Ecumenismo, una tensione verso l’unità

Nel contesto della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani ospiti di Chiesa di Casa don Federico Celini (Pastorale ecumenica) e Adelaide Ricci (docente di Storia medievale)

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Una tensione verso l’unità. È questa la sintesi del cammino ecumenico che i cristiani sono chiamati a percorrere.

«La cronaca è piena di segnali sgradevoli che ci presentano un mondo segnato dalla divisione. Però accanto a questo dobbiamo ammettere che ci sono tante manifestazioni di vera unità». Con queste parole cariche di speranza don Federico Celini, incaricato della diocesi di Cremona per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ha aperto la nuova puntata del talk diocesano “Chiesa di Casa”, interamente dedicata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

E proprio la speranza è stata individuata dalla professoressa Adelaide Ricci, docente di Storia medievale dell’Università di Pavia, come «caratteristica fondamentale e comune a tutti i membri delle diverse comunità cristiane».

Il cammino dell’ecumenismo non cancella le divisioni esistenti tra la Chiesa cattolica, la Chiesa ortodossa e le Chiese riformate. Tuttavia, secondo don Celini, si tratta di «un’evidente testimonianza di come le differenze, nel tempo, siano diventate occasione di crescita. Nel suo sviluppo, infatti, ha avuto il coraggio di riconoscere che nell’altro esistono dei germi di grande spessore, potenziali contributi per il percorso di ciascuno».

Una particolare attenzione all’ascolto della Parola, il recupero di una riflessione a partire dalla dimensione creaturale dell’uomo e la cura per la liturgia possono diventare terreno comune di confronto e crescita. «D’altra parte l’unità dei cristiani — ha sottolineato don Celini — è riconosciuta nel riferimento al Dio trinitario in cui tutti crediamo e che riconosciamo come fonte di vita».

Punto chiave per la buona riuscita di questo percorso, secondo la professoressa Ricci, «è il tentativo di ripartire dal singolo. Penso a personaggi del calibro di Francesco d’Assisi: la tensione verso l’unità può trovare terreno fertile nel lavoro che ciascuno fa su se stesso».

A testimoniare la tensione verso l’unità condivisa da tutti i cristiani, è stata la veglia di preghiera ecumenica, celebrata lunedì 23 gennaio presso la chiesa parrocchiale della Beata Vergine di Caravaggio, a Cremona. Punto centrale della settimana di preghiera per l’unità dei cristiana, ha rappresentato un momento particolare di spiritualità e confronto. Partendo dal brano biblico del profeta Isaia che ha dato il titolo alla settimana, “Imparate a fare il bene; imparate la giustizia”, ai fedeli è stata data l’opportunità di pregare e, successivamente, confrontarsi con lo stile sinodale che caratterizza la Chiesa.

«Ed è proprio a partire da un recupero per il gusto dell’ascolto della Parola — ha concluso don Celini — che possiamo pensare di fondare nuove occasioni di condivisione, magari strutturando appuntamenti mensili di confronto tra le nostre Chiese sorelle».

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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