Archivio Tag: SpinelliSanto

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La santità di don Spinelli al centro del ritiro del clero con mons. Giacomo Morandi

On-line l'intervento del segretario della Congregazione per la Dottrina della fede

Si è tenuto nella mattinata di giovedì 4 ottobre in Seminario il primo ritiro diocesano dei sacerdoti del nuovo anno pastorale. La nuova modalità scelta per l’incontro plenario del clero ha visto il proprio inizio in chiesa dove, dopo la preghiera dell’Ora media, don Romeo Cavedo ha offerto una meditazione sul discorso in parabole. Continua a leggere »

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Un docufilm e uno spettacolo teatrale per conoscere la vita di padre Spinelli

Due eventi culturali proposti a Cremona in occasione della canonizzazione del fondatore delle Suore Adoratrici

Si avvicina un momento di grande importanza per la Chiesa cremonese. Il prossimo 14 ottobre, infatti, il beato Francesco Spinelli, fondatore dell’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, sarà proclamato santo in Piazza San Pietro con la solenne celebrazione presieduta da Papa Francesco. In occasione della canonizzazione sono proposte a Cremona due iniziative culturali: Continua a leggere »

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È di mons. Frisina il nuovo inno dedicato a don Francesco Spinelli

Scritto in occasione della canonizzazione del fondatore delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento

“Pane spezzato”. È questo il titolo dell’inno dedicato a don Francesco Spinelli che, in vista della Canonizzazione del 14 ottobre prossimo in piazza S. Pietro, è stato composto dal maestro mons. Marco Frisina. Un testo – composto da cinque strofe e un “ritornello-coda” – che ha una struttura semplice, scorrevole, essenziale. Continua a leggere »

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Il “ritorno” di don Spinelli nella Casa Madre delle Adoratrici

Dopo le operazioni di rito da parte dei membri del Tribunale ecclesiastico, il corpo del Beato è stato posto in una nuova urna di cristallo

Il corpo di don Francesco Spinelli, il fondatore delle suore Adoratrici del SS. Sacramento, che il prossimo 14 ottobre sarà proclamato santo, ha fatto ritorno, dopo alcune settimane di assenza, nella cappella della Casa Madre delle Adoratrici, a Rivolta d’Adda. Lo ha fatto nel pomeriggio di venerdì 27 luglio in una nuova urna. Un diamante nuovo, luminoso, prezioso quanto a contenuto ed eloquente quanto a simbolo: è la ricchezza della santità di Dio che prende forma e irradia infiniti colori nella santità dei suoi santi. Continua a leggere »

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Un fiume tutto giallo per la canonizzazione di don Spinelli

Sarà giallo il foulard dei pellegrini, così come la sacca che conterrà il kit di ogni iscritto

Sarà il colore giallo a caratterizzare la canonizzazione di don Francesco Spinelli, il fondatore delle suore Adoratrici del SS. Sacramento, in programma il 14 ottobre in pizza S. Pietro. Giallo: il colore del Papa, il colore dell’Eucaristia, il colore del sole, e anche il colore della sacca della canonizzazione e del foulard in essa contenuto. Continua a leggere »

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Padre Francesco Spinelli sarà santo

Il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante il miracolo avvenuto il 25 aprile del 2007 nella maternità delle Adoratrci di Binza, a Kinshasa

Martedì 6 marzo papa Francesco ha ricevuto in udienza il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. A seguito dell’incontro, il Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione del beato Francesco Spinelli, il fondatore dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda. Autorizzata anche la promulgazione dei decreti riguardanti i miracoli attribuito all’intercessione dei beati Paolo VI (Giovanni Battista Montini) e Oscar Arnolfo e di alcuni altri beati e servi di Dio. Continua a leggere »

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La Fraternità Eucaristica Spinelliana

La Fraternità Eucaristica Spinelliana (FES) è un’associazione di laici cristiani che, sentendosi particolarmente attratti dall’Eucaristia, condividono con le suore Adoratrici il carisma del beato Francesco Spinelli nel proprio stato di vita. Scopo di questo essere insieme è creare una collaborazione con le Adoratrici per essere parte viva e integrante dell’Istituto, per uno scambio reciproco di doni, per dare nuovo slancio alla missione evangelizzatrice della Chiesa.  Continua a leggere »

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Le Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda

L'istituto fondato nel 1882 da padre Francesco Spinelli

L’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento nasce a Bergamo il 15 dicembre 1882. Alle sue origini un’intuizione-sogno del sacerdote bergamasco don Francesco Spinelli. È lui stesso a scrivere che nel 1875 a Roma, davanti alla culla della capanna di Betlemme conservata in S. Maria Maggiore, «mi inginocchiai, piansi, pregai e sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato in perpetuo Gesù Sacramentato». Il sogno si concretizza nell’incontro con Caterina Comensoli (oggi santa Gertrude Comensoli): insieme danno vita all’Istituto a Bergamo, in via Cavette 8 (ora via S. Antonino). Continua a leggere »

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Agiografia sintetica di padre Francesco Spinelli

Beatificato da san Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992 presso il Santuario di Caravaggio

Francesco Spinelli nasce a Milano, il 14 aprile 1853, da genitori di origine bergamasca. Seguendo i genitori, che erano al servizio dei marchesi Stanga, abitò anche per qualche tempo in Cremona, dove frequentò le elementari e ricevette la Cresima nella parrocchia di Sant’Agata. Ospite di uno zio sacerdote, frequentò il liceo a Bergamo e qui, entrato in Seminario, venne ordinato sacerdote nel 1875.  Continua a leggere »

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Il miracolo di padre Spinelli nella Repubblica Democratica del Congo

Il 25 aprile del 2007 straordinariamente salvo il piccolo Francesco Maria Spinto, nella maternità delle Adoratrci di Binza, popoloso quartiere della capitale Kinshasa

Francesco Maria Spinto il 30 aprile 2007

Il miracolo preso in considerazione per il processo di canonizzazione riguarda la guarigione inspiegabile di un neonato, avvenuta nel 2007 a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, dove le Suore Adoratrici sono presenti dal 1958. Nel popoloso quartiere di Binza le religiose fondate da padre Spinelli gestiscono un grande centro di maternità, dove nascono 20/30 bambini ogni giorno, assistiti da suore, medici, infermieri, personale preparato.

 

L’evento straordinario

Il 25 aprile del 2007 nasce il piccolo Maria Ambrozo. Mamma e figlio stanno bene, tanto che la mattina del 28 aprile vengono entrambi dimessi. È proprio mentre la mamma si incammina verso casa che, per un passo falso, rischia di inciampare e stringe a sé il piccolo che tiene in braccio. Quella stretta provoca un’emorragia al bambino che, in poco tempo, perde una quantità enorme di sangue. La madre, quindi, spaventata, due ore dopo le dimissioni, torna di corsa alla maternità perché gli operatori si prendano cura del neonato.

Le suore che accolgono il bambino si rendono subito conto della gravità del caso. L’unica possibilità di salvezza è trasfondere nuovo sangue in sostituzione di quello – troppo – che il piccolo ha già perso. Ma lo stato di sofferenza è così avanzato che le piccole vene del bambino sono appiattite. Medici, tecnici e infermieri cercano ovunque, disperatamente, per circa 45 minuti, una vena in cui poter inserire la siringa per la trasfusione. Ma senza esito.

Intanto la situazione si aggrava ulteriormente. Non sono possibili interventi di altra natura, forse attuabili in una clinica europea o americana: ma in un centro di maternità in un Paese del continente africano altre cure non si possono attuare, per carenza di mezzi. L’unica speranza è trovare una vena. Quella vena che non si trova! Tanto che, dopo circa un’ora dall’ingresso del neonato, il medico stesso esce dalla stanza dichiarandone ormai la morte certa. «A un certo momento, poi, il bambino ha fatto un respiro profondo, come fosse l’ultimo sospiro»: così ricorda suor Adeline, ormai sicura della morte imminente del neonato.

Ma è proprio lei, suor Adeline, suora Adoratrice responsabile della maternità di Binza, che testimonia: «Sono uscita dalla sala e sono andata in casa; lì ho trovato la mia superiora, suor Antonietta Musoni (di Pozzaglio, ndr), e le ho detto: Suor Antonietta, prega, c’è un bambino che sta per morire». Accesa una lampada in cappella, davanti all’immagine del padre Fondatore, suor Adeline prega padre Spinelli: «Padre Fondatore aiutaci, aiuta questo bambino che sta per morire; io metto la mia fiducia solo in te». Ha quindi preso un’immaginetta di padre Francesco e l’ha fatta scivolare sotto il lenzuolino del bambino, steso sul lettino ormai inerme. Improvvisamente, lì dove per quasi un’ora tutti avevano cercato una vena, i testimoni dicono di aver visto apparire «come per miracolo» una grossa vena, come quella di un uomo adulto, tanto che, senza alcun problema, hanno potuto inserire l’ago per la trasfusione e, dopo 3-4 gocce di sangue, il bambino ha ripreso vita, iniziando a scalciare e a piangere. In pochi minuti il neonato si rimette completamente e, alle 13, mamma e figlio sono dimessi, sani e felici, dalla maternità. Da quel momento i genitori, consapevoli dell’evento straordinario successo al loro bambino «che era già quasi morto, ma è risuscitato», come testimonia il papà, gli cambiano il nome da Ambrozo Maria Diaz a Francesco Maria Spinelli Diaz.

45 giorni dopo la vaccinazione

 

Il processo diocesano

Subito si sparge la fama del miracolo avvenuto per intercessione del beato Spinelli, ma sarà solo sette anni dopo, nel 2014, che l’Istituto delle Suore Adoratrici chiede all’arcivescovo di Kinshasa, cardinale Laurent Monsengwo Pasinga, di istituire il processo sul caso presunto di miracolo avvenuto proprio nella sua diocesi. Dal 10 al 16 agosto 2014 a Kinshasa si celebra così il processo per la raccolta delle testimonianze in merito al presunto miracolo avvenuto per intercessione del beato Francesco Spinelli. Sono presenti il Delegato vescovile, due Notai e mons. Ennio Apeciti, che funge da Delegato di giustizia. La Postulatrice della causa di canonizzazione, suor Concetta Dipietro, segue tutte le fasi del lavoro con cura, passione e quella precisione che riesce a fondere amore e organizzazione.

Durante il processo, il piccolo Francesco Maria Spinto (per un errore di trascrizione “Spinelli” è diventato “Spinto”) viene fatto giungere in Congo dall’Angola, dove ora vive con la famiglia, per essere sottoposto ad accertamenti clinici e neurologici. Tutti gli esami compiuti certificano che non ci sono segni di sofferenza ad alcun livello; cosa veramente non spiegabile per un bambino rimasto in stato di shock per almeno tre quarti d’ora.

Per approfondire cliccare qui

 

La causa romana

Tutto il materiale prodotto, validamente firmato, timbrato e sigillato, è poi portato a Roma, presso la Congregazione delle Cause dei Santi, perché si apra la Causa Romana. Dopo due anni di esami, studi, documenti, firme, analisi e accertamenti, preghiere, viaggi da e per Roma, finalmente il 21 settembre 2017 la Consulta dei sette medici nominati dalla Congregazione della Causa dei Santi si pronuncia favorevolmente: la guarigione di Francesco Maria Spinelli non è scientificamente spiegabile; non solo per la gravità oggettiva del neonato ormai privo di ogni possibilità di riprendere vita, ma anche stante le oggettive criticità della situazione clinica di un centro non ospedaliero situato in un paese africano come la Repubblica Democratica del Congo.

Solo la fede, l’abbandono incondizionato e la preghiera fiduciosa hanno permesso che il Cielo, tramite l’intercessione di don Francesco Spinelli, compisse ciò che è impossibile agli uomini, ma possibile a Dio.

Passo successivo nel lungo iter verso la canonizzazione è il Congresso dei Teologi, che si celebra a Roma il 30 novembre 2017. Anche in quella sede gli esperti della Congregazione delle Cause dei Santi si esprimono unanimemente, «ravvisando nella guarigione del neonato Francesco Maria un miracolo operato da Dio per intercessione del beato Francesco Spinelli». Proprio un miracolo, il sigillo di Dio sull’opera divino-umana di un santo, che può arrivare a fare le stesse cose di Gesù (cfr Gv 14,12).

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