A Robecco d’Oglio l’insediamento del nuovo parroco don Gianmarco Fodri

L'ingresso nella mattinata di domenica 17 settembre con la celebrazione presieduta dal vescovo Antonio Napolioni

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Con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni nella mattinata di domenica 17 settembre si è ufficialmente insediato a Robecco d’Oglio il nuovo parroco don Gianmarco Fodri. Celebrazione che è stata anticipata dalla processione dalla casa parrocchiale sino alla chiesa, dove, sul sagrato, il nuovo parroco è stato accolto dal saluto del sindaco Marco Romeo Pipperi. Il primo cittadino di Robecco ha presentato a don Fodri una comunità aperta e disposta all’impegno e alla collaborazione, seppur non ami il cambiamento improvviso e repentino. Un’occasione, dunque, per il nuovo parroco per prendere per mano la sua parrocchia e aiutarla a camminare.

La Messa, animata dalla corale di Robecco d’Oglio, formata da cantori adulti e voci bianche, si è aperta con la lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale don Giambattista Piacentini, seguita dal saluto di benvenuto di un membro del consiglio pastorale parrocchiale. «La presenza del parroco – ha ricordato – è tanto preziosa, ci aiuta a riconoscerci discepoli e a mettere insieme le nostre sensibilità e diversità. Caro don Marco, il suo essere qui viene dal Signore e dalla vocazione cha ha coinvolto tutta la sua vita. Per questo, con emozione, accogliamo oggi il dono della sua presenza insieme a noi».

 

Il saluto del rappresentante parrocchiale

 

«Una volta pensavamo alla parrocchia come una pesca, un’albicocca, fatta dal nocciolo, che contiene il seme, e poi una bella polpa omogenea, succosa – ha detto mons. Napolioni durante l’omelia –. Ma questa è la parrocchia del passato, formata da un nucleo – i preti e le suore – chi teneva aperta la chiesa e l’oratorio, tenendo viva la sorgente zampillante della fede; e poi il popolo compatto, la cristianità». «Oggi la parrocchia credo sia come una cipolla, che ha tanti strati – ha proseguito –. Lo strato esterno, la cipolla intera, è fornata dalla parrocchia fatta da tutti gli abitanti». «Perché la parrocchia per noi cristiani è la possibilità di incontro con tutti, di salvezza per tutti» e «la prima caratteristica di una parrocchia è quella di essere missionaria». Una comunità “a strati”, non più tutta omogenea. Ma allora da chi sono formati tutti gli altri strati? «Il secondo strato è formato dai battezzati», «poi il terzo cerchio, i praticanti, quelli che popolano l’assemblea eucaristica», infine il cuore della cipolla, formato «da quei quattro gatti che tirano la carretta, ma che non sono padroni della parrocchia: sacerdoti, consacrati, catechisti, i laici generosi. Quelli che chiamiamo ministeri e che quest’anno vogliamo rilanciare, non per avere “le truppe”, ma perché tutta la cipolla sia gustosa».

La cipolla è un ortaggio che talvolta fa piangere. «Ma i pianti ci vogliono», ha aggiunto il vescovo, perché «Dio non si stanca di piangere per noi, di commuoversi per noi. Cristo è sempre crocifisso, e da quella croce gloriosa continua ad amare e a salvare il mondo».

Le cipolle possono anche amareggiare, ammuffire. E così le parrocchie si possono buttare, possono finire. «Quello che non finisce – ha evidenziato Napolioni – è la provocazione del Vangelo alle nostre coscienze per coinvolgerci in questa missione: essere donatori». Ma essere donatori non basta, «occorrono perdonatori».

Il Vescovo ha concluso l’omelia con un monito al nuovo parroco: «Allora don Marco non devi fare nulla. Se riuscirai a fare qualcosa per l’oratorio, per il catechismo, per le strutture, insieme alle comunità, ben venga. Ma c’è una cosa che dipende solo da te: essere sempre disponibile a far fare a chiunque l’esperienza del perdono di Dio, della misericordia, della tenerezza, dell’accoglienza, perché essa mette in circolo le vitamine della vita, di cui abbiamo estremamente bisogno per non incattivirci ulteriormente e per trasmettere speranza alle nuove generazioni che tanto amiamo».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

Diversi i sacerdoti concelebranti, e tra loro don Giuseppe Ghisolfi, già collaboratore parrocchiale, originario proprio di Robecco, che proseguirà il suo servizio al fianco del nuovo parroco.

Al termine della celebrazione ha preso la parola don Fodri, che ha espresso così il suo primo saluto alla nuova parrocchia: «Ringrazio la Chiesa che, nella figura del vescovo, mi affida ancora una porzione del popolo di Dio». Poi un ringraziamento al sindaco, alle autorità e a tutta la comunità. Un particolare sguardo lo ha rivolto alle famiglie, «in modo particolare coloro che stanno vivendo momenti di difficoltà, di fragilità, di debolezza. A questi dico che la Chiesa ha una parola di perdono, di consolazione e di salvezza».

 

Il saluto del nuovo parroco

 

Dopo la Messa, il nuovo parroco, insieme al vescovo Napolioni e ai testimoni, ha apposto la firma sugli atti ufficiali. Poi lo spostamento in oratorio per il rinfresco e un primo momento di conoscenza tra il sacerdote e la sua nuova comunità.

All’indomani dell’ingresso di don Fodri, lunedì 18 settembre alle 20.30, il nuovo parroco celebrerà la Messa nella suffragio di tutti i defunti della parrocchia.

Nella serata di giovedì 21 settembre, invece, il parco di Villa Scala ospiterà alle 21 l’esecuzione musicale della banda di Casalbuttano, quale omaggio al nuovo parroco. In caso di maltempo si svolgerà in chiesa.

 

 

Biografia del nuovo parroco

Classe 1959, originario di Cornaleto, don Fodri è stato ordinato sacerdote il 9 giugno 1990. Dopo essere stato vicario a Caravaggio (1990-2003), è stato parroco al Roggione (2003-2014) e insieme anche responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale missionaria (2006-2015). Dal 2014 era parroco di Casalbuttano e San Vito e dal 2020 anche moderatore dell’unità pastorale “Nostra Signora della Graffignana” formata dalle parrocchie di Casalbuttano, Ossaloro, Paderno Ponchielli, Polengo e S. Vito. A Robecco d’Oglio prende il testimone da don Paolo Ardemagni, trasferito a Caravaggio e Vidalengo come collaboratore parrocchiale.

 

 

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Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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