Visita pastorale, nella domenica della parabola del Padre misericordioso dal Vescovo l’invito a esercitare la fisioterapia dell’abbraccio

Dal 28 al 30 marzo il vescovo ha incontrato le comunità di Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Corte de’ Frati, Olmeneta, Pozzaglio e Robecco d’Oglio

image_pdfimage_print

 

Una sorta di palestra dell’incontro, dove prevalga la fisioterapia dell’abbraccio e del perdono. Così deve essere oggi la Chiesa, chiamata a far festa con tutti i suoi figli, certo ognuno diverso dall’altro, ma uniti fra loro e uniti con un Dio che è pieno d’amore, di tenerezza e di compassione. È questo il messaggio che il vescovo Antonio Napolioni ha lasciato ai parrocchiani di Robecco d’Oglio e a quelli dell’unità pastorale di Olmeneta, Pozzaglio, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Corte de’ Frati al termine della visita pastorale che da venerdì 28 a domenica 30 marzo ha interessato le sei comunità del Cremonese chiamate a collaborare in maniera sempre più stretta.

Come tutte le visite pastorali, anche questa, la penultima di questo penultimo anno, è stata fitta di appuntamenti per il vescovo e le sei comunità insieme ai propri sacerdoti: don Gabriele Battaini, don Giovanni Tonani, don Gianmarco Fodri e don Giuseppe Ghisolfi. Particolarmente sentita la visita di venerdì mattina alla Rsa Fondazione Robecco, dove il vescovo è stato accolto dalla presidente Patrizia Ruggeri insieme a don Ghisolfi, punto di riferimento spirituale di questa struttura, e al personale guidato dalla direttrice Caterina Pigoli. Agli oltre 130 ospiti il vescovo ha parlato di fede e con loro ha ricordato i giorni del Covid da lui contratto nel periodo più buio della pandemia; ma non si è limitato a portare conforto, intrattenendosi in modo informale e gioiso insieme agli ospiti della Rsa.

Gli anziani hanno apprezzato, eccome, dimostrando, seppur in una condizione di estrema fragilità, di voler sorridere alla vita, come fanno i bambini e come – il vescovo lo ha detto all’inizio della Messa solenne di ieri mattina nella parrocchiale di Robecco – dovremmo fare noi che abbiamo per l’appunto bisogno di «cantare la fede e di sorridere alla vita».

In programma anche l’incontro con gli amministratori comunali e le associazioni di volontariato nella mattinata di sabato a Corte de’ Frati.

Belli anche i momenti dedicati ai bambini e ai ragazzi, che hanno tirato fuori tutta la loro voglia di vivere. Ma in generale questa visita pastorale ha rappresentato un momento di confronto schietto e di ascolto importante fra i fedeli ed il pastore della Chiesa cremonese.

«Siamo stati schietti – ha detto ancora il vescovo durante la Messa di domenica – e nessuno vuole mortificare la storia e le tradizioni delle singole parrocchie, ma siamo uomini e donne, adulti e bambini tutti nello stesso Cristo, tutti capaci di ricominciare meglio di prima».

Al termine della celebrazione il saluto è stato affidato alle parole di don Fodri: «Può bastare un grazie al nostro vescovo per quello che è stato un evento bello e sicuramente di grazia? Vorrei dire un altro grazie a chi ci ha permesso di trovare ambienti puliti, ma anche per chi ha preparato questi giorni con la preghiera. A lei, eccellenza, chiediamo di accompagnarci nell’essere Chiesa, con tenerezza e con quella forza necessarie perché possiamo camminare sulla strada che la Chiesa ci indica».

«Sono stati tre giorni molto intensi e anche fatocosi – ha commentato don Giovanni Tonani –, pieni di incontri e di iniziative, che sono serviti a noi e al vescovo per rileggere la situazione e le realtà delle nostre parrocchie, anche per approfondire ulteriormente la conoscenza ed il legame fra l’unità pastorale e la parrocchia di Robecco. Abbiamo avuto delle belle sorprese, in particolare con il mondo della pubblica amministrazione e con il mondo imprenditoriale del quale è emersa l’attenzione alle situazioni sociali di ciascun lavoratore”.

 

Il video integrale della celebrazione Robecco

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su