Visita pastorale, un dialogo «amichevole e concreto» con l’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca

Il parroco don Loda Ghida: «Questa serie di incontri fraterni, tra tutte le difficoltà, ci ha lasciato molto entusiasmo e il desiderio di vedere non solo i limiti, ma anche il bello e il buono che c'è nella nostra comunità»

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Comunione, dialogo e fraternità al centro della prima tappa del 2024 della visita pastorale “Gesù per le strade”. Il vescovo Antonio Napolioni ha incontrato nel weekend dal 12 al 14 gennaio, nella zona 4, le comunità dell’unità pastorale di Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Stilo de’ Mariani e Villarocca, guidata da don Antonio Loda Ghida.

La visita è stata inaugurata la mattina di venerdì 12 gennaio, con l’incontro a Villarocca fra il Vescovo e gli anziani, proseguendo poi a Isola Dovarese dove monsignor Napolioni ha trascorso un momento di confronto con bambini e insegnanti nella scuola primaria del paese. Nel pomeriggio, il vescovo ha distribuito, accompagnato dal parroco, l’Eucaristia a due anziani – 102 e 95 anni – di Isola Dovarese e, subito dopo, ha presieduto la Messa presso la Fondazione “Casa di risposo San Giuseppe”, prima di incontrare, presso la sala consiliare del Comune di Isola Dovarese, le autorità dei Comuni che formano l’unità pastorale. Prima di cena, nel teatro parrocchiale, il Vescovo si è confrontato con i giovani e gli adolescenti della comunità. Un’incontro seguito dal “Giorno dell’ascolto” nella cappellina a Stilo de’ Mariani, che ha visto la partecipazione di oltre 50 fedeli.

«I giovani nei nostri paesi sono pochi e, frequentando le scuole ad Asola e Cremona (a Isola Dovarese c’è solo la Primaria, ndr), tanti di loro hanno formato gruppi e instaurato relazioni lontane dal loro paese», ha specificato il parroco. Un’esigua presenza di giovani che va di pari passo con uno dei principali ostacoli di questa comunità: «Il calo demografico – ha spiegato don Loda Ghida – ci porta a dire che stiamo vivendo delle difficoltà, ma ci porta anche a un impegno di progettualità del futuro che va fatta sull’oggi».

Impegno e progettualità che hanno trovato concretezza sia con gli incontri del venerdì, ma anche con quelli di sabato 13 gennaio. Dopo la Messa nella chiesa sussidiaria dell’Annunciazione di Maria Vergine a Monticelli Ripa d’Oglio, frazione di Isola Dovarese, il vescovo ha incontrato nel teatro parrocchiale di Isola Dovarese le associazioni del territorio (circa una ventina) e, a seguire, a Pessina i catechisti, le famiglie e i bambini del percorso di iniziazione cristiana. Al centro di questa tappa il tema delle aspettative nel rapporto tra genitori e figli. Nel tardo pomeriggio, poi, la Messa dalle 18, seguita dalla cena comunitaria.

A chiudere la visita pastorale, il 14 gennaio, è stata la Messa domenicale nella chiesa parrocchiale di Isola Dovarese, presieduta dal vescovo e trasmessa in diretta tv su Cremona1 e in streaming sui canali web e social della Diocesi. Un’occasione di saluto e apertura verso il futuro della comunità, anticipato dal confronto con il Consiglio pastorale unitario e il Consiglio degli affari economici, in cui, di fronte alle sfide pastorali della vita comunitaria, è spiccato l’appello di mons. Napolioni per una maggiore collaborazione con le parrocchie limitrofe e con le proposte diocesane.

«La Visita pastorale del vescovo – ha riflettuto il vescovo nella sua omelia – non è stata un’ispezione ma una condivisione di fede, una presa di coscienza» della missione della comunità cristiana, attraverso cui il Signore porta nel mondo la sua salvezza.

Una parrocchia protagonista, ha proseguito, «e per parrocchia non intendo solo il parroco, ciò che accade in chiesa o in oratorio, ma ciò che accade nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nella collettività, negli incontri più fortuiti» Una comunità «che non può fare le cose che ha sempre fatto solo per tradizione quasi come se fossimo un meccanismo che inesorabilmente porta i suoi effetti. La parrocchia non è una macchina, è una famiglia di famiglie. E abbiamo cominciato a intuire che il futuro della comunità cristiana e della fede coincide con il futuro delle famiglie e delle persone, nelle loro diversità. La parrocchia – ha aggiunto ancora mons. Napolioni – è allora questo popolo semplice ma laborioso anche nelle cose dello Spirito, perché ognuno sappia quanto è amato da Dio e possa gioire della casa che lo accoglie, qualunque cosa possa aver combinato. Questa è la casa della riconciliazione, della misericordia, della tenerezza, del ricominciare sempre un cammino d’amore».

«Che cosa – ha domandato il vescovo a conclusione della sua riflessione – ci farà capaci di essere così il corpo di Cristo?  L’ascolto fedele e innamorato della sua Parola», come quello condiviso con la comunità dell’Unità pastorale durante i giorni della visita.

«Tutti gli eventi di questi giorni sono stati caratterizzati da un dialogo molto amichevole, ma molto concreto – ha sottolineato don Antonio Loda Ghida –. C’è stato ovviamente spazio per un discorso sulla fede, che parte però sempre dalla concretezza della realtà». Ha quindi concluso: «Questa serie di incontri fraterni, tra tutte le difficoltà, ci ha lasciato molto entusiasmo e il desiderio di vedere non solo i limiti, ma anche il bello e il buono che c’è nella nostra comunità».

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Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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