Virgo Fidelis, a San Luca la Messa del Vescovo per l’Arma dei Carabinieri

Nell'omelia di monsignor Napolioni il richiamo al sì di Maria con un pensiero anche alla vocazione del carabiniere che si traduce in un di più rispetto al dovere della professione

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È stato il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, a presiedere nella mattinata di lunedì 21 novembre presso la chiesa di San Luca, a Cremona, poco distante dal Comando provinciale dei Carabinieri, la Messa nella ricorrenza della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma.

Al centro della riflessione del Vescovo la figura di Maria, «particolarmente pronta a dire il suo sì», «non in maniera magica, non in maniera da toglierle la libertà, ma pronta attraverso una crescita di quel germoglio, di quella maturazione della vocazione» che la porta a diventare «la vergine fedele, fedele alla sua identità, fede alla sua missione, fedele alla realtà che le è affidata, fedele a Dio e fedele agli uomini, fedele al figlio quando se lo vede strappare via».

Monsignor Napolioni ha poi domandato «qual è il verbo che si usa per diventare carabiniere? Voglio fare il carabiniere? Voglio essere carabiniere?». «Non ci si può limitare a una concezione lavorativa», ha quindi affermato il vescovo, esprimendo l’importanza della chiamata alla missione del carabiniere. E ancora: «Credo che ci sia una consapevolezza, un’intuizione, a volte anche un’eredità di famiglia che suggerisce ancora una scelta del genere, tale da intuire una chiamata a un di più. Un di più non solo orario, quantitativo, ma che non è quantificabile».

Il coro dei ragazzi dell’istituto superiore Stradivari di Cremona ha accompagnato la celebrazione con i canti liturgici e l’inno dei carabinieri, preceduto dalla preghiera dedicata alla Virgo Fidelis, sostenuta dal saluto delle bandiere delle associazioni combattentistiche e d’arma lungo le navate della chiesa.

Accanto al Vescovo ha concelebrato il superiore dei Barnabiti padre Emiliano Redaelli. A gremire la chiesa di san Luca gli uomini e le donne dell’Arma con il comandante provinciale Giuliano Gerbo. Presenti le massime autorità civili e militari del territorio, con il prefetto Corrado Conforto Galli, il questore Michele Davide Senigalia e i comandanti degli altri corpi delle forze dell’ordine. Presente il presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni e per il Comune di Cremona l’assessore alla sicurezza Barbara Manfredini, insieme anche alle rappresentanze del mondo ecomomico e sociale, con il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio e il cav. Giovanni Arvedi.

La Messa si è conclusa fra ringraziamenti e applausi per il servizio che viene quotidianamente svolto nei confronti dei cittadini, con coraggio, dedizione e vocazione incrollabili.

L’occasione delle festa dell’Arma nell’81° anniversario della Battaglia del caposaldo italiano di Culquaber, in Africa Orientale, una delle ultime e più sanguinose battaglie fra italiani e inglesi in Africa. Per l’eroismo dimostrato, al Battaglione carabinieri che resistette fino all’ultimo uomo, fu concessa la seconda medaglia d’oro alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri.

In questa festa si è celebrata anche la Giornata dell’orfano, in onore di tutti quei ragazzi che hanno perso un loro genitore carabiniere. A questo proposito l’Arma, fin dal 1948 ha creato un Ente Morale di natura privatistica che si chiama “Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri”: il 90 % delle entrate dell’istituto è oggi data da donazioni volontarie che ogni carabiniere toglie dal proprio stipendio. Ciò costituisce motivo di vanto e orgoglio per l’Arma perché è testimonianza concreta del legame ideale che unisce l’Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunati

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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