“La leggenda di un pianista”, serata di musica e arte con Riflessi e i Lucky Fella nel cortile del palazzo Vescovile

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L’oceano, il transatlantico Virginian, le infinite tratte Europa-Stati Uniti, Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, il pianoforte, la musica. Questi gli ingredienti della Leggenda di un pianista. Una “leggenda” raccontata dai Lucky Fella, ispirata a Novecento di Alessandro Baricco, con musiche di Ennio Morricone, tratte dal quasi omonimo film di Giuseppe Tornatore (La leggenda di un pianista sull’oceano).

L’attore Gianluca Cavagna, il trombettista Lorenzo Geroldi, la pianista e arrangiatrice Laura Amodeo, il chitarrista Mattia Signaroldi hanno portato lo spettacolo prodotto da Elisa Dal Corso, nella serata di mercoledì 28 giugno, nella suggestiva cornice del cortile del Palazzo Vescovile di Cremona, che ha aperto le porte per la serata organizzata da Riflessi Magazine.

L’evento culturale ha infatti concluso la giornata di incontro del team del magazine diocesano con tutti i collaboratori che anche in questo quarto anno di pubblicazione hanno contribuito alla realizzazione del mensile digitale, un’occasione per fare il punto al termine di un’altra stagione e per guardare al futuro, di idee e progetti che riguardano la rivista della Diocesi di Cremona, che a settembre tornerà in una veste profondamente rinnovata. In contemporanea all’incontro, il Museo Diocesano ha accolto i famigliari dei collaboratori e dello staff di Riflessi, accompagnati in una visita guidata speciale tra i capolavori del Museo con il conservatore Stefano Macconi. Poi il ritrovo, per la cena che ha anticipato l’appuntamento serale.

Dopo la visita al Museo, quindi un altro tipo di linguaggio artistico, non meno intenso e suggestivo: il teatro in musica. Una colonna sonora premiata con il Golden Globe, riarrangiata dai Lucky Fella per un viaggio coinvolgente tra un poetico jazz e l’intensità di una grande storia raccontata tra parti recitate e inserti cantati. La storia di Novecento, ispirata all’omonimo testo di Alòessandro Baricco, ripercorre la storia d’amicizia tra Novecento e il trombettista Max, una relazione forte e incredibilmente legata da quella nave, la Virginian, dalla quale il protagonista non è mai voluto scendere.

L’attore narra, l’attore recita, l’attore vive, l’attore naviga. Perché la scena è come il mare, come l’oceano. E i musicisti sono la sua nave. Un mare di emozioni, di suggestioni, che trasporta gli spettatori con le sue onde, che siano dolci o scenario di tempesta. Ma gli spettatori (esauriti i posti a sedere, in tanti hanno seguito in piedi lo show) cosa provano? Forse per loro è proprio come vedere il mare aperto. E – citando una parte di monologo tratto dall’opera – penseranno: «È come un urlo gigantesco che grida e grida, e quello che grida è: “Banda di cornuti, la vita è una cosa immensa, lo volete capire o no? Immensa”».

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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