Quaresima di carità, oltre 500 colombe donate al carcere per dare speranza nella giustizia

Tra Caritas Cremonese e Casa Circondariale siglato un protocollo sui lavori di pubblica utilità da parte dei detenuti

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Una giornata all’insegna della giustizia e della speranza. Nell’ambito delle iniziative promosse dalla Diocesi di Cremona in occasione della Quaresima di carità, che guarda alla Casa circondariale di Cremona, nella mattinata di mercoledì 27 marzo presso l’oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, in viale Concordia a Cremona, Caritas Cremonese ha affidato agli agenti della polizia penitenziaria più di 500 colombe donate da venti parrocchie o unità pastorali della diocesi. Destinazione: carcere. I dolci pasquali, infatti, corredati da messaggi scritti da alcuni gruppi di catechismo, saranno consegnati alle persone detenute e al personale della struttura penitenziaria al pranzo di Pasqua quale testimonianza della vicinanza della Chiesa cremonese a chi trascorrerà la Pasqua in cella o al lavoro nelle diverse sezioni. Un gesto che farà seguito alla celebrazione che, proprio la mattina di Pasqua, il vescovo Antonio Napolioni presiederà presso la struttura di Ca’ del Ferro.

Nella stessa giornata don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese e di Servizi per l’Accoglienza, e la direttrice della Casa Circondariale di Cremona Rossella Padula, hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione di lavori di pubblica utilità da parte dei detenuti che hanno i requisiti presso le strutture della Caritas diocesana. Il medesimo protocollo nei prossimi giorni sarà sottoscritto anche dalla Garante provinciale delle persone private della libertà personale, Ornella Bellezza.

Alla firma erano presenti anche il cappellano don Roberto Musa, suor Mariagrazia Girola di Servizi per l’Accoglienza e un rappresentante degli agenti della polizia penitenziaria. L’obiettivo dell’intesa è favorire, attraverso il lavoro, la formazione e il tutoring all’esterno del carcere, percorsi di rieducazione, recupero e reinserimento sociale dei soggetti detenuti in espiazione di pena definitiva. Queste attività, infatti, consentono di ridurre il rischio di recidiva, poiché pongono attenzione alla riparazione del danno conseguente alla commissione del reato, nei confronti della comunità, della vittima e dello stesso detenuto. Le persone detenute coinvolte potranno così svolgere attività di aiuto a soggetti fragili presso la Casa dell’accoglienza di Cremona attraverso la somministrazione di pasti, pacchi alimentari e di vestiario e collaborare con la Isla de Burro di Zanengo accudendo gli animali per la pet-therapy e pulendo e riordinando gli spazi. Per coordinare gli interventi, è stato costituito un apposito tavolo di coordinamento.

«I lavori di pubblica utilità – le parole della direttrice della Casa circondariale di Cremona, Rossella Padula, al momento della sottoscrizione del protocollo – sono importanti per i detenuti perché significa che hanno fatto una riflessione sul reato e sulla necessità di riparare al reato. Sono importanti anche per gli enti in cui i lavori si svolgono, in questo caso le strutture di Caritas cremonese, e per tutta la comunità».

«Si tratta di una bellissima opportunità – ha affermato don Pier Codazzi – perché offre la possibilità a chi ha commesso atti gravi e penalmente perseguiti di entrare in un circolo virtuoso, in un percorso positivo personale e di comunità. Quello che abbiamo firmato oggi è un atto importante di apertura, già sperimentato in passato, che viene reso ancora concreto e fattibile. Si inserisce nel contesto più ampio della Quaresima di carità che quest’anno pone al centro il tema della Giustizia. Grazie a tutte le persone e tutte le comunità che si sono fatte coinvolgere e in particolare a quelle che hanno donato ai detenuti un numero inaspettato di colombe. Un bel gesto verso povertà su cui non sempre viene posta attenzione».

 

 

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TeleRadio Cremona Cittanova
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