Ancora oggi la terra lombarda conserva gioielli nascosti. Uno di questi è l’antica Pieve di San Maurizio, una chiesa millenaria sprofondata nella campagna cremonese, a ridosso del piccolo comune di Ca’ d’Andrea. Probabilmente eretta sulle rovine di un edificio romanico, la chiesetta è oggi un luogo di culto fecondo. Lo dimostra la partecipatissima messa celebrata venerdì 20 settembre dal vescovo Antonio Napolioni, giunto per festeggiare l’importante genetliaco.
I restauri, la bellissima pala d’altare raffigurante il santo protettore, i canti del coro, la folta presenza di popolo: tutto dice di una bellezza mantenuta viva.
Lo hanno ricordato gli stessi parrocchiani, nel saluto iniziale rivolto a mons. Napolioni. «La storia della Chiesa ha duemila anni, e qui ne sono trascorsi mille. Mille anni di fede. Noi oggi guardiamo a queste origini come a linfa vitale per il presente, e siamo grati perché se siamo qui è per tutti quei sacerdoti, laici e fedeli che nel tempo si sono susseguiti mantenendo viva questa Pieve. E’ un luogo saldo e sicuro in questo tempo di fragilità».
San Maurizio è stata infatti fin dagli inizi una di quelle che venivano definite “chiese plebane”: pievi rurali, di popolo, dalle quali dipendevano le altre chiese limitrofe. Lo ha ricordato anche mons. Napolioni: «Dove c’è un popolo, anche piccolo, il Signore vuole esserci. Pensate all’incontro di Gesù con Zaccheo. Gesù andò a mangiare da Zaccheo in casa sua, quello fu il luogo dell’incontro. Questo ci dice che la modalità di Cristo per farsi incontrare è semplice. Lui vuole abitare nei nostri cuori, per testimoniarci un amore più fedele e generoso del nostro. Per questo noi oggi dobbiamo allo stesso modo spalancare le porte delle chiese, come ricorda sempre papa Francesco. Quindi mettiamoci in cammino grati per il passato, senza però indugiare nella nostalgia dei tempi che furono: il Signore chiede a tutti di andare avanti con fiducia, perché ha in serbo meraviglie per i suoi figli».
Prima della celebrazione – proprio nel solco di questa Chiesa viva e unita – il Vescovo ha partecipato all’inaugurazione del nuovo centro pastorale di Torre de’ Picenardi. Una struttura moderna, versatile e polifunzionale. Don Claudio Rossi – parroco di Torre de’ Picenardi, San Lorenzo Picenardi, Pozzo Baronzio e Ca’ d’Andrea – ha ricordato che diventerà uno spazio culturale per la nuova unità pastorale: un centro di formazione cristiana e umana dove si terranno incontri dell’Azione Cattolica e corsi di approfondimento per i catechisti o per i genitori. A tagliare il nastro è stato don Giancarlo Bosio, anziano sacerdote torrigiano, aiutato dal Vescovo e accompagnato dal nuovo vicario zonale don Antonio Pezzetti, da don Paolo Arienti, presidente della Federazione oratori cremonesi, e dal vicesindaco del paese, Franco Potabili.