La Tavola della pace al Boschetto nel nome di don Mazzolari

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Le bandiere della pace hanno accompagnato i partecipanti all’incontro “Gaza: Tu non uccidere” tenutosi nel freddo pomeriggio di domenica 14 gennaio organizzato dalla Tavola della Pace di Cremona in occasione del 134° anniversario della nascita di don Primo Mazzolari. Come ogni anno, infatti, è stata organizzata la visita alla cascina san Colombano, situata al Boschetto (frazione di Cremona), dove il 13 gennaio 1890 il sacerdote cremonese nacque. All’iniziativa hanno preso parte associazioni cremonesi e casalasche, ecclesiali e laiche, insieme a don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione del parroco di Bozzolo, don Paolo Arienti, parroco moderatore dell’unità pastorale “Don Primo Mazzolari” di Cremona, e don Antonio Agnelli, assistente ecclesiale delle Acli cremonesei, e un gruppo di scout del Cremona2.

Come spiegato dagli organizzatori, quest’anno l’incontro è stato occasione per riflettere sulle parole di Mazzolari raccolte nel libro “Tu non uccidere”, vero e proprio manifesto del pacifismo nel quale viene delegittimato ogni tipo di guerra alla luce dell’insegnamento evangelico. Nel titolo dell’iniziativa, il titolo del libro è stato affiancato al nome di Gaza, da 100 giorni teatro di un terribile conflitto.

Questo messaggio di pacifismo integrale dal parroco di Bozzolo è stato ripreso più volte dal magistero della Chiesa Cattolica e da Papa Francesco. Ma anche il Diritto internazionale ha recepito, nella seconda metà del Novecento, i principi di uguaglianza e autodeterminazione tra i popoli, il principio della soluzione politica e diplomatica ai conflitti, come risposta necessaria al prevalere della violenza e dei conflitti.

Tra gli interventi anche la testimonianza commossa di Giancarlo Ghidorsi, ex segretario della Fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo, il quale da ragazzo fu chierichetto di don Mazzolari a Bozzolo: «Era un sacerdote che aveva caratteristiche che altri non avevano: quando uscivamo dalla chiesa dopo la Messa riflettevamo e discutevamo sulle sue parole, spero che abbia fatto riflettere anche gli adulti. Era una persona che conosceva la profondità di ognuno di noi».

Ha preso la parola anche Bruno Tagliati, presidente delle Acli cremonesi: «Mazzolari è una figura attuale per quanto ci ha lasciato: viviamo un’epoca in cui la parola pace è molto usata, ma poco praticata. Non ci dobbiamo abituare alle guerre e ognuno si deve impegnare per insegnare cos’è la pace: sarebbe bello avere le scuole che insegnano la pace, per non cadere in queste tragedie».

La Tavola della Pace con questa visita alla casa natale di don Primo ha voluto mandare un messaggio di pace nel ricordo di Mazzolari e per ribadire l’urgenza di fermare la guerra che insanguina il Medio Oriente, senza dimenticare gli altri numerosi conflitti nel mondo.

L’invito rivolto a tutti rimane quello mazzolariano di riconoscere la responsabilità di ciascuno nella ricerca di una pace da costruire insieme.

TeleRadio Cremona Cittanova
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