Lectio magistralis di Vittorio Sgarbi la sera di domenica 5 febbraio, alle 20.30, in Cattedrale. L’evento, aperto a tutti e con ingresso gratuito, si colloca nell’ambito del progetto “Il ritrovato splendor” che, grazie al contributo del Comitato soci Coop di Cremona, ha permesso il recupero del dipinto a tempera su tela del Boccaccio Boccaccino “Gesù Cristo Crocifisso” (1505-1510).
Il noto critico d’arte illustrerà alcune delle meraviglie artistiche del massimo tempio cittadino, noto soprattutto per il ciclo cinquecentesco di affreschi della navata centrale: uno tra i più importanti episodi della pittura figurativa lombarda del periodo (primi decenni del XVI secolo), tanto da meritare l’appellativo di “Cappella Sistina della Pianura Padana”. Fu concepito, verosimilmente, proprio da Boccaccio Boccaccino, che ne dipinse buona parte delle scene (le prime quattro campate nord, a sinistra per chi entra in chiesa, e il penultimo affresco dopo l’organo, che rappresenta la “Disputa di Gesù tra i dottori nel tempio”). Le firme degli altri quadri non sono di artisti meno degni di nota: Gianfrancesco Bembo, Altobello Melone, Gerolamo Romani detto il Romanino, Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone, fino alla “Resurrezione di Cristo” della controfacciata (lato sud) dipinta da Bernardino Gatti.
Punto di partenza della lezione di Sgarbi sarà naturalmente il “Gesù Cristo Crocifisso” del Boccaccino, riqualificato grazie all’intervento, sostenuto dal Comitato soci Coop di Cremona, dei restauratori dello Studio Blu di Castelgoffredo, che hanno effettuato una accurata ripulitura del dipinto con il ripristino della cornice, priva di alcune parti della doratura.
Ma il commento dell’opera, proprio in questi giorni ricollocata in Cattedrale (sulla parete che porta alla Cappella della Madonna del Popolo) al termine del restauro, nel suo alloggiamento precedente il restauro, sarà solo il pretesto per un affascinante viaggio nella storia e nell’arte.
Un itinerario a tappe che porterà a guardare a una dozzina di capolavori cinquecenteschi della Cattedrale: non solo di Boccaccio Boccaccino, ma anche di Giulio Campi e Benardino Campi. “In scaletta” pure le opere di oreficeria rinascimentale: la Grande Croce e la Croce di San Facio.
Ad aiutare i presenti a cogliere i particolari di questo itinerario artistico il maxi-schermo posto nella navata centrale, sul quale scorreranno le immagini prese in esame da Sgarbi, così come negli schermi posizionati nei transetti.
La ‘‘lectio” di Sgarbi sarà preceduta dai saluti del parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, e del sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti. Prenderanno la parola anche Marcello Codazzi, presidente del Comitato soci Coop Lombardia, Susanna Cantoni, assistente alla Direzione soci e consumatori di Coop Lombardia, e mons. Achille Bonazzi, incaricato per l’erigendo museo diocesano.
Il “Gesù Cristo Crocifisso”
Il “Gesù Cristo Crocifisso” del Boccaccino (1505-1510) fu acquistato dalla Fabbriceria della Cattedrale nel 1792 .
L’opera raffigura Cristo in croce con la Vergine, la Maddalena, San Giovanni e un fedele. Sullo sfondo una vegetazione spoglia e una natura morente, come è Gesù crocifisso.
A parere di Alfredo Puerari, nell’esecuzione delle masse ombrose della vegetazione e nella cromia del manto della Vergine e delle vesti del canonico Fodri, identificato nell’uomo inginocchiato, si denota una profonda conoscenza di Giovanni Bellini e del Giorgione.
L’opera, che misura 2,06 m x 3,02 m (comprensivi di cornice coeva), è tra i “tesori” prescelti per l’erigendo Museo diocesano, in corso di realizzazione nel Palazzo Vescovile.