Papa Montini, un modello per i maestri cristiani. Convegno con il professor Manzoni (audio)

L'evento organizzato dalla Uciim al Centro Pastorale ha messo in evidenza la passione educativa di Paolo VI, che nelle diverse fasi della sua vita ha evangelizzato attraverso la cultura

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Nella vicenda, insieme cristiana e civile, di Giovanni Battista Montini, il tema dell’educazione ha un significato tutt’altro che marginale ed ha ricevuto un’attenzione costante in tutte le stagioni della sua vita. Elemento centrale della sua riflessione pedagogica è l’intreccio tra la riflessione sulle forme e sui processi attraverso i quali la comunità cristiana trasmette alle nuove generazioni il proprio patrimonio culturale e la ricerca, da parte della Chiesa, delle vie più promettenti per l’annuncio del Vangelo e la formazione cristiana dei credenti.

I due percorsi, secondo Montini, non devono correre paralleli ma possono incontrarsi e realizzare uno scambio fecondo, nello sforzo comune di realizzare una formazione integrale della persona umana. Questa prospettiva di riflessione ha fatto da introduzione al Convegno organizzato dall’Uciim di Cremona, in collaborazione con Ufficio di Pastorale Scolastica, Aimc e Cif, sul tema «Giovanni Battista Montini Paolo VI: educazione e scuola», il 19 ottobre, al Centro pastorale diocesano, all’inizio dell’anno associativo.

Introdotto da Fabrizio Lanfredi, presidente della Sezione, il convegno ha ospitato la relazione del prof. Gianenrico Manzoni, docente alla Cattolica di Brescia. Il tracciato storico si è sviluppato dalle attenzioni giovanili dello studente Montini, allievo dell’Istituto «Arici», allora tenuto dai Gesuiti, al periodo romano (anni1925 –1933) in cui Montini fu Assistente nazionale della Fuci, a fianco di Igino Righetti, un periodo aureo, nei suoi cruciali rapporti col Fascismo e l’Idealismo gentiliano. Il periodo milanese, da cardinale Arcivescovo (1954 – 1963) ha visto frequenti interventi sulla materia e visite sul campo, contributi mirati sul tema della riforma della Scuola Media e dell’Università col sostegno all’Università Cattolica. Nel terzo periodo, il pontificato, prevalgono riflessioni valoriali e pedagogiche sulle caratteristiche del docente cristiano, testimone e maestro, capace di unità tra fede, cultura e vita, con illuminate aperture sul tema della contestazione giovanile. In sintesi – secondo Manzoni – il fuoco dell’attenzione montiniana va ritrovato nel dialogo con la modernità, in una cultura aperta alla trascendenza, nel pensiero e nella testimonianza di vita. La seconda relazione, di Maria Silvia Mussi, presidente emerita della sezione, in dimensione esperienziale circa l’identità, compiti e missione dell’insegnante oggi, in questo nostro tempo della società liquida e delle passioni tristi, ha riletto l’attualità del magistero montiniano con la chiave di sei parole: passione, competenza, empatia, fiducia, flessibilità, fatica.

La relazione del prof. Manzoni

Il convegno ha voluto significare, in controluce, attingendo alla testimonianza dei maestri, il valore e la ricchezza della dimensione associativa professionale, in ambito sia ecclesiale che civile. Laici nella Chiesa per il servizio al mondo, all’educazione, alla cultura, i docenti cristiani portano il loro contributo, in forma associata, alla scuola, alla politica, al servizio al Paese. Un auspicio, una responsabilità, un impegno.

 

 

TRC
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