Calvenzano in festa con il Vescovo per i 400 anni del ciclo di affreschi di Tommaso Pombioli nell’Oratorio dell’Assunta

L'occasione anche per ricordare i 200 anni dalla fondazione del corpo bandistico di Calvenzano

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C’è la gioia degli occhi nel vedere i capolavori di un grande pittore; c’è quella dell’ascolto nel sentire le note di una banda musicale; c’è poi quella del cuore, la più importante, che mette assieme le altre due, che è quella donataci da Dio e che si concretizza nell’Eucarestia. Questo il messaggio che il vescovo Antonio Napolioni ha offerto nella mattinata di domenica 10 dicembre a Calvenzano dove è stato per celebrare con i parrocchiani due importanti anniversari: i 400 anni dalla conclusione del ciclo di affreschi dipinti da Tommaso Pombioli nella chiesetta dell’Oratorio dell’Assunta, detta anche Madonna dei Campi e custodita dal locale gruppo alpini, ed i 200 anni dalla fondazione del corpo bandistico di Calvenzano, vera e propria istituzione per il comune della Bassa Bergamasca nonché una delle più antiche bande della Lombardia.

Accompagnato dal sindaco Fabio Ferla, non nuovo a fare da guida in circostanze del genere, poco dopo le 9.30 il vescovo Napolioni ha visitato la chiesetta e i suoi affreschi rimanendo ammirato dalla bellezza dei dipinti del Pombioli, uno fra i più importanti artisti del Seicento. Il ciclo da lui raffigurato è un vero e proprio inno alla figura femminile che, attraverso la narrazione della vita di Maria, emerge come emblema di e per tutte le donne: forte, salda e dignitosa mentre compie il proprio dovere, che è anche il destino che le è stato assegnato. Un’opera che inneggia alla supremazia di una donna che rappresenta tutte le donne e che, a distanza di quattro secoli, è più che mai attuale.

Terminata la visita, il Vescovo è stato accolto sul sagrato della chiesa parrocchiale dalle note della banda musicale di Calvenzano, dal suo presidente Mario Pietro Colombo e dal suo coordinatore Francesco Tripepi. Il corpo bandistico di Calvenzano debuttò con un concerto in paese in occasione della Pasqua del 1823, dopo due anni di preparazione ad opera di alcuni giovani calvenzanesi tornati dal servizio militare prestato nell’esercito austriaco, dove avevano imparato l’uso di alcuni strumenti musicali

Poi la Messa, accompagnata dai canti della corale parrocchiale. «Non esistono periferie», ha detto monsignor Napolioni nel saluto iniziale ai fedeli, esortandoli a non sentirsi ai margini della diocesi: «Esiste la gente, esiste la vita, esiste il lavoro, esiste il santuario della Madonna dei Campi e ringrazio gli alpini che lo custodiscono con amore. Esiste anche un popolo che canta. È bello allora far festa per i 200 anni della banda di Calvenzano come è bello questo tempo dell’attesa del Signore, un bisogno che abbiamo nel profondo del cuore», ha quindi affermato all’inizio della Messa, concelebrata dal parroco don Franco Sudati e dal segretario e cerimoniere don Matteo Bottesini.

 

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Nell’omelia il Vescovo è partito dalla meraviglia che un’opera come gli affreschi dell’Assunta rappresenta per gli occhi e che le note della banda musicale rappresentano per gli orecchi: un trionfo dei sensi che trova senso e compimento nel cuore di ognuno per mezzo del Signore. «Dio – ha detto – ci dice di aprire gli occhi e il cuore preparando la strada al trionfo della vita sulla morte. Questo è ciò che avviene ogni domenica nell’Eucarestia».

 

Ascolta l’omelia del Vescovo

 

Al termine della messa, il saluto ed i ringraziamenti del parroco. Sul sagrato, ancora protagonista la banda musicale diretta da Massimo Blini che sabato prossimo, alle 21, nell’auditorium comunale di largo XXV Aprile, terrà il concerto conclusivo del ciclo di eventi per il 200° di fondazione.

 

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Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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