Adolescenti a Roma. La carica dei 400 sulle orme degli apostoli: il primo giorno tra pioggia, giochi e preghiera

È iniziato nel giorno di Pasquetta il pellegrinaggio a conclusione del percorso della Mistagogia

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Photogallery completa del primo giorno di pellegrinaggio

 

Nonostante il maltempo fin dalle prime luci dell’alba, sono quattrocento circa i ragazzi e le ragazze partiti nella mattinata di lunedì 1° aprile da tutta la Diocesi verso Roma per il pellegrinaggio conclusivo del loro percorso di mistagogia.

«Siamo qui per concludere il loro percorso iniziato con il Battesimo con un gesto importante: la professione della nostra fede sulla tomba degli apostoli» ha ricordato don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile e per la Pastorale vocazionale. «Il senso di questi giorni è quello di metterci in movimento e in cammino per le strade della capitale e della città che ha visto la testimonianza dei santi e martiri che hanno annunciato la loro fede. L’idea è aiutare questi ragazzi a far germogliare la propria fede per diventare poi nella chiesa delle piante che portano dei frutti maturi». Un percorso animato anche grazie ai volontari della Federazione Oratori Cremonesi, con una serie di attività tra divertimento e spiritualità che culmineranno con l’udienza con il papa in Vaticano.

Nel lunedì di Pasquetta i giovani partecipanti sono così partiti in treno dalle stazioni di Parma, Fidenza e Milano negli orari comunicati ai vari gruppi. Le immancabili occhiaie della leva mattutina, le ultime raccomandazioni dei genitori e poi via, in viaggio verso la capitale, in un clima comunque elettrizzante per molti di loro. «Per me si tratta della prima volta a Roma – racconta ad esempio Alma di Viadana –. Me la immagino piena di cose stimolanti. Il pellegrinaggio sarà un’esperienza che potrà arricchire ognuno di noi». 

Dopo i primi arrivi e le sistemazioni nei rispettivi alloggi, i pellegrini si sono dati appuntamento ai piedi della scalinata della basilica di Santa Maria in Ara Coeli per celebrare l’Eucarestia, prima tappa che ha dato inizio ufficialmente al cammino di fede nella Città Eterna. Nonostante il maltempo abbia seguito il gruppo fin da Cremona, l’entusiasmo degli adolescenti non è venuto meno, grazie al primo grande gioco di benvenuto proposto dagli animatori Focr di salire i suoi 124 scalini a suon di domande e risposte verso l’antichissima chiesa. 

«Non dobbiamo tenere Gesù a distanza» ha detto poi don Andrea Bani, vicario dell’unità pastorale di Viadana e il sacerdote più giovane degli accompagnatori a Roma, nel corso della breve omelia nello splendido presbiterio della basilica e davanti ai giovani pellegrini inzuppati. «La gioia e il timore, letti nel Vangelo di oggi, possono essere due sentimenti che sono parte della nostra vita: l’entusiasmo di iniziare un’avventura nuova ma allo stesso tempo esserci qualcosa in noi che paralizza. Anche noi di fronte di ad un’avventura nuova, quando ci viene chiesto di fare un passo in più verso il Signore e gli altri, possiamo avere paura di non sapere cosa ci sta chiedendo, dove ci sta conducendo, cosa possiamo trovare negli altri». L’incontro gioioso con il Signore e muoversi in direzione del prossimo sono il modo migliore di vivere la relazione di fede con lui, come avvenne per le donne di ritorno di corsa dal sepolcro. «Il Vangelo ci suggerisce che per fare esperienza di lui, bisogna andare incontro agli altri – ha ribadito don Andrea – non fuggire da loro o ripiegarsi nelle proprie sicurezze. Tante volte crediamo di coltivare una fede intimistica; è importante certo coltivare una fede propria, tuttavia non dobbiamo restare indifferenti all’esterno perché le donne e i discepoli, quando Egli appare loro, lo abbracciano. Vogliamo avere quindi questo desiderio di ascoltare Gesù e incontrarlo e non rimanere a distanza, di coltivare questa relazione grazie agli altri con lui che ci dice “non temere”». Senza ignorare gli ostacoli della falsità e dell’inganno verso la buona notizia, «dobbiamo avere il desiderio di conoscere Gesù perché Lui è vivo, fai il tifo per noi e vuole donarci tutta la sua amicizia in numerosi occasioni della nostra vita, lasciandoci coinvolgere da lui e dal suo amore».

Terminata la Messa, la pioggia ha concesso tregua ai giovanissimi partecipanti per godersi il fascino di Roma di notte. Ad aiutare i vari gruppi oratoriani della diocesi a camminare per le strade del centro storico sono stati gli animatori Focr, i quali hanno dato appuntamento in luoghi carichi di bellezza quali Piazza di Spagna, Piazza Navona, il Pantheon e il Campidoglio per svolgere qualche attività all’insegna del movimento e della cultura. Poi il rientro ai propri soggiorni per il riposo in vista delle importanti visite della seconda giornata romana. 

Jacopo Orlo
TeleRadio Cremona Cittanova
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