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Non è suonata la campanella, ma l’aula era gremita nella serata di martedì 1 ottobre in Cattedrale all’avvio della “Scuola di Preghiera” proposta dalla Diocesi nel contesto delle celebrazioni per il IV centenario del santuario cittadino della Santa Casa di Loreto, a conclusione dell’Anno della Preghiera voluto Papa Francesco in preparazione al Giubileo che sarà aperto in Vaticano il prossimo 24 dicembre e il 29 dicembre nelle diocesi di tutto il mondo.
I presenti hanno riempito l’intera navata centrale della Cattedrale ritrovandosi ai piedi di una “maestra dolcissima” come la Beata Vergine Maria, raffigurata nella splendida riproduzione della Madonna Nera, traslata per l’occasione dal santuario della parrocchia cittadina di Sant’Abbondio. Erano laici, religiose e religiosi, preti provenienti sia dalle parrocchie della città così come da molte altre del territorio diocesano.
Ad introdurli, in questo loro primo giorno di scuola, un «bidello» particolare: il vescovo Antonio Napolioni. Proprio così, infatti, si è definito all’inizio della serata, dichiarando per primo il suo bisogno di mettersi, in compagnia di Maria, alla scuola dell’unico Maestro: Cristo Gesù. Così mons. Napolioni ha chiesto inizialmente ai presenti di lasciare i banchi dove erano seduti per suddividersi in gruppi all’interno della Cattedrale. Prendendo posto attorno ad alcuni cartelli sui quali erano riportati i nomi di luoghi simbolo del vivere ed abitare la città (case, strade, scuole, ospedali, carceri, campi, oratori, fabbriche): i presenti sono stati invitati a “calarsi” nella preghiera: non quindi in qualcosa di astratto, ma in una relazione che parte da «noi… che viviamo in questa città!».
Custodendo le provocazioni, sotto forma di domande, che in ogni gruppo sono state suggerite riguardo a questi luoghi da alcuni “facilitatori” e rilanciate da alcuni dei presenti secondo la propria sensibilità, l’assemblea ha ripreso posto tra le file di banchi nella navata centrale. Qui il vescovo, microfono alla mano, ha guidato passo passo la preghiera: un canto di introduzione alla lettura della Parola di Dio, la proclamazione di una pagina del libro degli Atti degli Apostoli, qualche breve spunto per la meditazione personale in alcuni spazi di silenzio.
La recita a due cori del Salmo 121 ha poi introdotto la preghiera del Rosario che caratterizzerà tutti e cinque i martedì proposti. Settimanalmente, infatti, sarà pregata una decina del Rosario meditando di volta in volta alcuni misteri della vita della Chiesa.
Nella prima serata della Scuola di Preghiera si è posta l’attenzione sul mistero dell’umanità convocata nella Chiesa. Terminata la preghiera il segno della croce, un segno «invisibile e potentissimo», come ha commentato il Vescovo, ha lasciato il posto a un canto mariano che ha chiuso la serata.
Appuntamento a martedì 8 ottobre, sempre alle 21 in Cattedrale, per entrare nel vivo del programma con la proposta di una preghiera di adorazione. Dopo lo stile dell’adorazione, la “scuola” con lo stile di Taizé proseguirà riscoprendo lo stile della lode e del ringraziamento, l’intercessione e la supplica sotto la croce.