Vidalengo, sabato la Parrocchia di S. Giovanni a Porta Latina accoglie i nuovi sacerdoti

Nella Messa delle 18 presieduta dal vescovo Antonio Napolioni si insedierà ufficialmente il nuovo parroco monsignor Giansante Fusar Imperatore (già parroco anche di Caravaggio) e i collaboratori don Paolo Ardemagni e don Gabriele Filippini

image_pdfimage_print

Nominato parroco di Vidalengo con decreto vescovile del giugno scorso, nel pomeriggio di sabato 7 ottobre monsignor Giansante Fusar Imperatore, parroco di Caravaggio e vicario zonale della Zona pastorale 1, farà il suo ingresso ufficiale come parroco anche della parrocchia di S. Giovanni a Porta Latina, nella frazione di Caravaggio, dove succede a don Edoardo Nisoli, che si è ritirato per raggiunti limiti d’età.

Insieme a al nuovo parroco, la comunità di Vidalengo accoglierà anche i nuovi collaboratori delle parrocchie di Caravaggio e Vidalengo: don Paolo Ardemagni e don Gabriele Filippini. La Parrocchia di Caravaggio conta inoltre sul vicario don Andrea Piana e il collaboratore parrocchiale don Bruno Grassi.

Il programma prevede l’accoglienza di monsignor Fusar Imperatore alle 17.30 ai confini del paese, in fondo a via Bolagnos. Da lì il nuovo parroco, in corteo, arriverà nella piazza del paese dove riceverà il benvenuto del sindaco Claudio Bolandrini e dell’Amministrazione comunale. Alle 18 avrà inizio la Messa solenne, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni. A seguire, rinfresco per tutti.

In preparazione a questo momento la parrocchia di S. Giovanni a Porta Latina ha organizzato due appuntamenti: giovedì 5 ottobre, alle 20.30, in chiesa parrocchiale un incontro di preghiera; venerdì 6 ottobre, sempre alle 20.30, Messa in suffragio di tutti i defunti della parrocchia.

Domenica 8 ottobre don Giansante Furar Imperatore presiederà la Messa delle 10 nella chiesa parrocchiale di Vidalengo.

 

Biografia dei sacerdoti interessati dalle nomine

 

Monsignor Giansante Fusar Imperatore, classe 1956, originario di Romanengo, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1980. Ha iniziato il proprio ministero come vicario della parrocchia “S. Maria Assunta e S. Cristoforo” in Viadana; quindi nel 1984 è stato nominato vicerettore del Seminario di Cremona. Nel 1990 ha assunto l’incarico di segretario vescovile. È stato successivamente parroco di Bozzolo (2002-2008) e della parrocchia “S. Maria Immacolata e S. Zeno” in Cassano d’Adda (2008-2021); oltre che amministratore parrocchiale di Rivolta d’Adda (2016) e della parrocchia “Cristo Risorto” in Cassano d’Adda (2019). Nel 2021 è stato nominato parroco di Caravaggio e nel 2022 vicario zonale della Zona pastorale 1. Ora è stato nominato anche parroco di Vidalengo.

 

Don Paolo Ardemagni, classe 1962, originario di Misano Gera d’Adda, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1986. È stato vicario delle parrocchie “S. Maria Assunta e S. Giacomo apostolo” in Soncino (1986-1996) e “Ss. Nazario e Celso in S. Abbondio” in Cremona (1996-1999). Nel 1999 è stato nominato parroco di Fengo, dove è rimasto sino al 2009; negli stessi anni ha ricoperto l’incarico di consulente ecclesiastico del CSI di Cremona; inoltre dal 2000 è stato anche amministratore parrocchiale di Luignano e dal 2004 anche parroco di Acquanegra. È stato successivamente parroco della parrocchia “Annunciazione” in Cassano d’Adda (2009-2017). Nel 2017 è stato nominato parroco di Robecco d’Oglio. Ora è stato nominato collaboratore delle parrocchie di Caravaggio e Vidalengo.

 

 

Don Gabriele Filippini, classe 1971, originario di Casirate d’Adda, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1997. È stato vicario a Robecco d’Oglio (1997-2001), Fornovo San Giovanni (2001-2004) e nelle parrocchie di Sospiro, Longardore, San Salvatore e Tidolo (2004-2010). Nel 2010 è stato nominato sacerdote cooperatore presso il Santuario di Caravaggio. Ora è stato nominato collaboratore delle parrocchie di Caravaggio e Vidalengo.

 

 

 

Il saluto del nuovo parroco sul bollettino parrocchiale

Cari parrocchiani, mentre sto per iniziare il mio servizio come parroco anche di Vidalengo, entro volentieri nelle vostre case. È un entrare, il mio, in punta di piedi, di chi non vuole disturbare ma ha piacere di aprire un canale di dialogo che durerà il tempo che il Signore mi darà ancora da vivere e nella misura in cui vorrete aprirmi la vostra porta. Arrivo senza la pretesa di inventare cose nuove. Sono riconoscente al Signore per il lavoro che i miei predecessori hanno fatto in mezzo a voi, a partire da don Pierino (che ho conosciuto e incontrato varie volte) e poi continuato assiduamente da don Edoardo. Se è vero che non sarò parroco solo di Vidalengo (perché devo continuare il servizio anche a Caravaggio) è anche vero che avrete a disposizione ben cinque preti. So bene che non posso garantirvi la mia assidua presenza: nel mio modo di pensare il parroco dovrebbe essere colui che sta in mezzo alla sua gente, così ho imparato fin da piccolo e così mi piacerebbe fare. Le contingenze dei tempi ci impongono di pensare diversamente e siccome non posso dividermi in due, posso solo lavorare perché ogni parrocchiano affidato alle mie cure possa imparare a sentirsi “uno” con tutti coloro che il Signore chiama a costruire la comunità parrocchiale. Tutti percepiamo la consapevolezza di essere diventati pochi dopo essere stati molti, sia come numero di preti che come partecipazione dei parrocchiani alla vita della comunità, in primis la partecipazione alla messa domenicale, segno esplicito del sentirsi chiesa. Non si tratta di tornare ad essere molti ma di imparare ad essere contenti del regalo che il Signore ci ha fatto: abbiamo ricevuto il dono di sapere e di vivere l’essere famiglia intorno all’altare, dono che tanti nostri fratelli hanno messo da parte, perdendosi il meglio della vita cristiana. A noi custodire questo dono, sapendo che non è il trovarsi fisico in una chiesa ma il sentirsi parte della Chiesa che dobbiamo annunciare: valore assai annebbiato oggi, in una società che si rifugia nell’individuale. L’impegno a camminare, anche come parrocchia, in sintonie con parrocchie vicine, non può che evidenziare questo dono. È questo il senso e il dono di una comunità di preti, ben cinque, a servizio di più comunità. Non nego che lo stare insieme tra noi, impegno faticoso e non scontato, ci fa bene. Sono certo che farà bene anche al crescere di cristiani in cammino verso l’unità con il Signore Gesù. Per questo, in punta di piedi, vi chiedo: fate un po’ di posto, almeno nelle vostre preghiere, a me e ai miei collaboratori perché impariamo ad essere in cammino con le due comunità che ci sono state affidate”.

 

 

Tutte le news relative agli ingressi 2023

 

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail