Con Mazzolari e Cazzani aperta la Settimana della carità 2017

Giovedì 9 novembre alla Fondazione Città di Cremona la presentazione del libro “La carità è sempre un po’ eccessiva”

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È nel segno di due importanti figure della Chiesa cremonese – don Primo Mazzolari e mons. Giovanni Cazzani, per i quali è stato avviato l’iter per la beatificazione – che si è aperta l’edizione 2017 della Settimana della carità 2017. L’occasione è stata la presentazione del libro “La carità è sempre un po’ eccessiva” (Dehoniane, 2017), che raccoglie una trentina di lettere del celebre parroco di Bozzolo al vescovo Cazzani, tra cui una decina inedite.

Si tratta di un estratto del ben più corposo volume “Un’obbedienza in piedi”, la raccolta completa del carteggio tra don Primo Mazzolari e i vescovi cremonesi, dal 1912 al 1959, pubblicato in questi giorni. L’agile libretto “La carità è sempre un po’ eccessiva” è stato l’anticipo voluto come speciale dono a Papa Francesco in occasione della sua visita a Bozzolo.

A introdurre l’incontro è stata Uliana Garoli, presidente della Fondazione, che ha ricordato come non don Mazzolari non fosse per la prima volta ospite in questo che è da sempre il Palazzo della carità di Cremona: non poteva dunque essere scelto luogo più significativo per iniziare questa nuova Settimana della carità nel segno del Patrono “padre dei poveri”.

A illustrare il testo – con diversi accenni anche al volume “Un’obbedienza in piedi” – è stato don Andrea Foglia, già direttore dell’Archivio storico diocesano, che ha anzitutto rilevato le novità rispetto alla prima pubblicazione di parte dell’epistolario tra Mazzolari e il suo Vescovo, negli anni ’70 a opera di Lorenzo Bedeschi.

Aiutando a comprendere il contesto nel quale queste lettere sono state scritte, ha quindi messo in rilievo l’attenzione di Mazzolari per una carità che non è solo quella di tipo materiale, insieme all’interesse per i lontani, la misericordia e il dialogo. Soffermandosi poi sul rapporto tra Mazzolari e il suo Vescovo: di stima e amore reciproco. «Se Cazzani voleva così bene a questo prete è perché intuiva la sua straordinaria grandezza – ha concluso –. E se Cazzani riconosceva la grandezza di Mazzolari forse è perché grande lo era un po’ anche lui».

È quindi toccato ad Angela Bellardi, già direttrice dell’Archivio storico di Cremona, sfogliando le pagine del libretto, continuare con alcune suggestioni sulle attenzioni di carità di don Mazzolari, «eccessiva, ma anche coraggiosa».

In conclusione ha ricordato come la Fondazione Città di Cremona, che ha la propria sede in quello che dal 1600 è il Palazzo della carità, prosegua sulla scia dei consorzi di sant’Omobono e delle diverse Opere pie che, pur intitolate a santi, furono sempre espressione della società civile laica, tanto da fare di Cremona – ha detto citando Fiorino Soldi – la «capitale della carità».

A chiudere l’incontro è stato quindi don Bruno Bignami, presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo e curatore della pubblicazione, che ha voluto sottolineare come il tema della carità dica il «modo di stare nella Chiesa». Uno stile che don Bignami ha proposto tratteggiando la figura di Mazzolari insieme a quella del vescovo Cazzani, che in maniera nascosta in più occasioni contribuì in modo molto concreto ad alleviare le sofferenze di quanti a Bozzolo erano nella fame.

Dunque la carità come atteggiamento di vita pastorale di don Mazzolari, che auspica di diventare «strumento della misericordia di Dio tra gli uomini». Concetti chiariti proprio attraverso alcuni passaggi di queste lettere.

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