Papa Francesco ha voluto esprimere il grazie proprio e quello dell’intera comunità ecclesiale a quegli operatori sanitari e socio-sanitari che durante l’emergenza sanitaria hanno dimostrato di essere “artigiani della cultura della prossimità e della tenerezza”: medici, infermieri, operatori impegnati in diverso modo nell’ambito sanitario, ma anche sacerdoti e volontari [Leggi il resoconto dell’udienza]. Un riconoscimento che anche la Diocesi di Cremona ha voluto da subito esprimere anche in un modo molto concreto: l’ospitalità, nelle proprie strutture, di medici e infermieri giunti sul territorio da altre zone d’Italia o che non potevano rientrare nelle loro abitazioni per scongiurare il contagio nei confronti dei loro familiari. Continua a leggere
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“Io avrò cura di te”, già diversi gli operatori sanitari accolti nelle strutture diocesane: le storie e le testimonianze
Don Codazzi: «I centri nati per l’accoglienza delle fragilità oggi a loro volta accolgono persone che si sono messe a disposizione per aiutare gli altri»
È un vero «ripensamento dell’accoglienza» quello in atto in alcune delle strutture caritative della diocesi. Ci tiene a sottolinearlo don Pierluigi Codazzi, responsabile di Caritas Cremonese. «I centri nati per l’accoglienza delle fragilità – sottolinea – oggi a loro volta accolgono persone che si sono messe a disposizione per aiutare gli altri». Medici e infermieri giunti da altre regioni d’Italia per supportare il sistema sanitario locale in questo periodo di emergenza. Continua a leggere
Emergenza coronavirus: progetti della diocesi di Cremona a sostegno degli operatori sanitari
Accanto alla rete di sostegno alle fragilità e alle solitudini sul territorio diocesano, la carità diocesana attiva due progetti mirati per alloggio e sostegno psicologico
In questi giorni di grande prova, a fianco di tante notizie di sofferenza, solitudini, morti e drammi famigliari, assistiamo anche a esempi di grande responsabilità da parte degli operatori sanitari, e si moltiplicano anche gesti di bella e spontanea generosità avviati da singoli, gruppi o associazioni, tutti segnali che danno luce, nutrono la speranza, ci fanno sentire “uno”, in comunione gli uni con gli altri.