L’incontro del vescovo eletto Antonio con la comunità del Seminario

Con i futuri sacerdoti mons. Napolioni ha pregato il Vespro, cenato e vissuto un momento di intensa fraternità

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La prima giornata cremonese di mons. Napolioni si è conclusa in Seminario con un intenso quanto informale incontro con la comunità guidata dal rettore don Enrico Trevisi. Il vescovo eletto di Cremona era accompagnato da mons. Lafranconi, dal vicario generale mons. Mario Marchesi, dall’economo diocesano mons. Carlo Abbiati e dal segretario-cerimoniere don Flavio Meani. Don Antonio, come ama farsi chiamare, ha partecipato anzitutto al canto del vespro e, al termine, insieme al suo predecessore ha impartito la benedizione.

Nel suo breve saluto ricordando di essere stato per 5 anni vicerettore e poi per 12 anni rettore del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI” di Ancona, ha detto di voler instaurare con i seminaristi un rapporto aperto e franco pur nel rispetto del ruolo e delle competenze dei superiori. È seguito la cena alla quale hanno partecipato anche i sacerdoti residenti in Seminario: don Antonio Facchinetti, don Maurizio Lucini e don Paolo Fusar Imperatore. Presenti, naturalmente, il vicerettore don Marco D’Agostino e il direttore spirituale don Primo Margini.

L’incontro vero e proprio si è svolto dopo, nella casa “Le Quattro del pomeriggio”, attorno ad una fetta di torta al cioccolato e alcune bicchieri di amaro portato da don Napolioni dalla sua terra marchigiana. Il nuovo pastore ha poi voluto conoscere personalmente tutti i seminaristi, in modo particolare don Francesco Gandioli che riceverà l’ordinazione sacerdotale il prossimo giugno. Ha chiesto poi delucidazioni sulla vita quotidiana, sullo studio teologico condiviso con le diocesi di Lodi, Vigevano e Crema, sugli impegni pastorali, sui momenti di vita comunitaria. Non è mancata la promessa di portare l’intera comunità in visita nelle sue terre ricche di arte, storia e fede.

“Che cosa accomuna me e voi? – ha chiesto ai giovani che si preparano al sacerdozio -. La docibilitas, ovvero la disponibilità ad imparare sempre, a mettersi sempre in discussione: io la chiama la giovinezza spirituale. Tra gli auguri più belli che ho ricevuto dopo la mia nomina episcopale c’è quello di una cara amica che mi ha detto: «So che saprai guidare perchè ti sei sempre fatto guidare»”.

Mons. Napolioni ha poi chiesto una particolare preghiera perchè settimana prossima vivrà gli esercizi spirituali che lo prepareranno all’ordinazione e all’ingresso in diocesi: “A Camerino – ha concluso – tutti sono stati concordi nella mia scelta di celebrare l’ordinazione a Cremona. D’altra parte non ci si può unire in matrimonio senza la sposa”.

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