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Il mondo di oggi è complicato. Talvolta non sono chiare non solo le risposte, ma addirittura le domande. Spesso, l’unica cosa che spicca è un senso di insoddisfazione diffuso, la sensazione che nella vita manchi un certo “non so che”, insieme ad un vago presentimento, che lascia intuire che quel “qualcosa” non sia solo un sogno. Si tratta di un progetto grande, e al tempo stesso buono, dal quale, magari, in qualche fase precedente, ci eravamo sentiti sfiorare, ma che, per ragioni varie (fretta, altri progetti, magari un senso di disillusione che si acquisisce dopo qualche “scottatura” della vita) ci eravamo rassegnati ad accantonare.
Ma ecco che ogni tanto, come brace sotto la cenere, torna a farsi sentire. E qualcosa, indubbiamente, ancora brucia, in senso buono, lì sotto.
A questo punto, si pone la scelta. Gettare l’ennesima secchiata d‘acqua su queste sensazioni, per spegnerle del tutto? Si tratta solo di sensazioni dettate da un momento di malinconia, da una giornata storta, da qualche piccolo scompenso da colmare con l’aiuto di uno psicologo? Se provo qualcosa, nei confronti di Dio, che si fa sempre più forte, l’unica risposta è che forse sono un po’ strano e che presto (si spera) mi passerà, oppure, magari, che mi si presenta davanti l’occasione per fare non “un”, ma “IL” salto di qualità della mia vita?
Gli spunti contenuti in questo sito vorrebbero suggerire che, se il Signore chiama, essere chiamati è un grande dono e privilegio (attenzione, non un “merito”) e che le vocazioni non sono fenomeni sospetti o “anormali”, ma l’opportunità per dare un senso alla propria vita talmente alto e pieno che, se questa vocazione viene vissuta bene, nessun altra scelta potrebbe mai garantire.
Questi spunti vorrebbero far capire che, se Dio sta chiamando, non c’è da aver paura, ma da festeggiare. Perché, se di chiamata si tratta, sta per cominciare la Vita, con la “V” maiuscola, a servizio della Causa per eccellenza, la più grande che si possa pensare su questa terra.