Il tema della Parola al centro della visita pastorale all’Unità pastorale Cafarnao

Si conclude oggi la visita del vescovo Napolioni alle comunità di Vescovato, Ca’ de Stefani, Binanuova, Gabbioneta, Pescarolo, Pieve Terzagni

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La visita pastorale alle comunità dell’Unità pastorale «Cafarnao» (Vescovato, Ca’ de Stefani, Binanuova, Gabbioneta, Pescarolo, Pieve Terzagni) è iniziata venerdì 24 gennaio con i primi appuntamenti del vescovo Napolioni che ha trascorso la mattinata alla casa di riposo di Vescovato – Fondazione Soldi – per incontrare lo staff e gli ospiti della struttura.

Nel pomeriggio, le tappe alla scuola elementare di Pescarolo dove si è fermato per un saluto alle insegnanti e si è intrattenuto con i bambini che lo hanno accolto con grande entusiasmo. Ha quindi presieduto la Messa, concelebrata nella chiesa parrocchiale di Gabbioneta. In serata il programma della prima giornata si è completato con l’incontro sulla Parola nella chiesa di Pieve Terzagni, momento che ha assunto un particolare significato nella prospettiva della «Domenica della Parola di Dio».

Sabato 25, la seconda giornata di visita si è aperta con la preghiera dell’Ora Media alle 9.30 in oratorio a Vescovato; in seguito monsignor Napolioni ha visitato la scuola media del paese scambiando un saluto con insegnanti e alunni. Alle 16 la celebrazione della Messa nella palestra della casa di riposo, mentre alle 18 a Pescarolo ha partecipato alle celebrazioni per la Giornata della Memoria. Alle 19 il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica a Binanuova e, a seguire – dalle 20.30 – ha incontrato i gruppi di cresimandi e della mistagogia, gli adolescenti e giovani in oratorio a Vescovato.

Nella giornata di domenica la conclusione della visita all’Unità pastorale con la Messa presieduta dal vescovo alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Pescarolo e, nel pomeriggio, dalle 15 la festa di San Giovanni Bosco a Vescovato con genitori e ragazzi, prima della Messa conclusiva prevista per le ore 18, sempre a Vescovato.

Ascolta l’omelia del Vescovo a Pescarolo

Ascolta l’omelia del Vescovo a Vescovato

Photogallery (altre foto da lunedì)

 

Al centro della visita, come indicato dalle stesse comunità il tema della Parola

Nessuno di fronte ad una affermazione che dica «la centralità della Parola» nella vita delle comunità cristiane avrebbe qualche riserva o muoverebbe qualche obiezione. Resta il fatto che nella prassi e nelle dinamiche quotidiane delle nostre comunità la familiarità con la Parola viene considerata ovvia, assodata. Del resto non siamo cristiani da 20 secoli?
È sufficiente andare oltre le consuetudini religiose che viviamo per comprendere quanto sia grande e necessario riscoprire un rapporto vitale con Dio attraverso la sua parola fatta carne: Gesù di Nazaret. Il suo Vangelo accolto, condiviso, annunciato ai poveri fa della Chiesa lo strumento di grazia e di salvezza per tutti. Non è per caso che San Paolo salutando gli anziani di Efeso, che non vedranno più il suo volto, affermi: «Ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati» (At 20,32).
Non affida la Parola agli anziani (presbiteri) quasi ne debbano essere custodi, ma esattamente il contrario: perché ne siano custoditi e contribuiscano ad edificare le comunità.
Aver scelto, d’intesa con il nostro vescovo Antonio e in occasione della sua visita alle parrocchie della nostra unità pastorale, di promuovere ulteriormente questa capacita di ascolto ci permetterà di capire e individuare opportunità, strumenti, occasioni per rendere sempre più vive e meno rassegnate le nostre comunità.
In questo senso alcuni tentativi negli ultimi quattro anni sono stati fatti privilegiando «centri di ascolto» nelle famiglie, memori anche dal fatto che Gesù, di ritorno a Cafarnao (nome che e stato scelto per la nostra unità pastorale) quando sarà ospite nella casa di Pietro, l’evangelista Marco dice «si seppe che era in casa». Le nostre case, le nostre famiglie potrebbero essere conosciute come spazi esistenziali che Gesù abita, abilita all’ospitalità, alla missionarietà, alla profezia.
È un’illusione o può essere una possibilità? Assieme a questi, quali altri spazi e momenti del nostro cammino di fede possono essere innestati e confrontati con la Parola? Riconoscere che il dramma del nostro tempo e sempre più dovuto alla divaricazione tra fede e vita, alla irrilevanza della fede, ci rimanda all’assunzione di un impegno gioioso che vada in questa direzione: riscoprire la forza che viene a noi quando diciamo «Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta».

don Attilio Arcagni – parroco moderatore

TeleRadio Cremona Cittanova
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