Rosario per la pace al Santuario di Caravaggio. Il Vescovo: «Non esistono parole per dire il bisogno di pace e di dialogo fraterno tra i popoli che vivono in Terra Santa»

L'iniziativa nella serata di sabato 14 ottobre con una proposta straordinaria del Rosario aux flambeaux che mensilmente si tiene la sera di ogni 26 del mese

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Diverse centinaia di persone si sono trovate nella serata di sabato 14 ottobre al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, per pregare insieme per la pace in Terra Santa e nel mondo intero. I fedeli, di ogni età, provenienti dal circondario ma non solo, si sono riuniti davanti all’entrata principale con le fiaccole accese per poi pregare le decine del Rosario percorrendo i portici intorno alla basilica.

«Maria accoglie tutte le speranze e le preghiere che sgorgano dalla vita di ciascuno dei pellegrini che viene in visita a questo Santuario – ha detto il vescovo Antonio Napolioni introducendo la preghiera –. Ma stasera dobbiamo mettere in secondo piano le nostre intenzioni personali. Non esistono parole per dire il bisogno di pace e di dialogo fraterno tra i popoli che vivono in Terra Santa, la terra dove si impara a chiamare Dio come padre». E ha concluso: «Abbiamo bisogno del Dio degli inermi, che ci dia la forza di scegliere per noi la via della mitezza, della pazienza, del perdono e del dialogo. Maria ci è sempre vicina e otterrà sicuramente il miracolo della nostra perseveranza e della nostra fiducia».

Il vescovo ha ricordato anche l’invito che il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, la cui famiglia è originaria di Brignano Gera d’Adda e tanto affezionato al Santuario di Caravaggio, ha rivolto a tutti i cristiani del mondo per il prossimo martedì 17 ottobre: una giornata di digiuno e preghiera per la pace in Medio Oriente.

In questo contesto l’idea di vivere nel Santuario Regionale della Lombardia un momento speciale di preghiera proponendo in modo straordinario il Rosario aux flambeaux che mensilmente si tiene la sera di ogni 26 del mese, in ricordo dell’apparizione di S. Maria del Fonte alla giovane Giannetta.

Dopo la recita dei cinque misteri della gioia, i fedeli sono entrati in basilica, dove il Vescovo ha letto una preghiera di invocazione della pace.

Il momento di preghiera si è concluso con la raccolta di offerte da mandare nelle zone di guerra: «Anche qui in Santuario è tradizione che si raccolgano le offerte per la Terra Santa il Venerdì Santo – ha detto il rettore del Santuario monsignor Amedeo Ferrari –. In questi giorni, i nostri fratelli stanno vivendo un vero e proprio venerdì santo».

Nel silenzio della preghiera e del raccoglimento tutti i fedeli hanno lasciato poi il Santuario per fare ritorno nelle proprie case.

 

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Chiara Allevi
TeleRadio Cremona Cittanova
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