Presentato a Soresina il libro “Madre Agostina Moscheni: missionaria del Sacro Cuore di Gesù”

La pubblicazione curata da Emilia Cominetti è ora disponibile presso il centro parrocchiale.

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È stata presentata, domenica 20 ottobre presso il Monastero della Visitazione di Soresina, la pubblicazione “Madre Agostina Moscheni: missionaria del Sacro Cuore di Gesù”, opera di Emilia Cominetti, archivista parrocchiale e coordinatrice del Gruppo Culturale San Siro.

Già autrice di numerose pubblicazioni frutto di altrettante ricerche, con questa pubblicazione viene restituita a Soresina una figura di cui, fino ad ora, non vi era traccia, ma dalla vita e dalle opere straordinarie. Un inedito dunque che colma una lacuna nella storia religiosa della parrocchia voluta fortemente dai discendenti di quarta generazione, fino ad ora unici testimoni di questa madre missionaria del Sacro Cuore di Gesù.

Nella sua presentazione, la prof. Emilia Cominetti ha ampiamente descritto l’eccezionale scoperta e l’imponente ricerca d’archivio condotta per ricostruire la vita e le opere di madre Agostina Moscheni che si sono intrecciate indissolubilmente a quelle di santa Francesca Saverio Cabrini (patrona universale degli emigranti) e alla fondazione della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore. Una congregazione le cui opere hanno attraversato i cinque continenti grazie ad un “esercito” di suore (nel boom dell’operato della congregazione se ne contano 1.300) tutte ispirate dall’amore del Sacro Cuore di Gesù, un amore che lega la congregazione al carisma di San Francesco di Sales e di Santa Margherita Maria Alacoque.

Non a caso, la presentazione della pubblicazione è avvenuta al Monastero della Visitazione, a pochi giorni dall’apertura dell’anno giubilare Alacoquiano, e in occasione della giornata missionaria mondiale, in questo mese missionario che Papa Francesco ha voluto “straordinario”.

Se santa Francesca Saverio Cabrini può essere considerata la prima donna ad affrontare l’impegno missionario – mondo tipicamente maschile – ed in totale indipendenza (la congregazione fondata non dipende da ordine maschile), madre Agostina Moscheni non appare da meno. Francesca, infatti, la vuole accanto, insieme ad altre 7 sorelle, per la fondazione della congregazione, di cui la soresinese è co-fondatrice ed economa. Dalla lettura di un epistolario di oltre 2.500 lettere, è stato possibile ricostruire la vita, ma soprattutto le opere di madre Moscheni che sposò in toto lo spirito assistenziale di santa Francesca, senza dimenticare due dictat fondamentali: efficienza e parsimonia. Il tutto in totale obbedienza, spirito di carità e missionarietà, ma anche con caparbietà e capacità di affrontare il pericolo e faticosità di numerosi viaggi e spostamenti non certo facilitati dalla comodità dei mezzi di trasporto di oggi. Il tutto con uno spirito imprenditoriale e organizzativo tipici di chi deve gestire un’impresa e farla funzionare. Ecco perché madre Agostina si è persino trasformata in progettatrice, capomastro, muratore di ospedali, educandati ed orfanotrofi, in prima linea, dando direttive ad ingegneri e maestranze, portando la sua opera dove santa Francesca ha ritenuto necessaria la sua presenza, compiendo viaggi transatlantici tra l’Italia e l’America. Proprio in America, infatti, seguì Francesca Cabrini che, sbarcata nel 1889, si era resa conto della condizione tragica degli emigranti italiani in America a cavallo tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Dai documenti acquisiti emerge una vista sulla condizione (terribile) degli Italiani costretti a emigrare, nella speranza di un futuro migliore. Considerati, nella scala sociale, gli ultimi, dopo gli uomini di colore, gli italiani erano ghettizzati e si auto-ghettizzavano, chiudendosi in cerchie in base al dialetto parlato. Gli emigranti italiani, infatti, non parlavano nemmeno la propria lingua. Da subito l’obiettivo di Francesca Cabrini fu il recupero della dignità religiosa degli italiani e la creazione di una rete di servizi per assisterli. E proprio madre Agostina Moscheni che, raggiungendo Francesca Cabrini, in un primo viaggio nel 1908 e in un secondo definitivo nel 1912, fu delegata a seguire la costruzione di queste opere essenziali per la comunità italiana: collegi ed orfanatrofi a Rio de Janeiro, potenziamento dell’ospedale Columbus a New York, orfanatrofio a Newart in New Jersey, scuola-orfanatrofio a Los Angeles, orfanatrofio di Denver in Colorado fino all’ultimo lavoro in Los Angeles nel 1924 della Casa Madre Cabrini.

Una presentazione appassionata che, oltre a spiegare la ricerca d’archivio e tratteggiare la figura di madre Moscheni, ha permesso di far conoscere meglio santa Francesca Saverio Cabrini e il suo insegnamento, inquadrandolo nel più ampio messaggio del Sacro Cuore di Gesù, con numerosi agganci al carisma di San Francesco di Sales e santa Margherita Maria Alacoque.

Nella sua presentazione Emilia Cominetti ha voluto ringraziare anche il Gruppo Missionario di Soresina, che oltre alla famiglia Lucenti-Moscheni, ha scelto di contribuire alla realizzazione della pubblicazione.

All’intervento di Emilia Cominetti, si è aggiunta una breve riflessione del parroco don Angelo Piccinelli che non ha potuto fare a meno di sottolineare come cambino i tempi, ma non le esigenze: l’impegno di santa Francesca Cabrini e di madre Agostina Moscheni era un impegno missionario verso gli ultimi, gli emigranti italiani in una terra sconosciuta a caccia di fortuna. Un impegno non molto diverso da quello a cui il Papa richiama oggi i cristiani alla luce delle nuove ondate migratorie e dei nuovi ultimi.

Tra il pubblico, in prima fila, visibilmente commossi, alcuni discendenti di quarta e quinta generazione di madre Agostina Moscheni.

La pubblicazione è ora disponibile, per chiunque fosse interessato, presso il centro parrocchiale.

La pubblicazione sarà oggetto anche di una conferenza presso l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (con sede a Codogno) il prossimo 17 novembre, in prossimità della ricorrenza della memoria (13 novembre) di Santa Francesca Cabrini, patrona universale degli emigranti.

 

 

Annalisa Tondini
TeleRadio Cremona Cittanova
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