche della vita terrena
Che cosa è più importante nella vita
Veglia Pasquale Lasciare al Signore il tempo di agire
Celebrare e rendere onore alle cose importanti
Resurrezione Saper gioire dei miracoli di Dio trasformandoli in gratitudine
Insegnar loro che una apparente sconfitta prelude a una vera vittoria

Di nuovo: confronto tutti insieme con interventi in plenaria: • Qual è la fatica maggiore che sperimento nelle mie giornate? • Riesco a trovare il tempo e il modo per fermarmi e riflettere? Per pregare? • Tra gli episodi o le situazioni dei Vangeli della Quaresima ce n’è uno che sento particolarmente calzante per darmi ispirazione forza in questa fase della mia vita? Brano di Vangelo finale: la Resurrezione di Gesù. La vita non è facile, abbiamo momenti di seria difficoltà, ma il Signore ci guida ad un esito certo. Però dobbiamo seguirlo. E’ una sicurezza sia per noi, sia per i nostri figli.

Mc 16, 1-7 Dal Vangelo di Marco. Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levar del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolar via la pietra all’ingresso del sepolcro?” Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.

Riflettere sulla vocazione? Un piccolo vademecum

Per chi è in ricerca, il Centro Diocesano Vocazioni di Cremona ha realizzato un piccolo “libro elettronico”, con nessuna pretesa estetica (ma parecchi spunti di sostanza) che, raccogliendo e unificando le sezioni del sito www.vocazionicremona.it, può rappresentare una base di partenza per riflettere sulla propria vita ed i modi per vedere il progeto di Dio su di essa.

Il file in PDF si può scaricare cliccando qui sotto:

Vocazione – Piccolo vademecum dal CDV di Cremona