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Con la celebrazione presieduta nel pomeriggio di sabato 20 settembre ad Annicco dal vescovo Antonio Napolioni nella chiesa di S. Giovanni Battista decollato, le comunità di Annicco, Barzaniga e Grontorto hanno accolto il loro nuovo parroco, don Fabrizio Ghisoni, già parroco di Paderno Ponchielli e Ossolaro. Cinque parrocchie chiamate a vivere un cammino pastorale sempre più sinergico e che potranno contare anche sul ministero di don Nicolas Diene, scelto dal vescovo come nuovo collaboratore parrocchiale.
Il nuovi sacerdoti, insieme al vescovo, sono stati accolti sul sagrato dal sindaco di Annicco, Maurizio Fornasari. Presente anche il sindaco di Paderno Ponchielli, Cristiano Strinati. Fornasari ha dato al nuovo parroco un caloroso benvenuto a nome di tutta la comunità, garantendo «la mia collaborazione, della Giunta e di tutta l’Amministrazione per remare tutti insieme uniti verso il bene comune». E ancora: «Saprà rivestire il ruolo di buon pastore e ben inserirsi tra di noi. A lei il ringraziamento per aver accettato questo nuovo incarico».
Il saluto del sindaco di Annicco
Con l’ingresso nella parrocchiale, tra gli applausi dei presenti, è quindi iniziata la Messa di insediamento del nuovo parroco presieduta dal vescovo di Cremona, che ha subito precisato: «La parrocchia non è un peso, ma una comunità in cui il prete si inserisce per un cammino di fede comune».
Cammino comunque impegnativo – come ricordato da Giorgia Contini, nell’indirizzo di saluto al nuovo parroco letto a nome del Consiglio pastorale parrocchiale – ma che potrà affrontare contando «sulla disponibilità, la collaborazione e l’affetto di tutti», ha assicurato. «Preghiamo lo Spirito Santo perché la sostenga ad aiutarci a crescere nella fede e farci sentire comunità viva».
Il saluto della rappresentante parrocchiale
Nell’omelia il Vescovo ha voluto soffermarsi in particolare sui valori cristiani, sulla collaborazione e sul futuro delle cinque parrocchie affidate a don Ghisoni: «Nella scala dei valori – ha detto – i legami vengono al primo posto; l’amicizia del Signore per noi e l’amicizia che il Signore ci permette di fare tra noi è fondamentale. E questa amicizia si può estendere ai luoghi, alle parrocchie. Ci saranno degli inciampi lungo il cammino, ma i legami restano». E ha aggiunto: «La Parrocchia non è del prete e a sua immagine e somiglianza, ma è del popolo di Dio. Auguro a don Fabrizio di essere, prendendo spunto dalle parole di Paolo, messaggero e apostolo». Analizzando il brano evangelico della XXV Domenica del Tempo ordinario, ha poi ricordato che «la ricchezza non è cattiva: l’importante è non esserne schiavi. Ma essere servi di Dio, per rispondere alle sue esigenze di giustizia».
L’omelia del vescovo
Al termine della celebrazione il nuovo parroco ha salutato la sua nuova comunità, ringraziando anzitutto per la preghiera e la vicinanza, insieme anche al lavoro fatto per preparare il paese per la sua accoglienza nel segno della festa. Don Fabrizio Ghisoni ha poi voluto rimarcare, come ciascuno in base al proprio ruolo, debba impegnarsi per il bene comune: «Consideratemi il lavoratore nella vigna del Signore, dove tutti dobbiamo impegnarci per raccogliere buoni frutti». E ha aggiunto: «Che lo Spirito Santo illumini i nostri passi».
Il saluto del nuovo parroco
La Messa, animata dalla schola cantorum parrocchiale, è stata concelebrata dal vicario zonale don Giambattista Piacentini insieme anche ad alcuni altri sacerdoti diocesani.
La festa è poi proseguita in oratorio con un momento conviviale che è stato occasione per conoscere più da vicino e nell’informalità i due nuovi sacerdoti.
Biografia dei nuovi sacerdoti
Don Fabrizio Ghisoni, classe 1977, originario di Villacampagna, è stato ordinato sacerdote il 15 giugno 2002. Ha iniziato il proprio ministero a Cremona come vicario della parrocchia S. Ilario e dal 2011 è diventato vicario anche di S. Agata. Nel 2013 il trasferimento a Soncino come vicario di S. Maria Assunta e S. Giacomo apostolo, S. Pietro apostolo e S. Bartolomeo apostolo in Isengo; incarichi a cui dal 2015 ha aggiunto anche quelli di vicario di Casaletto di Sopra e Melotta. Dal 2021 è parroco di Paderno Ponchielli e Ossolaro. Ora il vescovo gli ha affidato anche le comunità di Annicco, Barzaniga, Grontorto, dove prende il testimone da don Antonio Bislenghi.
Don Nicolas Diene, classe 1954, originario di Dakar (Senegal), è stato ordinato sacerdote il 12 aprile 1982 nella Diocesi di Thiès (Senegal). In servizio nella diocesi di Cremona dal 2021, è cappellano della comunità africana francofona. Dal 2021 era anche collaboratore parrocchiale a Cremona nall’unità pastorale “Don Primo Mazzolari” (S. Ambrogio, Cambonino, Boschetto, Migliaro). Ora il vescovo l’ha scelto come collaboratore parrocchiale delle parrocchie di Annicco, Barzaniga, Grontorto, Ossolaro e Paderno Ponchielli.
Il saluto del nuovo parroco sul foglio di collegamento parrocchiale “Voce”
La Chiesa è viva, andato via un parroco ne viene un altro … eccomi a voi. Qualcuno mi immagina come un parroco “pendolare”, perché avendo più parrocchie probabilmente sarò un po’ qui e un po’ là … la definizione mi fa sorridere, ma preferirei definirmi un parroco “missionario”, disponibile a spostarsi dove c’è bisogno come faceva san Paolo agli inizi della Chiesa. Prendendo spinto da san Paolo che quando non era presente, scriveva, questo foglio può essere uno strumento umano per conoscere, sapere e lasciarsi coinvolgere.
Il titolo scelto (Voce) si riferisce al Patrono: San Giovanni Battista che annunciava la venuta di Cristo e perciò è chiamato “precursore”.
Sant’Agostino scrive: “Giovanni il Battista è Voce; Cristo invece è la Parola”; ad indicare che la voce è soltanto un insieme di suoni (quante voci e quanto rumore si sentono oggi!) ma solo in Dio se ne coglie il significato profondo, così è stato per i suoi discepoli: Pietro e Paolo, Andrea (sono i santi patroni delle nostre parrocchie) e tutti gli altri si sono fatti voce della Parola di Dio, allo stesso modo tocca a me portarvi questo annuncio. Giovanni Battista fu definito da Gesù: “voce di uno che grida ne deserto”, oggi il deserto esistenziale e le di morte si diffondono, il mondo è in guerra e le polarizzazioni sembrano far crescere la diffidenza più che l’amore fraterno, tuttavia proprio a questo mondo, senza paure, portiamo la voce di Cristo, l’annuncio della buona novella. Continuiamo a seguirlo.
Don Fabrizio