Nell’unità pastorale Santa Maria della Pace la visita del Vescovo, don Conti: «Quando nella Chiesa sappiamo che il nostro pastore ci guida, questo ci permette di prendere coraggio»

Dal 27 al 29 gennaio monsignor Napolioni ha incontrato la comunità dell'unità pastorale Santa Maria della Pace, formata dalle parrocchie di Cingia de' Botti, Motta Baluffi, San Martino del Lago e Scandolara Ravara

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«La nostra comunità vuole ringraziare il Vescovo per aver fatto un cammino insieme a noi, per averci donato parte del suo tempo, ma soprattutto per averci consolati e stimolati a fare un cammino insieme. Quando nella Chiesa sappiamo che il nostro pastore ci guida, questo ci permette di prendere coraggio». Con queste parole don Ettore Conti, affiancato dai collaboratori pastorali don Luigi Carrai e don Paolo Tonghini, al termine della celebrazione che domenica 29 gennaio a Scandolara Ravara ha concluso i tre giorni la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni nell’unità pastorale “Santa Maria della Pace”, formata dalle parrocchie di Ca’ de’ Soresini, Castelponzone, Cingia de’ Botti, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Monasterolo e Vidiceto.

Il primo momento d’incontro che ha dato il via all’itinerario di incontri con la comunità si è svolto presso la Fondazione «Elisabetta Germani» di Cingia de’ Botti, dove fra i reparti gli ospiti hanno accolto il Vescovo fra saluti, cartelloni di benvenuto e lavori di cucito preparati a mano appositamente per quella giornata. Il presidente della fondazione Enrico Marsella ha raccontato dell’esperienza, spiegando che «la presenza del Vescovo ha un significato molto importante, ha portato parole di vicinanza e conforto ai nostri ospiti che hanno apprezzato molto la sua visita. Oggi si sono ricordati ancora una volta i valori che fondano l’eticità della nostra struttura, la dottrina sociale della Chiesa mette al primo posto l’importanza della persona, e i nostri operatori la vedono come il principio verso il quale ispirarsi».

 

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Sono stati particolarmente significativi anche gli incontri di sabato 28 gennaio con la realtà amministrativa dei vari paesi, insieme ai sindaci e agli imprenditori che operano come motore e colonna portante delle comunità, fino ad arrivare ai momenti di condivisione di idee ed esperienze che han visto come protagonisti i giovani, che con il Vescovo si son riuniti per lasciare libertà al dialogo costruttivo e sincero che caratterizza la vita di ragazzi e ragazze, concludendosi nella spensieratezza di una cena fatta in compagnia, fra risate e giochi che si sono protratti per il resto della serata.

Una particolare attenzione è stata rivolta alle singole comunità delle numerose frazioni che formano l’unità pastorale, ognuna di esse ha infatti potuto trovare un momento per incontrare il vescovo Napolioni durante i momenti di preghiera e durante le celebrazioni che si sono tenute su tutto il territorio fra venerdì, sabato e domenica.

Una tre-giorni fondata sull’ascolto e sulla condivisione, con numerosi appuntamenti che si sono alternati nelle giornate da venerdì fino a domenica, in un itinerario che ha portato il Vescovo non solo a visitare, ma proprio a vivere le comunità dell’unità pastorale, nell’incontro con i giovani e gli anziani, con i fedeli e le autorità civili.

«Tornando a casa mi metterò a riflettere su quello che abbiamo vissuto – ha affermato il Vescovo al termine della Messa di domenica – e nei prossimi giorni vi manderò una lettera che contiene i suggerimenti che abbiamo maturato, che contiene le piste su cui camminare», concludendo con l’augurio che la comunità, insieme al parroco e ai collaboratori pastorali possa continuare ad impegnarsi nella via della condivisione, strada giusta e necessaria da percorrere.

 

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Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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