Il Vescovo: «Annuncio alla Diocesi la prossima visita pastorale»: la lettera di indizione

Ascolto, annuncio, accompagnamento e discernimento le parole d'ordine della visita pastorale, che rispetto al passato presenta alcune novità organizzative

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«Annuncio alla Diocesi la prossima visita pastorale con il desiderio che possa essere per ogni comunità e famiglia occasione di incontro con Gesù, il Cristo di Dio, scoprendo le tracce della Sua presenza lungo le nostre strade e nelle periferie della realtà». Così il vescovo Antonio Napolioni durante l’omelia della Messa del Crisma, celebrata la mattina di giovedì 18 aprile in Cattedrale insieme a tutto il presbiterio diocesano.

«Carissimi fratelli e sorelle della nostra Chiesa diocesana – si legge all’inizio della lettera di indizione – nel giorno in cui il Presbiterio si raduna intorno al Vescovo per entrare insieme nel Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, attingiamo alla Sua presenza viva e sacramentale il senso della nostra comunione e la forza della missione. Per essere Gesù per le strade, per riconoscere Gesù per le strade, per portare Gesù per le strade. La chiamata ad essere il corpo di Cristo nel tempo ci dà le vertigini, ci commuove e ci impegna. La Chiesa, sposa bella seppur imperfetta del Signore, si specchia in Lui e nel suo Vangelo, per scorgere nuovi e decisivi appelli alla conversione e all’unità. Per attuare concretamente questo mandato, una delle esperienze che la tradizione e il diritto ci consegnano è quella della periodica Visita pastorale del vescovo alle comunità. Nella terra fecondata dall’esempio di san Carlo Borromeo, sono memorabili i frutti portati dalle visite dei miei predecessori. Ciò mi intimorisce e responsabilizza».

Il testo integrale della lettera di indizione della visita pastorale

«Dopo più di tre anni di vita e di ministero tra voi – scrive ancora il Vescovo – ho avuto già numerose occasioni per incontrarvi, per cominciare a conoscere le tante realtà, per intessere rapporti di fraterna condivisione, per gioire e soffrire insieme. Il Sinodo dei Giovani, in particolare, ha aperto una finestra sul presente e sul futuro dell’evangelizzazione, ed il metodo sperimentato deve essere valorizzato ancora».

E prosegue: «Grato al Signore per il cammino di fede che mi date di condividere, avendo riflettuto e pregato, sentito il Consiglio presbiterale che ha raccolto attese e proposte dalle diverse zone della diocesi, indìco la mia prima visita pastorale alla Diocesi di Cremona, a partire dall’ottobre 2019».

E da subito il Vescovo ne chiarisce gli obiettivi, suddivisi in tre punti. Primo: «Ascolto dei sacerdoti e delle comunità, con particolare attenzione alla vita quotidiana, ai segni dei tempi, e allo sguardo dei giovani sulla realtà». Secondo: «Annuncio del Vangelo, intorno al quale il vescovo e le comunità potranno ricentrarsi sul cuore della fede e sull’essenziale dell’esperienza cristiana, per diventare vive comunità di discepoli–missionari, che camminano in comunione con la Chiesa». Terzo: «Accompagnamento e discernimento dei processi di rinnovamento pastorale avviati, con particolare attenzione alle unità pastorali e alle collaborazioni nel territorio, dando conferma ecclesiale ai passi compiuti in tale direzione».

Un annuncio già anticipato nella lettera “Gesù per le strade” che ora si fa concreto con una prima precisa scadenza: il prossimo ottobre, anche se già l’estate servirà per stendere il calendario della visita pastorale, che rispetto al passato presenta alcune novità dal punto di vista organizzativo.

«Per fare della visita un effettivo momento di crescita – precisa infatti il Vescovo – essa si svilupperà nel tempo, piuttosto che moltiplicarsi nello spazio. Destinatarie privilegiate saranno le unità pastorali costituite o in via di costituzione, le altre collaborazioni ipotizzate e le grandi parrocchie».

Proprio dalla lettera pastorale “Gesù per le strade” emergono i contenuti su cui misurarsi nel dialogo e nel confronto delle esperienze vissute, suggerendo anche lo stile della visita: «sobrio, feriale, incarnato».

E ancora: «La visita pastorale non si concentrerà in una zona dopo l’altra, ma si distribuirà variamente su tutto il territorio, secondo un calendario concordato annualmente, che valorizzi i momenti favorevoli del cammino delle unità pastorali e delle parrocchie. Cercando di non trascurare le comunità di vita consacrata e le realtà aggregative e sociali variamente presenti e operanti nel nostro territorio».

Lo scopo è dunque quello di fare una visita «su misura» di ogni comunità nella sua realtà attuale.

«Cari amici – scrive ancora il Vescovo – vi confido che mi appresto a vivere questo impegno non come un obbligo ma come dono, non come adempimento formale ma come occasione di grazia. Sono certo che il Signore ci stupirà, e sono anche interiormente curioso di scoprire risorse nascoste, storie di santità, chiamate a nuovi orizzonti di servizio e di testimonianza, insomma i semi del Regno, che lo Spirito sparge a piene mani nella storia degli uomini». E aggiunge: «La visita dovrà essere, per me, occasione di conversione e crescita».

E conclude: «Mi affido alla preghiera di tutti, specie delle contemplative, degli anziani e dei malati. In obbedienza alla Parola di Dio, sull’esempio di Maria, lasciamo che lo Spirito crei in noi vera e cordiale sintonia con l’opera di Dio, iniziata da secoli, intrecciata con le nostre storie, destinata ad un compimento di gloria.

Con questa viva speranza, mi preparo all’incontro e vi porto nel cuore davanti a Gesù».

LE TAPPE

Già dal mese di maggio si inizierà a stendere il calendario degli incontri, individuando le comunità interessate sia su proposta delle stesse che del vescovo o del vicario per la pastorale, con l’aiuto dei vicari zonali, in modo che la visita avvenga in un momento significativo e favorevole rispetto al reale cammino pastorale delle comunità.

Il tutto sarà quindi preparato tra settembre e dicembre quando il vescovo effettuerà una pre–visita informale: mezza giornata di ascolto dei sacerdoti del luogo e un’altra mezza giornata per conoscere le realtà parrocchiali facendo emergere nel dialogo i possibili obiettivi su cui caratterizzare la visita.

Non mancherà naturalmente il coinvolgimento del Consiglio pastorale unitario per riflettere su quanto emerso dall’incontro dei sacerdoti con il vescovo, confrontarsi con le tracce preparate dagli uffici diocesani e decidere i focus su cui impostare la successiva visita, cominciando a pensarne anche le modalità.

Al lavoro anche i con visitatori cui spetterà il compito di effettuare verifiche in materia canonica e amministrativa.

Dal mese di gennaio 2020 inizierà quindi la fase centrale della visita, alla quale generalmente si dedicherà la seconda parte della settimana. Un incontro che dovrà essere preparato con specifici momenti.

Parte integrante della visita pastorale sarà anche la fase successiva l’incontro con il vescovo: nel frattempo il Consiglio pastorale è chiamato a un momento di verifica, cui seguirà l’incontro del Vescovo con i sacerdoti per elaborare insieme gli orientamenti post–visita. Dopo circa un anno è previsto il ritorno del vescovo, in una serata feriale di confronto e rilancio.

Questa scansione esemplificata per il primo anno andrà poi a regime con la programmazione dell’anno pastorale 2020/2021 che prevederà, da settembre a ottobre, sia gli incontri di pre–visita (nella prima parte della settimana) sia la visita vera e propria.

TeleRadio Cremona Cittanova
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