La Santa Casa di Cremona e gli ex voto

Si è concluso il 14 novembre con l'intervento di Stefano Macconi il ciclo di conferenze promosso dalla Parrocchia di S. Abbondio e dalla Società Storica Cremonese per celebrare i 400 anni del santuario cremonese

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«Sono segni tangibili della devozione cremonese alla Madonna Lauretana» gli ex voto che Sant’Abbondio custodisce. A raccontarne Un nucleo unitario: le tavolette dipinte nella prima metà del XVII secolo è stato giovedì 14 novembre pomeriggio Stefano Macconi, curatore del Museo diocesano di Cremona. La conferenza, tenutasi presso il Centro pastorale diocesano, ha chiuso il ciclo degli incontri pensati dalla parrocchia di Sant’Abbondio e dalla Società Storica Cremonese per celebrare i 400 anni dalla fondazione della Santa Casa, il santuario presente nella chiesa cittadina e voluto dal nobile giureconsulto Giovan Pietro Ala nel 1624.

Macconi ha focalizzato l’attenzione dei presenti su una singola tipologia di ex voto appartenente a un periodo storico che segue nell’immediato la costruzione del santuario. In realtà, ha spiegato il relatore, «esistono diverse tipologie di ex voto: i cuori, le figurine oranti, i modellini degli organi che sono stati interessati dalla grazia ricevuta e i quadri che narrano le vicende». Di tavole pittoriche a Cremona se ne conservano un centinaio, ma il focus dell’incontro sono state le tavolette realizzate dal 1624 al 1630, come ha spiegato nell’introduzione all’incontro il parroco di sant’Abbondio don Andrea Foglia.

«Gli ex-voto più antichi – ha continuato Macconi – sono conservati al piano nobile del chiostro di Sant’Abbondio, presso il Museo Lauretano»; un ambiente che merita esso stesso una visita per i soffitti ancora decorati e per l’organizzazione degli spazi.

Gli ex voto nel museo sono divisi a seconda del soggetto rappresentato. Nella prima sezione troviamo “i voti segreti”. Macconi ne ha mostrato alcuni esempi. Si tratta di quelle tavolette in cui si vede rappresentata la Madonna o la Santa Casa e una persona orante ma non è chiaro quale grazia sia stata ricevuta. Da questi dipinti si desume siano stati commissionati da nobili, visti gli abiti indossati dai protagonisti o i drappi presenti dei quadretti. Segue la sezione dedicata alla guarigione da malattie che hanno colpito dei bambini e poi anche gli adulti. Una per tutte è la vicenda di Rocco Beretta che a 3 anni è stato guarito e il suo ex voto ne sintetizza la vicenda scritta su un cartiglio. «Molte volte la grazia è ricevuta per intercessione di un santo – ha aggiunto Macconi – che vediamo rappresentato accanto alla Madonna», per esempio San Francesco o S. Gaetano da Tiene. Qualche volta la guarigione passa anche per l’olio della lampada sempre accesa nella Santa Casa e quindi nei quadretti compaiono delle piccole ampolle.

Esiste un’altra sezione dedicata ad incidenti domestici o in campagna (alluvioni del Po comprese) e un’altra con scene di violenza o di guerra in cui è possibile desumere diverse informazioni sulla cultura e le abitudini dell’epoca.

Con una carrellata di ex voto si è dunque conclusa una serie di conferenze che hanno fatto luce su una devozione radicata in città verso la Madonna nera copatrona di Cremona.

 

 

 

 

Maria Chiara Gamba
TeleRadio Cremona Cittanova
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