L’unità pastorale Cafarnao ha accolto don Pierluigi Capelli

Nella mattinata di domenica 18 settembre a Pescarolo, con la Messa presieduta dal Vescovo, l'insediamento del nuovo parroco in solido delle parrocchie di Vescovato, Binanuova, Ca' de' Stefani, Gabbioneta, Pescarolo e Pieve Terzagni

image_pdfimage_print

 

Guarda la photogallery completa

 

Nella mattinata di domenica 18 settembre le comunità dell’unità pastorale Cafarnao hanno accolto don Pierluigi Capelli come nuovo parroco in solido nella celebrazione presieduta dal vescovo Antonio Napolioni presso la chiesa di Sant’Andrea a Pescarolo.

Don Capelli entra in servizio a fianco dei parroci in solido don Alessandro Bertoni e don Giovanni Fiocchi (moderatore) nelle parrocchie di Vescovato, Binanuova, Ca’ de’ Stefani, Gabbioneta, Pescarolo e Pieve Terzagni.

Ad accogliere il nuovo parroco sul sagrato davanti alla chiesa i tre sindaci di Pescarolo ed Uniti, di Gabbioneta Binanuova e di Vescovato che hanno voluto rivolgere il loro saluto di ringraziamento e di benvenuto al vescovo di Cremona e al nuovo parroco.

A fianco di don Pierluigi, oltre agli altri parroci dell’unità pastorale e il vicario zonale don Antonio Pezzetti, anche alcuni sacerdoti e un diacono della diocesi di Mantova, dove il sacerdote cremonese ha svolto il servizio negli ultimi anni. Nei primi banchi della chiesa la mamma e i parenti più stretti, insieme ai tanti parrocchiani insieme anche a diversi fedeli provenienti dalla diocesi di Mantova che hanno voluto accompagnare il loro parroco uscente. Il grande coro interparrocchiale dell’unità pastorale, riunito al completo per l’importante occasione, ha animato la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Napolioni.

A don Antonio Pezzetti, come vicario zonale, il compito di leggere il decreto di nomina di don Pierluigi Capelli, seguito poi dal canto di invocazione allo Spirito Santo. La Messa è proseguita quindi con i riti esplicativi di aspersione dell’assemblea e l’incensazione dell’altare per mano del nuovo parroco, seguiti dal saluto della comunità, accompagnato dal dono di un’icona bizantina della Sacra famiglia per il neoparroco.

Nella sua omelia mons. Napolioni ha voluto iniziare mettendo in risalto la centralità dell’unità: «Gesù a Cafarnao incontrò i pescatori, una piccola cooperativa, non erano i potenti, i migliori, gli istruiti, i migliori, ma Gesù chiama loro e li chiama insieme. Da allora la Chiesa resiste alle tempeste della storia e ai peccati che commettiamo per la grazia dell’unità, che non è un accessorio, ma la sostanza».

«L’amore è eterno, mentre le vicende del nostro corpo sono a scadenza, come le chiese di mattoni, le montagne e i ghiacciai, le ricchezze della terra mentre c’è un tesoro che non si consuma e di cui le donne e gli uomini sono capaci di creare perché creati a immagine e somiglianza di Dio – ha quindi proseguito il vescovo nella sua riflessione –. L’invito di Gesù è di farci degli amici mentre con le cose materiali devono essere subordinate alla qualità dei nostri rapporti».

Mons. Napolioni ha quindi concluso con un appello all’unità e un riferimento all’attualità: «Domenica prossima si va a votare e il mio auspicio è di andare a votare perché un popolo che si disinteressa è un popolo destinato al suicidio. Duemila anni fa san Paolo scriveva a Timoteo che ci si salva impegnandosi, che tutti quelli che ricevono potere dalla collettività, nel suo piccolo anche il parroco, lo devono usare. A che scopo? Non dobbiamo fare miracoli, ma vivere nella pace: capite oggi com’è densa questa parola! La pace comincia qui, dal condividere le risorse, inizia dallo stare insieme e ben venga la collaborazione tra chi ha responsabilità. Chiedo ai miei preti di essere di esempio».

Al termine della celebrazione il saluto del nuovo parroco che ha voluto ricordare: «Arrivo con una mia storia e uno zaino con le esperienze fatte finora: esperienze che mi hanno arricchito e mi hanno permesso di allargare un po’ gli orizzonti, anche con l’esperienza in un’altra diocesi». Don Pierluigi ha quindi terminato con un augurio per se stesso, i confratelli sacerdoti e la comunità intera: «Cercheremo di camminare insieme, però vi chiedo di darci il tempo di conoscerci con don Giovanni e don Alessandro, magari anche dandoci il tempo di litigare per chiarirsi se serve e avendo a cuore le comunità con punti di vista differenti. Buon cammino e stiamo pronti a quello che il Signore ci chiede».

A prendere la parola anche una rappresentante della comunità mantovana che ha accompagnato don Pierluigi nel nuovi incarico.

La mattinata di festa, dopo le firme dell’atto di immissione alla presenza dei testimoni, è quindi proseguita con un momento di rinfresco in oratorio e con il taglio della torta per celebrare convivialmente l’arrivo del nuovo parroco e scambiare le prime parole di conoscenza.

 

Biografia del nuovo parroco

Don Pierluigi Capelli, classe 1970, originario di Torre de’ Picenardi, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1997. Dopo essere stato vicario a Piadena (1997-2002), Fontanella (2002-2008) e Viadana S. Pietro (2008-2010), dal 2019 era collaboratore parrocchiale nell’unità pastorale di Bondeno, Palidano, Pegognaga e Polesine in diocesi di Mantova. Rientrato in diocesi è stato nominato parroco in solido dell’unità pastorale “Cafarnao”, composta dalle parrocchie di Vescovato, Binanuova, Ca’ de’ Stefani, Gabbioneta, Pescarolo e Pieve Terzagni. Prendendo il testimone da don Paolo Tomasi (trasferito a Soncino), collaborerà con gli altri due parroci in solido: don Alessandro Bertoni e don Giovanni Fiocchi (moderatore).

 

Il saluto di don Pierluigi Capelli

Cari parrocchiani dell’U.P. Cafarnao,
quando don Giovanni mi ha contattato per chiedere alcune righe per il giornalino di settembre ero impegnato con un campo di gruppo degli Scout di Gonzaga e non sapendo bene cosa scrivere mi sono lasciato ispirare da alcuni aspetti dell’esperienza che sto vivendo, per evitare parole di circostanza. In particolare ho pensato a uno dei canti che maggiormente coinvolgono gli scout quando viene cantato e che nel ritornello ripete: “Estote parati un grido s’alzerà e mille voci a far da eco ad una voce fioca ormai e allora dai, vieni con noi, è un’avventura in mare aperto e viaggerai insieme a noi nella natura controvento”.
È l’invito a stare pronti per viaggiare insieme ed essere testimoni di Dio che ho colto come rivolto a noi: compiere un viaggio insieme tutti, con don Giovanni e don Alessandro, per le strade delle nostre comunità, pronti ad essere testimoni di Dio, con la forza di andare controcorrente, sempre pronti per rispondere a quello che la realtà attorno a noi ci chiede.
E lo stile di questo nostro camminare (o navigare per restare legati al testo della canzone) ce lo dice il fondatore degli scout nella sua ultima lettera ai ragazzi, dove invita a guardare “al lato bello delle cose e non al lato brutto” perché, continua nella sua lettera, “il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Preoccupatevi di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere fatto ‘del vostro meglio’ “.
Fare del nostro meglio per rendere migliore questo mondo, stando pronti a percorrere le strade che coglieremo come risposta alla chiamata ad essere testimoni di Dio.
d. Pierluigi

 
 

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail