Il vescovo allo Zaist: «Il nostro progetto di unità sia figlio del grande progetto che viene dal Signore»

Ufficialmente sancita la nascita della unità pastorale "Madre di speranza", che comprende le parrocchie di S. Beranardo, San Francesco d'Assisi, Borgo Loreto e Maristella

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«Il nostro progetto di unità sia figlio del grande progetto che viene dal Signore». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha introdotto la celebrazione conclusiva della visita pastorale nelle parrocchie di San Francesco d’Assisi e Immacolata Concezione, nei quartieri Zaist e Maristella di Cremona, durante la quale è stata ufficialmente sancita la nascita della nuova unità pastorale “Madre di speranza”, che comprende anche le parrocchie di Borgo Loreto e San Bernardo.

Proprio alla luce di questo, il vescovo nell’omelia ha voluto proporre una rilettura dell’inno alla carità di san Paolo, immaginando che «la nostra comunità possa diventare luogo di vera benevolenza, di magnanimità, di fraternità e di amore, perché tutti quanti siamo chiamati alla stessa santità».

Il cammino di condivisione che ha portato alla formazione dell’unità pastorale “Madre di speranza” procede già da alcuni anni, tanto che tra venerdì 28 e sabato 29 gennaio monsignor Napolioni ha avuto modo di incontrare gli adolescenti, i giovani e le famiglie che partecipano ai percorsi di catechesi comuni a tutte e quattro le parrocchie.

«Abbiamo visto una bellissima partecipazione – racconta il parroco di San Francesco e Immacolata Concezione, don Gianni Cavagnoli – sia da parte dei ragazzi che delle famiglie. Sono stati momenti di incontro vivaci e frizzanti, il che è sempre un bene».

Alle sue parole hanno fatto eco quelle del vescovo: «Abbiamo vissuto momenti preziosi: è stato sufficiente incrociare lo sguardo di qualcuno perché lì avvenisse il Regno di Dio».

Quella allo Zaist e al Maristella «è stata una visita all’insegna della semplicità – prosegue don Cavagnoli – che ha posto al centro l’incontro e la relazione». Relazione che è stata oggetto di riflessione anche da parte di Napolioni, che ha sottolineato come sia opportuno ricordare che «l’onnipotenza del Signore si rivela nella piccolezza, rendendo preziose le nostre briciole di amore. Ecco perché la vita cristiana, da fratelli, chiede di essere vissuta nella logica del dono, e non del possesso».

Il vescovo ha poi concluso la propria omelia con un augurio rivolto alla nuova unità pastorale: «Le quattro parrocchie – definite da Napolioni quattro tende sempre aperte di un ospedale da campo, secondo l’immagine usata spesso da Papa Francesco – possano progettare davvero insieme il loro servizio e la loro missione, senza individualismo, ma affidandosi al Signore».

La celebrazione di domenica 30 gennaio, concelebrata, oltre che dal parroco, anche da don Pietro Samarini, don Piergiorgio Tizzi, don Vilmo Realini e don Antonio Agnelli, ha quindi concluso, dopo la prefestiva celebrata sabato 29 al Maristella, la visita pastorale. A coronamento di essa è stato dunque proclamato il decreto di costituzione dell’unità pastorale “Madre di Speranza”. Il moderatore, don Samarini, ha poi voluto ringraziare tutti i fedeli per l’impegno che, nel corso del tempo, hanno profuso a favore della comunità, ed esortare ciascuno a continuare nel cammino intrapreso.

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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