“A braccia aperte”, anche l’AC Cremonese da Papa Francesco

image_pdfimage_print

 

Non poteva mancare la delegazione dell’Azione Cattolica della Diocesi di Cremona al festoso incontro del 25 aprile, intitolato “A braccia aperte”, in piazza San Pietro con Papa Francesco. Tutti gli associati sono stati accolti “a braccia aperte” dal Pontefice che ha incentrato il suo messaggio sul tema dell’abbraccio, una delle espressioni più spontanee dell’esperienza umana.

La vita, infatti, si apre con un abbraccio, quello dei genitori, primo gesto di accoglienza, a cui ne seguono tanti altri, che danno senso e valore ai giorni e agli anni, fino all’ultimo, quello del congedo dal cammino terreno.

Che cosa sarebbe la nostra vita, e come potrebbe realizzarsi la missione della Chiesa senza questi abbracci? Il Papa si è soffermato su tre tipi di abbraccio.

L’ abbraccio che manca: le braccia si irrigidiscono e le mani si serrano minacciose, divenendo non più veicoli di fraternità, ma di rifiuto e contrapposizione; perciò all’origine delle guerre ci sono spesso abbracci mancati o rifiutati, a cui seguono pregiudizi, incomprensioni e sospetti, fino a vedere nell’altro un nemico.

L’abbraccio che salva: non perdiamo mai di vista l’abbraccio del Padre che salva, paradigma della vita e cuore del Vangelo, modello di radicalità dell’amore, che si nutre e si ispira al dono gratuito e sempre sovrabbondante di Dio.

L’abbraccio che cambia la vita: l’abbraccio della carità, con l’invito a lasciare che essa possa plasmare ogni sforzo e servizio.

La cultura dell’abbraccio si rende necessaria per costruire la via della pace: questo grande dono inizia nel cuore di ognuno di noi; inizia davanti alla porta di casa quando, prima di uscire, decido se voglio vivere quel giorno come un uomo o una donna di pace, cioè di vivere in pace con gli altri.

In ultimo, il Papa ha invitato tutti a divenire «atleti e portabandiera di sinodalità», nelle proprie diocesi e parrocchie, per una piena attuazione del cammino fino a oggi compiuto, per essere uomini e donne forgiate dallo Spirito; «pellegrini di speranza», capaci di tracciare e percorrere sentieri nuovi e impegnativi, per dare slancio e vita nuova alla missione della Chiesa nel nostro tempo.

Il gruppo cremonese si è fermato anche il giorno successivo approfittando dell’occasione per visitare le bellezze storiche ed artistiche romane, condividendo momenti di vita comunitaria, vivendo “nel piccolo” un’esperienza sinodale in famiglia… la famiglia dell’Azione Cattolica. Ringraziando per quanto vissuto, a braccia aperte.

TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail